• 13 ore fa
Trascrizione
00:00Grazie, Presidente. Anche in questo caso naturalmente ringrazio gli onorevoli interroganti per quesito
00:07posto che mi offre l'occasione per informare questo consesso della candidatura del sistema
00:12dei teatri condominiali all'italiana del XVIII e XIX secolo nell'Italia centrale alla lista
00:18del patrimonio mondiale per il 2026. La candidatura originariamente, come abbiamo appena ascoltato,
00:25è nata nelle Marche, ma che oggi coinvolge Umbria ed Emilia-Romagna mira alla consacrazione
00:29culturale del fenomeno architettonico in campo teatrale che si sviluppò nell'Italia
00:35centrale nei secoli XVIII e XIX. In questo arco temporale si emancipò un modello teatrale
00:40all'italiana, ossia un modello che trovò specifica declinazione in questa zona secondo
00:45la formula cosiddetta condominiale, una forma di comproprietà tra enti pubblici e gruppi
00:50di privati, nell'ambito della quale il teatro da mero luogo di intrattenimento, riservato
00:57esclusivamente ai vertici della società, divenne finalmente istituzione pubblica di
01:01cultura al servizio dell'intera comunità popolare. Il 14 gennaio ho stipulato un protocollo
01:07di intesa con le Regioni e i Comuni nei quali sono allocati i teatri per la predisposizione
01:11della documentazione necessaria per presentare la proposta di candidatura comprensiva del
01:16piano di gestione, strumento pianificatorio condiviso finalizzato alla tutela e alla conservazione
01:22dei valori del sito, nonché alla riqualificazione urbana e paesaggistica e alla valorizzazione
01:28anche socio-economica dei territori di riferimento. Il progetto contempla 18 teatri ricadenti
01:34in tre Regioni, 14 nelle Marche, a dimostrazione della straordinaria vitalità culturale della
01:42Regione governata da Francesco Acquaroli, due in Emilia Romagna e due in Umbria.

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