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CortometraggiTrascrizione
00:00Il femminicidio di Gabriella Trandafire della figlia Renata, di 47 e 22 anni, risale al 13
00:05giugno 2022. A solo un giorno dall'udienza di separazione, a ucciderle a fucilate davanti
00:11all'altro figlio minorenne, fu il marito di Gabriella, ma non padre di Renata, Salvatore
00:16Montefusco, pensionato ed ex imprenditore edile di 71 anni, nella loro casa cabazzona di Castelfranco
00:23Emilia. A far discutere, quasi tre anni dopo la tragedia, è la sentenza della Corte d'Astese
00:29di Modena, che non ha condannato Montefusco Lergastolo, come chiesto dalla Procura,
00:34bensì a 30 anni con questa motivazione. Motivi umanamente comprensibili. In credo
00:40dei familiari delle vittime, così come molte parti politiche e non, hanno commentato il fatto.
00:45La Ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato che, se confermata, la sentenza
00:50conterrebbe elementi assai discutibili e preoccupanti, che rischierebbero non solo
00:54di produrre un arretramento nella nosa lotta per fermare i femminicidi, ma anche di aprire
00:59un vulnus nelle fondamenta che reggono il nostro ordinamento. La sentenza spiega, in oltre 200
01:05pagine, come il dielitto sia avvenuto in un contesto di forte conflitto tra Montefusco e
01:10le due donne, con presentazioni di denunce reciproche. Secondo i giudici, il movente è
01:15da riferirsi alla condizione psicologica di profondo disagio, umiliazione ed enorme frustrazione
01:21vissuta dall'imputato, in riferimento al fatto che l'uomo avrebbe dovuto lasciare l'abitazione.
01:26Secondo i giudici, quindi, è plausibile che, quando Renata li disse ancora una volta che
01:32avrebbe dovuto lasciare la casa, questo abbia determinato nel suo animo, come da lui più volte
01:37sottolineato, quel black out emozionale ed esistenziale, si legge nella sentenza, che lo
01:43avrebbe condotto a correre a prendere l'arma e a uccidere la moglie e sua figlia.
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