• 18 ore fa
Trascrizione
00:00Salutazioni legali del caso, a dietro delle persone che hanno compreso che siamo arrivati
00:21a un punto della nostra storia in cui il tema della sicurezza, della sicurezza dei propri
00:26figli non è più rimandabile. Spendo due parole rispetto a una riflessione fatta in
00:31famiglia, perché questo fatto non si riduca alla solita dicotomia immigrazione sì, immigrazione
00:39no, che è spesso strumentale anche a lezioni politiche, ma che impone oggi una riflessione
00:46su quello che vuol dire veramente la parola accoglienza, che non è solo un tetto sulla
00:52casa. Questo ragazzo egiziano aveva degli evidenti problemi probabilmente psichici,
00:58quelle indagini ci racconteranno e ci diranno veramente in quale stato era nel momento in
01:03cui ha aggredito i nostri figli, però è un tema, quello della presa in carico sul
01:10quale lo Stato deve fare delle valutazioni, se quello che è stato fatto fino ad ora è
01:16sufficiente, bassa o espone i propri cittadini a un rischio, lo Stato che offre protezione
01:23non può evitare di dare e di venire a mancare della protezione dei propri cittadini, quindi
01:29questa è una parte sulla quale ci piacerebbe invitare le istituzioni a fare una grandissima
01:34riflessione, se vale la pena demandare la cura, che vuol dire anche cura sanitaria,
01:39cura psichica a un settore o farsene carico direttamente con le proprie risorse. E poi
01:45volevamo dare un messaggio un po' alla comunità di Villa Verunchio, mio figlio mi sta dando
01:50un grande insegnamento, mi sta insegnando che quelle ferite interiori possono essere
01:56rimarginate mettendo un passo alla volta dietro l'altro la propria quotidianità e quindi
02:02invito soprattutto a noi genitori che è quello di non soccombere alla paura che è forte
02:08tanta in questi giorni, ma solo se noi superiamo quella paura, non la trasmittiamo e vinciamo
02:14veramente questa guerra del terrore che tratta nelle nostre vite.

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