• mese scorso
Trascrizione
00:00Da allora, ogni volta che vedevo l'immagine di una giornalista, pensavo a Davia, che è
00:18quel terzo che ci manca.
00:20Quando i tamburi cominciano a suonare tutti insieme, giù per la strada, i vetri delle
00:29finestre tremano come un terremoto.
00:33Non ci faccio caso più di tanto, qui è normale, una delle tante cose che l'Somalia non deve
00:41stupire.
00:43E' del tutto normale, ora lo so, tutte le volte che la finestra comincia a tremare, so
00:52che qualcuno là sotto, anzi una folla, mi sta gridando di andarmene, di sparire, che
00:57non ci vuole, che non mi vuole, che sono un'intrusa e non ci dovrei stare.
01:02Io l'Europea, la pelle bianca, la donna tecnologica con più di un centesimo, fuori via, vattene,
01:10basta, io con lo zaino, col berretto in testa per il caldo, io e tutti quelli con le bottiglie
01:16di polase per non svenire, lo spray contro gli insetti, i tesserini in vista con su scritto
01:21press, fuori tutti, via, ci fate schifo, basta, normale, tutto normale, ora lo so, ora la
01:32capisco anch'io la lingua di quei tamburi, di quel buttare manciate di sassi e sabbia
01:38a terra contro i giornalisti dell'albergo, i meno esperti, che si affacciano fuori,
01:43vive di sporgersi dalle ringhiere, dai davanzali, loro in alto a guardare, gli altri giù in
01:47basso a battere, a gridare, a urlare, a battere i tamburi, fuori tutti, via, anche questa
01:53volta, quando comincio a sentire in lontananza l'eco dei tamburi, la finestra accenna già
02:00a tremare, non mi stupisco per niente, non mi agito, eppure, eppure questa volta il
02:09rumore non è lo stesso, il rimbombo dei tamburi, il chiasso delle urla, più forte, più forte,
02:16non mi sentivo in questa strada appena, lo gadiscio intera a battere i tamburi, più
02:22forte, a far tremare le finestre più che sempre, a lanciare terra, sassi, sabbia, qualcuno
02:28sparare colpi in aria perfino, mentre le sirene accorrono, i camionetti cercano di farsi strada
02:33tra la folla e non ci riescono, e battere i tamburi, battere, battere con tutto il palmo
02:38aperto della mano, battere girando su se stessi, avvolti nelle bandiere, uomini, donne e vecchi,
02:44ragazzi, bambini, poi all'improvviso un frassuono di voci, un vuoto della folla, un grido di
02:49gioia, un urlo della piazza, della strada, di mogadiscio intera, ed ecco che saltano fuori
02:54dalla marea umana i corpi straziati, uccisi come bestie, c'è una truppa di giornalisti
03:00CNN, sanguinanti, trucidati, le testechine, gli occhi aperti, corpi issati, innelzati,
03:08mostrati come trofei, tra i tamburi impazziti, le grida, i canti, la festa, fuori tutti via,
03:14ci fate schifo, basta, fuori tutti via, siete merda, merda e basta, e tamburi ancora assordanti
03:20negli orecchi, assordanti negli orecchi, battere, battere, battere, battere, battere,
03:26battere, battere, battere, battere.
03:30Poi mi sveglio, spalanco gli occhi, da quel giorno di notte lo sogno spesso, i corpi,
03:38i tamburi, la piazza, pensiero fisso che quando meno te lo aspetti sferra l'assalto, tanto
03:46più adesso, la notte prima di partire, ancora una volta, fermo cadiscio.
04:02Continua l'operazione americana con gli elicotteri cominciata questa mattina sul quartiere generale
04:08di Haiti, in questo mondimento potrebbero essere in corso le ricerche dei corpi dei giornalisti
04:14uccisi dopo essere stati rapiti.
04:27Il porto di Bosaso è il centro più importante delle regioni nord orientali della Somalia,
04:33qui approdano le navi in arrivo dalla penisola arabica.
04:37Parlano di questo scandalo, di questo proprietario somalo con passaporto italiano che si chiama
04:46Mugne, che avrebbe preso queste navi che erano di proprietà dello Stato e le avrebbe usate
04:52a suo uso privato.
04:54Lui?
04:55Lui.
04:56Lui solo?
04:57Lui con altre persone, io le chiedo di spiegarmi che cosa è successo.
05:01E se le squaliato con le navi in Italia, parte di questa proprietà apparteneva ad una società
05:08italiana, è la società che manovra.
05:11Sai il nome della società?
05:13No.
05:14Il nome?
05:15Il nome?
05:16E la conosci?
05:17Io no.
05:21Comunque la trovi.
05:23Se mi dà una mano lo trovo bene.
05:25Deve fare ricerche, deve godersi le mani.
05:41Che cosa è successo?
05:44Che cosa avete fatto dopo aver preso la nave?
05:48L'abbiamo.
05:55E dove è la nave?
06:10Non la possiamo vedere?
06:13Come potete vedere?
06:15La Somalia è un grande mercato di armi.
06:18Non c'era niente da scoprire sul mercato di armi, perché le armi si vendono e si comprano
06:24alla luce del sole.
06:25Perché lei viene dal sessimo?
06:27Perché deve vedere?
06:28Prendi informazione e basta.
06:30Se non vedo non credo.
06:32Se non vedi non credo.
06:34Questa è la Garoe Bosaso, una strada, come vedete, molto trafficata, indispensabile.
06:40Ma almeno è servita a coprire ogni sorta di porcherie, tossiche e radioattive, che l'Occidente
06:46ha la buona abitudine di affidare a questi poveri disgraziati del terzo mondo.
06:51Tutto questo con la complicità di politici, militari, servizi segreti, faccendieri italiani
06:59e somali.
07:00E questi morti di fame?
07:02Ci comprano anche le armi?
07:04Ma allora?
07:05Ma lasciamoli continuare le loro piccole guerre?
07:07In fondo non danno fastidio a nessuno.
07:10Come lei lo sa, la Somalia oggi è quasi il 98% in pace.
07:16C'è solo un problema dove c'è la presenza di Haidt, come Mogadiscio in solo tre chilometri.
07:23Tra le macerie di quella che fu Mogadiscio si muovono attori per lo più inconsapevoli
07:28e la rappresentazione che offrono di sé è lunare.
07:31Altra.
07:33La bella città sul mare, con il porto, i mercati, il quartiere in stile arabo, l'architettura fascista,
07:38non esiste più.
07:40O meglio, ne esistono i lubri resti.
07:43Oggi Mogadiscio appare così e offre uno spettacolo ancora nuovo e diverso rispetto a quello dei
07:49giorni della guerra.
07:50La guerra è distruzione, morte.
07:53Ma oggi c'è la pace, o almeno questa è l'apparenza.
07:59Buonasera, oggi è un giorno tragico, un giorno di lutto per l'informazione italiana, per
08:05la RAI e soprattutto per noi giornalisti e tutti quelli che collaborano al TG3.
08:11La nostra collega, la nostra amica, Ilaria Alfi, è stata uccisa poche ore fa a Mogadiscio,
08:17stava lavorando per noi, stava lavorando per la RAI.
08:21Insieme a lei c'è la nostra collega, la nostra amica, Ilaria Alfi.
08:25stava lavorando per noi, stava lavorando per la RAI.
08:28Insieme a lei è stato ucciso il suo operatore, Miran Krovatin.
08:34Miran aveva 45 anni, una moglie, Patrizia, un figlio di 7 anni, Ian, e così.
08:56No, adesso il nostro nuovo sport è quello di fare processi, per cui adesso è diverso,
09:02non è come 5-6 anni fa.
09:05Ma sì?
09:07Ah, l'Italia è rinnovata.
09:09Meno male.
09:10No.
09:11No.
09:12No.
09:13No.
09:14No.
09:15No.
09:16No.
09:17No.
09:18No.
09:19No.
09:20No.
09:21No.
09:22No.
09:23Meno male.

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