Caracas, 15 gen. (askanews) - I familiari di Alberto Trentini, il cooperante italiano fermato il 15 novembre dall'autorità del Venezuela e di cui non si hanno più notizie, lanciano un appello "al Governo italiano" per "porre in essere tutti gli sforzi diplomatici, aprendo un dialogo costruttivo con le istituzioni Venezuelane, per riportarlo a casa e garantirne l'incolumità". Alberto è stato fermato mentre svolgeva il suo lavoro per una ONG internazionale portando aiuti alle popolazioni in difficoltà. Da quel giorno è in isolamento totale e nessuno ha potuto mettersi in contatto con lui.Intanto il governo venezuelano ha invitato Italia, Francia e Paesi Bassi a ridurre a tre il numero dei funzionari dei loro corpi diplomatici accreditati a Caracas, per quella che l'amministrazione di Nicolas Maduro considera una "ingerenza negli affari interni" del Paese caraibico.
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00:00I familiari di Alberto Trentini, il cooperante italiano, fermato il 15 novembre dall'autorità
00:06del Venezuela e di cui non si hanno più notizie, lanciano un appello al governo italiano per
00:11porre in essere tutti gli sforzi diplomatici, aprendo un dialogo costruttivo con le istituzioni
00:17venezuelane per riportarlo a casa e garantirne l'incolumità.
00:21Alberto è stato fermato mentre svolgeva il suo lavoro per una ONG internazionale, portando
00:27aiuti alle popolazioni in difficoltà. Da quel giorno è in isolamento totale e nessuno
00:32ha potuto mettersi in contatto con lui. Intanto il governo venezuelano ha invitato Italia,
00:38Francia e Paesi Bassi a ridurre a tre il numero dei funzionari dei loro corpi diplomatici
00:43accreditati a Caracas per quella che l'amministrazione di Nicolás Maduro considera un'ingerenza
00:49negli affari interni del paese caraibico.