Il trailer del doc "Hayao Miyazaki e l’airone", sulla nascita del capolavoro del regista giapponese

Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2024 in occasione della consegna della Palma d’oro onoraria allo Studio Ghibli, Hayao Miyazaki e l’airone racconta la lunga lavorazione di uno dei capolavori del regista giapponese, Il ragazzo e l’airone (2023). Ma svela anche moltissimo di Hayao Miyazaki stesso, genio visionario e profondamente malinconico, in una fase critica della sua vita. Diretto da Kaku Arakawa, il film sarà al cinema il 25, 26, 27 novembre con Lucky Red.

[caption id="attachment_2443554" align="aligncenter" width="717"] Hayao Miyazaki e l'airone, il poster del documentario di Kaky Arakawa (ufficio stampa Lucky Red)[/caption]
Il trailer del doc Hayao Miyazaki e l’airone, sul film capolavoro del regista giapponese
Lo si capisce già dal trailer: il documentario di Kaku Arakawa è un film dedicato a chi ha familiarità con l'arte di Hayao Miyazaki, e anche con la sua biografia. Girato durante i sette anni di lavorazione de Il ragazzo e l’airone, Hayao Miyazaki e l’airone è un viaggio  nel processo produttivo e creativo dello Studio Ghibli. Per chi ha visto e rivisto La città incantata, Il mio vicino Totoro o Il viaggio di Chihiro, un affascinante tuffo in un mondo amato.

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La vita e il capolavoro di Hayao Miyazaki
Ma il documentario non è (soltanto) la storia di come un grande regista ha girato uno dei film più poetici della storia, vincitore di Premio Oscar e il Golden Globe, che solo in Italia ha registrato 1 milione di spettatori.

È anche un’immersione nella storica collaborazione di Miyazaki con il produttore Toshio Suzuki (nonché uno degli amici più stretti di Miyazaki), che rispecchia quella di Mahito e l'airone, con Suzuki che stimola Miyazaki a spingersi sempre più in là nella sua creatività, arrivando alla creazione del capolavoro. Ed è anche una sorta di confessione in cui Miyazaki si apre sul suo privato, sugli eventi e le persone che hanno influenzato umanamente e professionalmente le sue opere.

[caption id="attachment_2443630" align="aligncenter" width="1024"] Hayao Miyazaki in una scena del film Hayao Miyazaki e l’airone (ufficio stampa).[/caption]

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Notoriamente burbero, Miyazaki ha affrontato, negli anni descritti dal documentario, uno dei periodi più difficili della sua vita. A causa delle difficoltà finanziarie dello Studio Ghibli, è tornato a lavorare anche dopo il pensionamento. E ha lavorato fin quasi all’esaurimento delle forze sul Ragazzo e l’airone. Tante le divergenze, professionali e personali, con il figlio Goro. Dolorosi i lutti che ha dovuto affrontare: la morte di Nizo Yamamoto, il direttore artistico dello Studio, e quella del co-fondatore, Isao Takahata.
Il ragazzo e l’airone, tra finzione e autobiografia

Miyazaki aveva parlato de Il ragazzo e l’airone stesso come di un film autobiografico, ispirato alla sua adolescenza nel Giappone rurale, dopo la fuga da Tokyo durante la seconda guerra mondiale.

Il personaggio principale del film, Mahito, è un ragazzino che si trasferisce in campagna con suo padre in seguito alla morte della madre, uccisa da una bomba. Mahito fatica ad adattarsi alla nuova scuola e alla nuova compagna di suo padre, sorella di sua madre. Anche un misterioso airone continua a mettere Mahito nei guai, portandolo infine a una torre fatiscente ai margini della loro tenuta. La torre piega lo spazio e il tempo, dando a Mahito l'opportunità di scegliere in quale realtà vuole vivere. Alla fine Mahito dovrà fare i conti con la sua realtà e la sua scelta per il futuro.

Nel documentario sul film vediamo anche il Miyazaki di oggi che fatica a venire a patti con la sua realtà. «Mi sembra di avere la testa rotta», dice nel trailer. Mentre Toshio Suzuki tenta di tenerlo in riga. «Sta viaggiando tra realtà e fantasia e sta perdendo la capacità di distinguerle», dice. «Ha già superato il limite».