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Trascrizione
00:00E' un viaggio innanzitutto nell'ambito della famiglia Wurz, perché la potremmo definire
00:15una dinastia di fotografi, quindi dalla metà dell'Ottocento fino al 1981, prima il nonno,
00:24poi il padre e poi le figlie esercitano la professione di fotografo.
00:28E' un viaggio anche all'interno della città di Trieste, perché la città triplica la propria
00:34popolazione e in generale dalle fotografie si può capire lo sviluppo, lo sviluppo economico,
00:41lo sviluppo urbanistico, ma anche lo sviluppo sociale.
00:52Vande Merium sono storia triestina, sono storia italiana, sono storia della fotografia e storia
00:57dell'arte e della cultura, ma anche storia delle donne, perché sono un caso eccezionale di una
01:03coppia di giovani donne, appunto, in realtà da vocazioni diverse da quelle della fotografia,
01:09cioè la pittura per Marion e la musica per Vanda, che però coraggiosamente,
01:15ma anche per necessità, alla morte del padre Carlo nel 1928, ereditano lo studio,
01:21la professione che diventa la loro vita, ma anche il loro ambiente, perché nelle stanze
01:25del palazzo Hirsch, dove era appunto il laboratorio e l'immagine chiude questa mostra,
01:31vivevano, lavoravano e realizzavano le esperienze di giovani donne italiane con ambizioni creative,
01:39con ambizioni di fare arte, di essere anche a loro modo trasgressive, pioniere.
01:47Secondo me la mostra si inserisce perfettamente fra quelle di Goh 2025,
01:55perché a Trieste e solo a Trieste si poteva determinare una situazione in cui minoranze
02:01germanofone, minoranze slavofone, scegliessero una grande città dell'impero asburgico come era
02:09Trieste e si integrassero perfettamente con la maggioranza italiana, che in qualche modo
02:16governava, a prescindere dalla presenza austriaca, questa grande città.

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