Città del Messico, 29 gen. (askanews) - Sono decine di migliaia i migranti che aspiravano ad entrare negli Stati Uniti, venuti da Cuba, Haiti, Venezuela e da tutte le parti del mondo; già avevano un appuntamento preso con la app CBP, istituita proprio per gestire gli ingressi al confine meridionale. Ma la mattina dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, la app è andata fuori uso e l'Agenzia della Frontiera ha annunciato l'annullamento di tutti gli appuntamenti. Fra valigie strapiene e bambini al seguito, migliaia di persone ora ragionano su un possibile piano B. Prima di tutto, chiedere asilo in Messico, almeno per il momento. Negli uffici competenti alla periferia di Città del Messico si formano lunghe file."È stato uno shock" spiega Arianne Dominguez, arrivata in Messico due settimane prima dell'insediamento di Trump. "Ho pensato alla mia famiglia a Cuba che aspettava notizie. Poi ho dovuto pensare a un piano B. Ho pianto molto come tutti intorno a me. Ma abbiamo ancora speranza di andarci negli Stati Uniti". Però aggiunge, "se posso continuare con i miei progetti qui, magari mi fermo. Gli Stati Uniti, o il Sogno Americano, a volte è solo una fantasia, non sappiamo la realtà finché non arriviamo lì."Arianna ha 24 anni ma fra i migranti bloccati ce ne sono di ben più adulti. Come José Ricardo Moreno, anche lui cubano, 60 anni: "non è giusto, avrebbero dovuto rispettare i patti, noi avevamo un appuntamento da prima che Trump si insediasse. Adesso non sappiamo, siamo qui, sperando di metterci a lavorare, finché siamo qui".La politica di deterrenza dell'amministrazione Trump tratta i migranti come criminali, promette di espellerne molti milioni e pubblicizza le immagini con i ferri alle mani e ai piedi. Per Shakira Chaparro, che viene dal Venezuela, provare a entrare negli Stati Uniti adesso non vale la pena: "Credo che la cosa migliore sia stare qui, trovare il modo di farsi dare un permesso temporaneo, oppure tornare a casa".Come reagirà il Messico a questo afflusso di migranti che adesso sperano di costruirsi qui una vita? Janquì Martin, che a Cuba faceva il medico, vuole essere ottimista: "Abbiamo deciso di restare qui, siamo in viaggio da tanto, siamo stanchi. Il Messico ci ha accolti, ci ha aperto le porte e possiamo lavorare, vogliamo costruirci una vita qui".
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00:00Sono decine di migliaia emigranti che aspiravano ad entrare negli Stati Uniti, venuti da Cuba,
00:05Haiti, Venezuela, da tutte le parti del mondo. Già avevano un appuntamento preso con la app CBP,
00:11istituita proprio per gestire gli ingressi al confine meridionale. Ma la mattina dell'insediamento
00:16di Donald Trump alla Casa Bianca, l'app è andata fuori uso e l'Agenzia della Frontiera ha annunciato
00:22l'annullamento di tutti gli appuntamenti. Fra valigie strapiene e bambini al seguito,
00:26migliaia di persone ora ragionano su un possibile piano B. Prima di tutto chiedere asilo in Messico,
00:33almeno per il momento, e all'ufficio competente alla periferia di città del Messico si formano
00:39lunghe code. È stato uno shock, spiega Ariane Dominguez, arrivata in Messico due settimane
00:47prima dell'insediamento di Trump. Ho pensato alla mia famiglia a Cuba che aspettava notizie,
00:51poi ho dovuto pensare a un piano B. Pianto molto, come tutti quelli attorno a me,
00:55ma abbiamo ancora speranza di andarci negli Stati Uniti. Però, aggiunge, se posso continuare con i
01:04miei progetti qui, magari mi fermo. Gli Stati Uniti o il sogno americano? A volte è solo una
01:08fantasia. Non sappiamo la realtà finché non arriviamo lì. Ariane ha 24 anni, ma fra i migranti
01:14bloccati ce ne sono di ben più adulti, come cos'è Riccardo Moreno, anche lui cubano, 60 anni.
01:19Non è giusto, avrebbero dovuto rispettare i patti. Noi avevamo un appuntamento da prima
01:27che Trump si insediasse. Adesso non sappiamo, siamo qui, speriamo di metterci a lavorare finché
01:32siamo qui. La politica di deterrenza dell'amministrazione Trump tratta i migranti
01:36come criminali, promette di espellerne molti milioni e pubblicizza le immagini con i ferri
01:41ai piedi e alle mani. Per Shakira Chaparro, che viene dal Venezuela, provare a entrare
01:46negli Stati Uniti adesso non vale la pena. Credo che la cosa migliore sia stare qui,
01:55trovare il modo di farsi dare un permesso temporaneo, oppure tornare a casa. Ma come
02:00reagirà il Messico a questo afflusso di migranti che adesso sperano di costruirsi qui una vita?
02:04Janky Martin, che a Cuba faceva il medico, vuole essere ottimista. Abbiamo deciso di restare qui,
02:15siamo in viaggio da tanto, siamo stanchi. Il Messico ci ha accolto,
02:19ci ha aperto le porte e possiamo lavorare. Vogliamo costruirci una vita qui.