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Trascrizione
00:00Io sono stato portato nell'ospedale che è attivo alla chiesa di Collemaggio, che all'epoca era ospedale psichiatrico, cioè manicomio, come solitamente si dice, all'età di 4 mesi, quindi appena nato, e lì ho trascorso il periodo che va dall'aprile del 1932,
00:22lui era appena nato da qualche mese, fino al 1938, quindi l'infanzia fino ai 7 anni io l'ho trascorsa proprio là, e quindi ne ho una nozione, un ricordo vivissimo, anche in riferimento alla chiesa.
00:39Ora, naturalmente la chiesa come veniva fruita, usiamo il termine oggi di moda, è una chiesa in grandissimo abbandono, ecco questo bisogna dire, e varrebbe anche la pena di darne le motivazioni,
00:54ma il fatto di essere collegata all'ospedale dei pazzi è certamente, come nel caso della grande e bella chiesa di San Domenico, in città, legata al carcere, certamente proprio nella mentalità collettiva, qui l'ha molto danneggiata.
01:10Dopodiché c'è stato il vuoto, poi c'è stato il rilancio del 1982-83, e allora la chiesa ha avuto anche quella funzione, quel significato che è tutto ora.
01:25Io ricordo quel lezzuto poi come studente liceale, e quindi sui 16-18 anni, perché su quello che era il circuito di collegamento, ecco questa è una cosa di una certa importanza che non la tiene alla chiesa, però era la valorizzazione del percorso del circuito automobilistico di cui si fu esempio dei primi anni 50.
01:49Le relimpie
02:20Le relimpie sono cose che io ricordo vivamente, siamo da bambini, queste sono degli spettacoli, diciamo, che si ricordano, e dobbiamo dire che cosa si ricordano?
02:31Si ricorda la polla sul piazzale, il piazzale naturalmente interrabbattuto, quindi senza nulla, almeno non dall'artista nazionale, quindi tenuto in grande negligenza.
02:43Era lo Stato Prado, e secondo la vecchia tradizione l'arcivescovo saliva sulla torre, prima saliva su quella ringhiera che si vede anche in molte fotografie, che era al centro della facciata e che poi è stata spostata dalla fontana della rivera.
03:07L'arcivescovo con formula latina mostrava il braccio di San Pietro Celestino, il dito di San Giovanni Battista, la spina della chiesa, questo naturalmente con una cadenza rituale e con le candele a fianco,
03:28con un spazio di giorno, nel pomeriggio, piuttosto lungo, e poi con il suono della marcia reale da parte della banda e con una caccia a destra, naturalmente il tipo di pubblico non posso dirlo perché ero troppo bambino per poterlo dire,
03:48ma noi stavamo sul giglio della scarpata e quindi assistavamo a questo.
03:56Non ho mai assistito al corte, a tutte le manifestazioni di perdonanza degli ultimi trent'anni perché ritenendolo un falso assoluto, una violenza a patto della tradizione, una cosa teatrale, declamatoria, esteriore, puramente scenografica,
04:15quindi senza nessun fondamento, né storico, né religioso, né cittadino, né d'altro tipo. Mi è perfettamente estraneo.

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