• ieri
Trascrizione
00:00Presidente del Consiglio, onorevoli colleghe e colleghi, oggi sono qui, dinanzi alla massima
00:13Assemblea del Popolo Sardo, in una seduta del Consiglio statutaria per riferire su una
00:18vicenda che vuole stravolgere attraverso un procedimento amministrativo l'essenza stessa
00:24del Governo regionale, modificando il risultato elettorale e quindi il voto espresso dai cittadini
00:29sardi, dopo meno di un anno dall'insediamento della giunta della nostra maggioranza. La
00:35scelta di riferire in Consiglio in seduta statutaria non è certamente casuale, perché
00:39oggi dobbiamo affrontare argomenti che coinvolgono gli organi di governo della Regione, così
00:44previsto come dallo Statuto e dalla nostra autonomia speciale. La tutela del mio diritto
00:50soggettivo è stata filata a ricorso davanti al Giudice Civile del Tribunale di Cagliari
00:54e oggi, riferisco a voi, in virtù di un principio che io e la maggioranza che rappresento,
01:00riteniamo essere sovraordinato a qualsiasi altra motivazione politica. Il rispetto istituzionale
01:07e la devozione per il ruolo che rappresento, molto spesso confinati a liturgie grigiassettiche
01:13ancora più frequentemente, sacrificate all'altare della comunicazione da spettacolo, conducendo
01:18troppe volte a mortificare la sostanza dei fatti in favore della loro forma comunicativa.
01:24Abbiamo ritenuto necessario, se non imperativo, dover ricondurre l'intera vicenda al grado
01:28di serietà che merita. Perché, se ancora a qualcuno non fosse chiaro, il provvedimento
01:34del Collegio regionale di garanzia elettorale, su cui mi soffermerò in seguito, non riguarda
01:39me sola, ma l'intera forma di governo della Regione Sardegna, gli assessori, i consiglieri
01:44di maggioranza e di minoranza, e fatto ancora più grave riguarda tutti i cittadini sardi,
01:50il loro inviolabile diritto, in quanto cittadini, di votare e di affidare al Governo regionale
01:55che hanno democraticamente e liberamente eletto la guida della Sardegna fino al 2029.
02:00Questi aspetti non sono secondari, ma costituiscono il vero cuore della questione. Per essere
02:05analizzati, discusi, spiegati e perché no anche contestati, è però necessario che
02:10tutti noi, io in primis, anteponiamo il corretto senso istituzionale alla frenesia mediatica.
02:16Non sarebbe stato opportuno parlare dinanzi a quest'Aula senza prima esperire adeguata
02:21opposizione nelle serie opportune. Venire a riferire davanti a voi, senza prima esercitare
02:26i diritti e i doveri che l'ordinamento nazionale e regionale consente a ciascun cittadino,
02:32tanto più a una cittadina a cui le elezioni democratiche del febbraio 2024 hanno consegnato
02:38l'onere e il compito di rappresentare tutti i cittadini sardi. Sarebbe stata una mancanza
02:43di rispetto verso il ruolo che riverso e verso voi, onorevoli consiglieri. Veniamo ora nel
02:49merito della questione. Il 19 novembre mi viene notificata, a mezzo
02:55PEC, una richiesta di chiarimenti firmata dalla Presidente del Collegio di Garanzia
02:59Regionale della Regione Sardegna, nella quale venivano sollevati sette rilievi di regolarità
03:04relativi alla rendicontazione delle spese elettorali sostenute durante la campagna elettorale
03:10tenutasi il 15 dicembre 2023 e il 24 febbraio 2024. La medesima comunicazione mi è stata
03:17notificata tre giorni dopo ad ommesso notificatore incaricato dallo stesso collegio di garanzia.
03:29Nessuno di questi rilievi segnalava alcun utilizzo improprio di risorse, ma semplicemente
03:35degli errori di forma nella predisposizione e nella presentazione della rendicontazione.
03:39Nello stesso atto veniva richiesto di fornire spiegazioni sulle contestazioni vi descritte
03:45entro quindici giorni dalla notifica, pena la decadenza, dalla carica di consigliere
03:50regionale eletto ai sensi della legge 515 del 1993. Alcuni giorni successivi alla prima
03:56notifica, ovviamente entro i termini indicati, ho depositato le memorie come richiesto, all'interno
04:01delle quali venivano analizzati e confutati tutti i rilievi del collegio, spiegando come
04:06in realtà i punti contestati si basavano su assunti non corretti o in altri casi travisavano
04:11dichiarazioni contenute nel rendiconto presentato, in quanto all'interno dello stesso sin dal
04:16primo atto si attestava che non avevo ricevuto alcun contributo né sostenuto personalmente
04:21alcuna spesa. Ad ogni buon conto i miei legali hanno ritenuto opportuno in quella sede chiarire
04:27definitivamente con una presentazione del rendiconto sulla base del modello richiesto
04:32dal collegio elettorale che non avessi sostenuto personalmente alcuna spesa inerente alla campagna
04:37elettorale nel periodo del rendiconto e che tali spese fossero state sostenute dal comitato
04:42elettorale appositamente costituito a gennaio 2024 dal mio partito, il Movimento 5 Stelle,
04:48per il sostegno della propria lista e del candidato presidente. Chiarisco anche che
04:53il comitato elettorale, oltre a disporre dei fondi messi a disposizione dal Movimento 5
04:59Stelle per la campagna elettorale, ha ricevuto contributi da parte degli altri partiti della
05:04coalizione e da privati cittadini. Inoltre ha ricevuto micro donazioni con Paypal effettuate
05:09da parte di cittadini privati e da un'impresa agricola, 20 euro, per un totale di 910 euro.
05:15Tutta la documentazione delle spese effettuate e dei fondi ricevuti dal comitato, incluso
05:20l'estratto conto del conto dedicato dal comitato in banca intesa per l'elenco dei beneficiari
05:25Paypal, è stata legata alla rendicontazione inviata dal comitato alla Corte dei Conti.
05:29Tale documentazione, anche se non dovuta, è stata legata, per trasparenza, alla mia
05:34dichiarazione inviata alla Commissione elettorale ed il rendiconto delle spese è stato da subito
05:39disponibile nel sito del Movimento 5 Stelle alla sezione Trasparenza. Faccio anche notare
05:45come non sia ammissibile per legge la doppia rendicontazione delle spese sia da parte di
05:50un comitato elettorale rappresentante un partito in Corte dei Conti, sia da parte
05:55del candidato presidente di quel partito al collegio elettorale. Tanto più che la norma
06:00legislativa riporta chiaramente che un partito può e deve rendicontare, esso e non il candidato,
06:07anche le spese dello stesso partito fatte anche nell'interesse di un candidato dallo
06:12stesso partito sostenuto, cosa che puntualmente è avvenuta nel mio caso.
06:17Quindi, nessuna spesa rendicontabile direttamente sostenuta, come peraltro avvenuto per decine
06:23di consiglieri, eletti e non eletti, i quali non hanno nominato un mandatario e non hanno
06:28avuto un conto corrente dedicato, allora rendicontato con una dichiarazione analoga, i cui fascicoli
06:33sono stati regolarmente archiviati. Nessuna spesa direttamente sostenuta, come già avvenuto
06:38in altre regioni, per presidenti di regioni di altre appartenenze politiche, come Luca
06:44Maia, che per la campagna elettorale del 2015, in Veneto, ha dichiarato di non aver
06:48sostenuto spese né ricevuto alcun contributo, perché le spese sono state sostenute direttamente
06:54dal suo partito ed il suo fascicolo è stato regolarmente archiviato e nessuna richiesta
06:58di decadenza è stata predisposta. Il 3 gennaio 2025 il medesimo collegio regionale
07:05di garanzia elettorale invece mi notificava un'ordinanza di ingiunzione contenente rilievi
07:10sulla memoria da me presentata, combinando delle sanzioni amministrative di natura pecuniaria
07:15e contestualmente, in assoluta assenza di adeguata motivazione, disponeva, in termini
07:20generici e non chiari, la richiesta al Presidente del Consiglio regionale di procedere, per
07:25quanto di sua competenza, all'ordine del provvedimento per la mia decadenza, dalla carica di Presidente
07:31della Regione Sardegna. Nell'ordinanza del 3 gennaio il collegio elettorale affermava
07:36che avessi sostenuto spese per la campagna elettorale, per la prima volta contestandomi
07:41una bolletta della luce del valore di 153 euro per il mio ufficio di rappresentanza
07:46parlamentare, affittato da me, a gennaio 2023 e poi adibito a sede elettorale per l'intera
07:52coalizione dal 15 dicembre 2023 al 24 febbraio 2024.
07:56Tale bolletta e la risultanza dell'accesso fatto dal collegio elettorale di garanzia
08:01al mio cassetto fiscale presso l'Agenzia delle Entrate, che peraltro non mi era stata
08:06contestata a novembre. L'affitto dell'ufficio di rappresentanza parlamentare del periodo
08:10dal 15 dicembre 2023 al 24 febbraio 2024 è stato pagato e rendi contato dal Comitato
08:18elettorale del Movimento 5 Stelle. Faccio notare che tale bolletta è riferibile al bimestre
08:24di novembre e dicembre 2023 e quindi solo per pochi giorni esisterebbe nel periodo di
08:28rendicontazione. Tale bolletta, che ribadisco non mi è stata mai contestata prima del
08:333 gennaio 2025, non andava, secondo i miei legali, rendicontata, in quanto le spese per
08:38la sede elettorale devono essere rendicontate in modo forfettario e non elencando le singole
08:44voci. Tutte le altre fatture che il collegio mi contesta nell'ordinanza del 3 gennaio e
08:49non mi aveva contestato nella richiesta di chiarimenti del 19 novembre impedendomi di
08:54fatto il contradditorio, sono state regolarmente pagate e rendicontate alla Corte dei Conti
08:59dal Comitato elettorale del Movimento 5 Stelle. Avendo il Comitato elettorale rendicontato
09:04tali spese, come è anche chiarito in precedenza, non ero perciò tenuta io a farlo, pertanto
09:10eventualmente io potrei semplicemente vantare un credito nei confronti del Comitato elettorale.
09:15Se mi fosse stata data occasione di chiarire con una specifica contestazione non avrei
09:21avuto problemi a farlo, così come sto facendo oggi pubblicamente, ma appunto non mi è stata
09:26data questa opportunità. Sottolineo, prima ancora di entrare ancora più nello specifico,
09:31la totale assenza di motivazione per la richiesta della mia decadenza. Infatti le fattispecie
09:36di decadenza per ineleggibilità di un consigliere eletto, sopravenute ai sensi dell'articolo
09:4115 commisette 8 e 9, oltre che essere chiaramente tassative, sono anche insussistenti nel mio
09:48caso per espressa pronuncia del Collegio all'interno dell'ordinanza di ingiunzione stessa. Non
09:54si può prescindere dal fatto che le fattispecie di decadenza per un consigliere eletto in
09:58materia di rendicontazione delle spese elettorali sono soltanto due. La prima concerne il superamento
10:05dei limiti di spesa elettorale, che lo stesso Collegio di Garanzia, dichiarato non possa
10:09essere applicato ai Presidenti di Regione e che quindi, tale fattispecie, non mi è
10:14stata neppure contestata, pur essendo stata inizialmente prospettata dalla Presidente
10:19del Collegio. La seconda causa di decadenza si ha invece
10:24qualora l'interessato, a seguito di una diffida da dempiere come quella a me notificata
10:29dal Collegio in data 19 novembre, non presenti alcuna dichiarazione entro 15 giorni della
10:33stessa diffida. Ma come ho già detto precedentemente, tale dichiarazione invece è stata presentata
10:38entro i termini corretti. E questo non lo certifico certo io, ma lo stesso Collegio,
10:43in quanto dichiara nell'ordinanza di ingiunzione, che non mi viene contestata la mancata presentazione
10:49del reddiconto, ma solo presunte plurime irregolarità.
10:52Pertanto, il Collegio non motiva adeguatamente, o meglio, non motive in alcun modo l'aviare
10:57la procedura di decadenza. Su questo punto lascio a voi e agli organi giurisdizionali
11:02competenti la conclusione. Risulta chiaro quindi come siano completamente assenti i
11:07presupposti per avviare la procedura di decadenza, non essendosi concretizzati in alcun modo
11:12e per stessa espressione del Collegio, le fatti specie previste dalla normativa vigente.
11:17Proprio sulla normativa vigente vorrei concentrarmi. Infatti, tutto quanto precedentemente detto
11:22si fonda sulla convinzione, secondo il Collegio, che la normativa sulla base della quale è
11:27stata avviata la procedura di decadenza sia applicabile al Presidente della Regione Sardegna.
11:32Il Collegio applica la legge 515 del 1993, così come integrata dalla legge regionale
11:391 del 1994. Vi è però un aspetto che non viene considerato. Infatti, non solo tale
11:45legge 515, così come recepita dalla legge regionale 1 del 1994, si riferisce a parlamentari
11:51e consiglieri eletti e quindi Giamal si applica ai Presidenti di Regione eletti a seguito
11:56delle modifiche apportate alla legge costituzionale 2 del 2001, in virtù del quale il Presidente
12:02è eletto direttamente dal popolo e non frutto di accordi assembleari. Pertanto anche i parametri
12:08previsti dalla legge, riferiti a uno degli otto collegi circoscrizionali, ad esempio,
12:12con riferimento ai limiti di spesa, non sono perciò in alcun modo applicabili, con riferimento
12:17al Collegio unico regionale cui il Presidente è candidato.
12:19Ma c'è di più. Infatti, con la stessa legge costituzionale 2 del 2001, lo Stato ha rimesso
12:27alla competenza della Regione Sardegna la disciplina dei casi di incompatibilità e
12:31di ineleggibilità. La Regione Sardegna, in particolare, e quest'Aula, hanno approvato
12:36nel 2013 la legge statutaria numero 1, la quale recita che, per quanto concerne le cause
12:42di incompatibilità e ineleggibilità, si applica la normativa statale, abrogando quindi
12:48implicitamente la legge regionale 1 del 1994 e rimandando la disciplina, interamente la
12:53legge 515, la cui disciplina è pertanto incompatibile con le elezioni dirette del Presidente, per
12:59la quale sussiste un vuoto normativo, come emerge dai verbali dello stesso Collegio.
13:04Comunque, cosa dice la legge 515 del 1993 all'articolo 20? Che alle Regioni si applicano
13:11solo gli articoli dall'1 al 6 e non gli articoli successivi. Di conseguenza, anche le sanzioni
13:17di decadimento non dovrebbero trovare applicazione, anche nel caso della Regione Autonoma della
13:23Sardegna, a seguito di sopraggiunta normativa regionale di lango sovraordinato che rinvia
13:29la legislazione nazionale. Dico questo non certo per cercare giustificazioni o eventuali
13:34assoluzioni di fronte a questo Consiglio. Ritengo semplicemente che sia mio dovere dare
13:39queste spiegazioni anche di merito all'Aula che rappresenta tutti i cittadini sardi. In
13:45buona sostanza, un organo amministrativo che ha emanato un provvedimento dove, in assenza
13:49di alcuna motivazione giuridica, senza che si siano verificate le condizioni di legge,
13:54ha chiesto a questo Consiglio l'avvio di una procedura di decadenza della Presidente
13:58della Regione. Come se non bastasse, il medesimo collegio
14:02sembrerebbe aver agito, come sopra anticipato, sulla base di una normativa che non si dovrebbe
14:07applicare, non solo in quanto espressamente esclusa dalla legge statutaria 1 del 2013,
14:12ma perché trattasi di disciplina riservata ai consiglieri eletti e non ai presidenti
14:17di Regione eletti in via diretta dal popolo e che quindi, come detto, sono consiglieri
14:21di diritto. Questo provvedimento, però, un effetto l'ho avuto. Un attacco senza precedenti
14:28alla mia persona, al mio ruolo istituzionale. Articoli di stampa locale e nazionale che
14:33mi dichiaravano decaduta, mettendo in discussione atti della mia giunta e attività del Consiglio
14:38regionale, senza minimamente sottolineare che il provvedimento è definitivo a seguito
14:42di un pronunciamento di questo Consiglio, che non è un passacarte di un organo statale.
14:48In queste settimane abbiamo assistito poi alla sfidata di chi, per interesse politico,
14:53ha voluto iniziare la campagna elettorale, sbacciando per atto definitivo un atto che
14:57definitivo non è, tanto che i giudici che il Consiglio si devono ancora pronunciare.
15:03Incuranti dell'effetto sui cittadini sardi, al cui destino si dicono interessati, le cui
15:09priorità si sono dimenticate negli anni precedenti, negli anni che ci hanno preceduto. Dobbiamo
15:16dire invece ai cittadini sardi che qui c'è in gioco la stabilità delle nostre istituzioni,
15:22qui c'è in gioco la nostra autonomia, qui c'è in gioco la Sardegna.

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