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Roma, 04 Feb. - La lotta contro lo stigma della follia non è ancora finita: dopo la chiusura dei manicomi negli anni Settanta, promossa da Franco Basaglia, oggi è tempo di contrastare le tendenze a idolatrare la classificazione nosografica dei disturbi mentali, oltre che l'uso indiscriminato degli psicofarmaci. Su questa filosofia è nato, ed è già attivo da tempo, un innovativo Centro, con sedi a Catania e provincia: Psylogy, il suo nome, che opera anche online: "Trattiamo i nostri pazienti con il cuore -spiega lo psichiatra e psicoterapeuta Giuseppe Catalfo, fondatore del Centro. Cura deriva dalla parola cuore: la relazione interumana empatica è la prima medicina per contrastare l'angoscia che travolge chi soffre. Se, nell'agire medico e psicologico, non c'è amore, non si arriva a conoscere il paziente nella sua alterità (dotata di senso). Semmai ci si illude di possederlo attraverso le svariate diagnosi di follia. Quando non c'è amore, c'è possesso dell'altro: non una reale e rispettosa conoscenza; non una relazione terapeutica".Psylogy è il luogo dove, chi sta male, non viene etichettato come malato o folle; è il luogo in cui i sintomi non sono tradotti in malattie ma in possibilità di cambiamento. Curare i sintomi, dunque, vuol dire recuperare il senso di bellezza e il piacere di vivere in sintonia con se stessi e con il mondo. Due i pilastri su cui poggia il metodo: "Il primo -ricorda il dottor Catalfo- è quello di aver creato un Centro di de-prescrizione farmacologica. Credo che questa sia un'esigenza assai diffusa tra le persone che assumono psicofarmaci, che difficilmente trova risposta. I farmaci servono certamente in alcuni casi, ma non sono la soluzione ultima e radicale: occorre un approccio multidisciplinare per risolvere i problemi di ansia, gli attacchi di panico, la depressione, l'insonnia, i disturbi di personalità, le problematiche di natura sessuale o lavorativa, le frequenti dipendenze affettive. Il metodo Psylogy valorizza i vissuti delle persone e le loro relazioni: sono queste, spesso, le cause dei malesseri psicologici. Venendo da noi, in molti hanno scoperto di non avere alcuna malattia, ma più semplicemente il bisogno di condividere un malessere con un esperto che sa ascoltare, di accettare i propri limiti, di migliorare la propria consapevolezza di fronte a scelte importanti di vita o a difficoltà relazionali o lavorative".L'altro "pilastro" si chiama co-working ed è una struttura operativa, nata una ventina di anni fa in America e adottata da Psylogy, che -afferma il dottor Catalfo- si sta dimostrando assolutamente innovativa ed efficace. Psylogy propone infatti un vero e proprio cambio di paradigma, offrendo una risposta multidisciplinare al malessere psicologico: psichiatri, psicoterapeuti, psicologi, medici internisti, nutrizionisti, medici legali e avvocati lavorano con grande sinergia e compattezza. Una delle specificità di Psylogy, ad esempio, è la presenza di un medico psicoterapeuta che risponde gratuitamente alle chiamate dell'utenza ed indirizza, come fa un medico di base, verso il percorso terapeutico specialistico più adeguato. Vogliamo insomma essere un punto di riferimento dove poter affrontare il disagio, considerandone non solo gli aspetti biologici ma soprattutto quelli relazionali. Convinti che siano le ferite non risolte a creare sofferenza, stare vicino al paziente a 360 gradi vuol dire certamente curare i sintomi ma soprattutto aiutarlo ad acquisire nuove prospettive di vita e di benessere relazionale".C'è ancora da lavorare, affinché il sogno di Basaglia e della più grande tradizione psicopatologica europea, di umanizzare la cura psicologica, si attui pienamente: Psylogy nasce per prendersi cura delle persone, non per "curare malattie", e contribuire a rendere quel sogno una realtà.

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00:00La lotta contro lo stigma della follia non è ancora finita. Dopo la chiusura dei manicomi
00:04negli anni 70, promossa da Franco Bagaglia, oggi è tempo di contrastare le tendenze a
00:09idolatrare la classificazione nosografica dei disturbi mentali, oltre che l'uso indiscriminato
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00:20centro con sedia a Catania e provincia, Psylogy, il suo nome.
00:24Il metodo Psylogy è un metodo basato su una visione dell'uomo sofferente a tutto
00:31tondo, quindi non più un metodo scientifico in termini anglosassoni, ma un metodo in cui
00:40non c'è cura senza cuore.
00:42Due pilastri su cui poggia il metodo.
00:45Psylogy si pone come un centro di deprescrizione farmacologica e vuole continuare quello che
00:51è stato il sogno di Basaglia, lo psichiatra che ha chiuso i manicomi in Italia.
00:57Si basa sul fatto che, più che combattere i sintomi, si lavora sulla persona e soprattutto
01:03sulla relazione tra la persona e chi se ne prende cura.
01:07È attraverso questa relazione che è possibile tradurre i sintomi in vissuti relazionali
01:16sfortunati, feriti e questo consente in ultimo la possibilità di deprescrivere i farmaci.
01:25L'altro pilastro si chiama Coworking ed è una struttura operativa nata una ventina
01:29d'anni fa in America e adottata da Psylogy che si sta dimostrando assolutamente innovativa
01:34ed efficace.
01:35Si tratta di un lavoro d'equipe in cui ognuno mantiene una sua autonomia professionale.
01:42All'interno dello studio operano medici, avvocati, psicologi, psichiatri.
01:49In sinergia si occupano della persona sofferente a tutto tondo a 360 gradi.
01:55L'obiettivo è dunque quello di affrontare il disagio psichico con amore.
01:59Il centro Psylogy si vuole porre come punto di riferimento perché oggi la cura è parcellizzata,
02:08ogni persona che soffre si ritrova spesso a fare da pallina di ping pong tra l'internista,
02:17lo psichiatra, lo psicologo, lo psicoterapeuta, l'avvocato, mentre Psylogy rappresenta un centro
02:25all'interno del quale operano tutte queste figure.
02:28Interessante vorrei aggiungere la presenza di un medico psicoterapeuta che effettua un
02:35primo colloquio telefonico, una sorta di triage come quello che accade nei pronto soccorsi
02:40e che poi indirizza lui verso la persona che può essere più idonea a risolvere il disagio
02:48della persona in questo mare magnum di figure professionali rispetto alle quali spesso i
02:54pazienti si sentono confusi.

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