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Trascrizione
00:00Nel 2005, ho studiato, Macron fatturava 10,5 milioni.
00:04Nel 2018 fatturava 97 milioni.
00:07Nel 2024 ha toccato i 200 milioni.
00:10Insomma, senza troppa piageria.
00:11È bravino, lei, quindi.
00:13Allora, nel 2024 in realtà chiuderemmo a 222 milioni.
00:17È ancora più bravo, quindi.
00:19Uso ancora l'agenda cartacea, ma non solo uso l'agenda cartacea.
00:22Io ho tutte le agende cartacee dal 94 ad oggi,
00:25cioè da quando ho iniziato a lavorare.
00:28L'è fatto di vieto prendere parte di Reperchitifa,
00:31oppure finge tutte le volte?
00:33Allora, noi, io scherzando dico che noi siamo business driven,
00:38quindi il tifo è un lusso che non ci possiamo permettere.
00:41Credo invece che quando uno è giovane debba buttarsi nel lavoro,
00:46prendendo anche lavori che non necessariamente sono quello che esattamente uno vuole.
00:51Ci saranno dei treni che passeranno e che tu saprai cogliere, eccetera, ecco.
00:55Uno si deve buttare nel lavoro, essere disposto all'inizio a fare sacrifici,
00:59non avere troppe aspettative e troppe illusioni,
01:02perché poi sennò si rischia di non partire mai.
01:25Buon pomeriggio e benvenuti a Money Vibe Stories,
01:36un nuovo format di quotidiano nazionale.
01:39Siamo nella sede di quotidiano nazionale Resto del Carlino,
01:42Nazione è il giorno a Bologna.
01:44Abbiamo l'onore di avere con noi Gianluca Pavanello, CEO di Macron SPA.
01:48Buonasera e benvenuto.
01:49Grazie a tutti.
01:50Allora, questo è un nuovo format con il quale raccontiamo un po' la storia delle aziende
01:56e la storia degli imprenditori.
01:58È la nostra prima iniziativa, quindi con molto piacere e con molto orgoglio
02:03oggi introduciamo la sua storia e la storia di Macron.
02:06Partendo intanto da alcuni dati, ma forse prima ancora da un elemento che a me pareva sostanziale.
02:15Macron oggi è in tutto il mondo, fa la gran parte del proprio fatturato in giro per il mondo,
02:21oltre l'80%, ma nasce come un piccolo negozio di abbigliamento nel 1971 a Bologna.
02:28Esatto, la Macron, come tutte le persone, anche le aziende, nascono da piccole.
02:33C'è chi nasce in un garage.
02:35Noi siamo nati come negozio di articoli sportivi nel 71 in via Saffi,
02:40quindi nella via, in una grande via di Bologna, quindi nasce la Macron come negozio di articoli sportivi.
02:45Poi da lì si sviluppa, un po' alla volta nel tempo, fino a diventare azienda di produzione prima,
02:50poi creare il proprio marchio, eccetera, eccetera, fino ai giorni nostri.
02:53Però diciamo, le nostre radici affondano in un negozio di articoli sportivi.
02:57Beh, insomma, un negozio che diventa poi un'azienda multinazionale comunque non è nella normalità delle cose.
03:04Quindi chissà se, lei è subentrato poi pochi anni dopo,
03:07ma chissà se all'inizio, in quei primi mesi, i commessi, le commesse, il fondatore,
03:13potevano immaginare e pensare che oggi voi sareste stati in tutto il mondo come un marchio sportivo.
03:19Chi lo sa?
03:20Allora, non so se lo sapessero, io ho conosciuto ovviamente il fondatore, il quale ha venduto l'azienda nel 2004
03:26e sono arrivato a metà 2004, insomma fine 2004, ho preso il testimone
03:30e quindi ormai sono circa 20 anni, più di 20 anni che sono in azienda.
03:34Diciamo che però forse in qualche modo quella era la speranza,
03:37perché il nome Macron deriva dal greco macro, che vuol dire appunto grande,
03:42e quindi noi quello che diciamo è che il nostro destino è un po' la promessa scritta nel nome.
03:47Il nostro destino, o perlomeno il sogno, è quello di realizzare una grande azienda
03:52e quindi di realizzare in qualche modo la promessa scritta nel nostro nome.
03:56Quindi insomma se dobbiamo dare un consiglio a chi avvia un'iniziativa
03:59pensate che il nome in qualche modo poi potrà essere parte integrante del percorso.
04:06Lei è entrato quindi qualche anno dopo, nel 2005, qualche dato in questo caso è utile,
04:12perché nel 2005, ho studiato, Macron fatturava 10,5 milioni nel 2004, quindi l'anno precedente,
04:20nel 2018 fatturava 97 milioni, nel 2024 ha toccato i 200 milioni, insomma senza troppa piageria.
04:27È bravino lei quindi?
04:28Allora, nel 2024 in realtà chiuderemo a 222 milioni.
04:32Ancora più bravo!
04:33Esatto, quindi passiamo dai 10 milioni del bilancio appunto 2004, ai circa 222 milioni del 2024.
04:41Quindi in 20 anni sicuramente ne abbiamo fatta di strada,
04:45e credo che il merito sia ovviamente di tutti quelli che lavorano in Macron,
04:49della passione che mettiamo nel nostro del lavoro, nella grande disciplina che abbiamo,
04:53nell'attenzione, nel voler comunque avere anche una certa ambizione,
04:57perché credo che alla fine tu debba crederci, devi avere un'ambizione,
05:00poi ovviamente l'ambizione deve essere messa a terra tramite tanto lavoro,
05:04tanta disciplina, tanta passione.
05:06E credo che oggi in Macron ci sia una squadra molto forte di persone, di professionisti,
05:10e quindi credo che sia corretto avere certe ambizioni,
05:13e noi come dicevo prima vorremmo veramente costruire una grande azienda italiana,
05:17leader del mondo nello sport, e stiamo lavorando tutti i giorni seguendo questo sogno.
05:22Adesso arriveremo a parlare dell'oggi, ma intanto io le chiedo lo sforzo di tornare con la memoria a quel 2005,
05:28alla prima volta in cui lei è entrato negli uffici Macron.
05:31Cosa ha pensato, quale azienda ha visto nel futuro,
05:35e qual è stata la prima cosa che ha dovuto poi fare?
05:38Allora, io in realtà nel 2005, io sono bolognese, orgogliosamente bolognese,
05:43lavoravo per i tempi, vivevo e lavoravo a Milano ormai da otto anni,
05:46ho vissuto una decina d'anni tra l'Inghilterra e Milano.
05:50Quindi quando sono entrato in Macron è stata anche l'occasione per tornare a Bologna,
05:54è stata una casualità, però una casualità fortunata.
05:57E devo dire che quando sono entrato in Macron come amministratore delegato e socio di minoranza,
06:03avevo capito ben poco, nel senso che comunque io da sempre ho una forte passione per lo sport,
06:08mi piaceva l'idea, mi piaceva lo spirito imprenditoriale dell'azienda,
06:12però sicuramente non avevo la piena consapevolezza di quelle che fossero le sfide.
06:16Quindi mi sono lanciato in questa iniziativa e oggi devo dire, è chiaro perché alla fine sono i giovani a fare le cose,
06:22perché quando sei giovane sei sicuramente un po' più leggero, ti fai meno domande, sai meno cose,
06:30la vita ti ha insegnato anche, ti ha dato meno lezioni e quindi ti avventuri,
06:35prendi dei rischi anche in maniera un po' inconsapevole.
06:38Poi dopo una volta che li hai presi li superi e spesso non vinci le sfide.
06:41Una volta che vai avanti con gli anni sicuramente la vita ti ha insegnato e ti ha assegnato molto di più
06:46e quindi valuti con più attenzione le cose e quindi sei anche meno disposto a prendere certi rischi e intraprendere certi percorsi.
06:54Quindi nel 2004 mi sono lanciato in questa iniziativa con tanta passione e tanta voglia di fare
07:00e devo dire che le cose probabilmente sono andate anche meglio di quelle che ai tempi erano le mie aspettative.
07:07Lei parlava di giovani, effettivamente è una delle cose che chiediamo, che chiederemo in questo format,
07:13perché oggi il mondo del lavoro è cambiato tanto, lo si racconta spesso,
07:17però quello che forse si dice di meno è che sono cambiati anche i lavoratori,
07:21è cambiato il modo di approcciarsi al lavoro, dal covid in poi c'è stata una maggiore libertà
07:29anche di interpretare il modo di lavorare, il luogo di lavoro, gli orari o anche semplicemente le aspettative.
07:36Lei dirige un'azienda che ha molti giovani e soprattutto ha puntato sui giovani
07:41perché c'è un'accademy di Macron che forma i ragazzi,
07:45quindi chi meglio di lei può spiegarci oggi qual è l'approccio dei giovani al lavoro
07:50e come ci si interfaccia con le altre generazioni, con la sua, con la mia?
07:54Allora in Macron noi abbiamo un'età media molto bassa, sono circa 33 anni di età media,
07:58quindi abbiamo tantissimi ragazzi, assumiamo tantissime persone giovani che poi formiamo internamente,
08:03assumiamo ovviamente anche persone più senior,
08:06però insomma ci sono tanti giovani che entrano continuamente in azienda
08:11e come giustamente diceva abbiamo anche questa academy proprio per preparare e formare le persone.
08:17Allora sicuramente io credo che oggi ci sia un po' un problema,
08:21magari dico anche delle cose che vado un po' controcorrente,
08:26ci sia un po' un problema anche tante volte di illusioni di aspettative,
08:29nel senso che oggi è stato raccontato ai giovani che devono seguire le loro passioni,
08:34fare ciò che gli piace, cercare e aspettare il lavoro giusto.
08:39Ecco io credo invece che quando uno è giovane debba buttarsi nel lavoro,
08:44prendendo anche lavori che non necessariamente sono quello che esattamente uno vuole,
08:49sapendo però che all'inizio bisogna sacrificarsi e lavorare molto duramente.
08:54Dopodiché sicuramente mentre lavori e lo fai con passione,
08:58qualunque lavoro tu prenda, perché poi in qualunque lavoro c'è del buono,
09:02c'è da imparare, ci sono delle cose belle,
09:04e poi dopo se tu farai le cose con grande impegno, con grande passione,
09:08le opportunità arriveranno, ci saranno dei treni che passeranno e che tu saprai cogliere eccetera,
09:13però uno si deve buttare nel lavoro, essere disposto all'inizio a fare sacrifici,
09:18non avere troppe aspettative, troppe illusioni, perché poi sennò si rischia di non partire mai.
09:23Io sono convinto che poi le cose andranno magari,
09:25a quel punto forse riuscirai a inseguire le tue passioni e a soddisfare le tue aspettative,
09:30ma perché hai saputo all'inizio anche sacrificarti e buttarti un po' nella mischia.
09:36Quindi in generale io credo che i giovani debbano, bisogna un po' inludere un po' meno le persone.
09:42All'inizio è difficile, è dura, è molto complicato trovare immediatamente ciò che uno vorrebbe,
09:48non per questo però bisogna stare in attesa,
09:50bisogna buttarsi e appassionarsi, cercare di fare le cose con grande passione
09:54e poi sono convinto che a quel punto le opportunità arrivano.
09:58Ma lei che giovane era?
10:00No, io ero una persona che sicuramente si è impegnata molto.
10:05All'inizio, io appena laureato, sono andato a lavorare in Inghilterra.
10:11Intanto diciamo un percorso di studi che ha avuto la laurea in economia e commercio a Bologna,
10:16un master alla Bocconi.
10:18Io mi sono laureato in economia e commercio a Bologna nel 94.
10:22Devo dire che sono stati anni bellissimi, quelli dell'università a Bologna,
10:26insomma anni di grandissima spensieratezza.
10:29È stato un periodo molto molto bello, dove comunque si studiava però c'era anche molto tempo peraltro
10:36e insomma sono stati anni sicuramente molto molto belli,
10:39molto più spensierati sicuramente rispetto agli anni dei giovani oggi.
10:43Io ho un figlio oggi che ha 23-24 anni, insomma oggi i ragazzi hanno tantissime informazioni,
10:48molte più di quelle che avevamo noi ai nostri tempi
10:51e ci sono come sempre pro e contro.
10:53Avere tante informazioni fa sì che le persone sono anche molto più ingaggiate, responsabilizzate, consapevoli
11:01e tutta questa consapevolezza in qualche modo è un peso.
11:04Noi eravamo sicuramente molto più leggeri, sapevamo molto di meno di quello che sarebbe stato il dopo,
11:10avevamo meno informazioni, ma questo come sempre sono pro e contro.
11:14Sicuramente eravamo molto più leggeri, più spensierati,
11:17poi sicuramente il fatto di avere più informazioni oggi è anche un vantaggio.
11:20Quindi la medaglia ha sempre due facce.
11:23Però per quanto mi riguarda, quindi le università anni molto belli, molto spensierati,
11:28non mi ponevo tanto il problema di cosa avrei fatto dopo.
11:31Io poi comunque mi sono laurato molto bene, perché comunque insomma riuscivo a incastrare abbastanza bene tutte le cose
11:37e dopo l'università sono andato a lavorare, ho lavorato due anni e mezzo, quasi tre anni in Inghilterra
11:42e poi sono rientrato dall'Inghilterra, ho fatto un master, un MBA all'Asda Bocconi,
11:47che è stato veramente una chiave di volta, perché poi mi ha permesso di entrare in McKinsey,
11:51che è una storia di consulenza, in un momento in cui l'economia era un fortissimo boom,
11:55era il 99-2000, quindi gli anni che io chiamo della bontà economica,
11:59erano anni in cui tutto sembrava possibile.
12:02Sono stati 4-5 anni a McKinsey, molto belli, molto intensi, in un periodo credo particolarmente favorevole
12:08e successivamente sono entrato in Macron, portandomi dietro questo bagaglio di esperienze,
12:13che sicuramente è stato molto utile.
12:15Io ringrazierò sempre Francesco Bormioli, che è la persona che comprò la Macron dal fondatore
12:21e che mi scelse, benché io non avessi esperienze specifiche di gestione di un'azienda.
12:26Quindi lui ha scommesso su di me, alla fine la scommessa credo che sia andata piuttosto bene per tutti,
12:31ma sicuramente lui è stato anche coraggioso nel darmi le chiavi della macchina,
12:36senza che io avessi una provata esperienza nel guidare appunto quella macchina.
12:41Diceva appunto che non aveva idea di cosa avrebbe fatto,
12:44forse non immaginava neanche di andare a pranzo con un calciatore,
12:47a cena con un regbista, come capita adesso, visto che vi occupate di sport.
12:52Però una domanda che faremo spesso in questo format è proprio il pensare,
12:56ed è l'ultima che le faccio sul passato, io lo prometto, poi andiamo all'attualità.
13:00Non ci si immagina da piccoli, io da grande voglio fare l'imprenditore,
13:05ma quindi da grande lei che cosa voleva fare?
13:08No, io non avevo, durante l'università sinceramente, non avevo…
13:13secondo me tutta la mia generazione eravamo molto poco… vivevamo il presente,
13:18eravamo molto poco proiettati su… non avevamo idea.
13:22Io faccio l'università e non avevo…
13:23Lei non immaginava di entrare in un evento e dirigerla.
13:25Non avevo idea, una chiara idea di cosa avrei fatto dopo,
13:30non avevo idea di quelle che erano le opportunità, le opzioni.
13:33Oggi i ragazzi sono cento volte più informati, ecco.
13:36Noi eravamo molto spensierati, molto sul presente,
13:38io sapevo che dovevo… io ho sempre fatto moltissimo sport,
13:42anche da ragazzo, eccetera, molto disciplinato,
13:45il mio dovere era l'università, studiare e fare bene, punto.
13:47Se io facevo bene, poi potevo fare completamente ciò che volevo, eccetera, eccetera.
13:52Quindi in quel momento io dovevo andare bene all'università, punto.
13:55Poi dopo, vediamo, una volta che mi sarà l'aureato avrei valutato le varie opzioni.
13:59Poi le cose si sono un po' susseguite, però io durante l'università
14:02non avevo la più pallida idea delle varie opzioni,
14:05di cosa meglio, cosa peggio, di cosa avrei fatto.
14:08Ma come me, credo, tanti miei amici, tanti miei coetanei,
14:11eravamo molto meno informati, molto meno proiettati in avanti
14:15e quindi anche molto meno preoccupati, avevamo sicuramente
14:17molte meno preoccupazioni, molte meno ansie.
14:20Prima si diceva, oggi secondo me i ragazzi si devono buttare,
14:24perché poi alla fine noi siamo le nostre scelte.
14:27All'inizio uno si deve provare, si deve buttare,
14:30e poi oggi potrei, guardandomi indietro, fare uno storytelling,
14:36unendo i punti, raccontando che era tutto previsto.
14:38In realtà non è così.
14:39Si sono susseguite una serie di situazioni, sono passati dei treni,
14:43magari alcuni li ho presi, alcuni no.
14:45Oggi sono molto contento di ciò che è stata, come dire,
14:48la mia vita professionale, ma io credo che sia inutile
14:54mettersi lì a tavolino, pianificare troppo.
14:56Certo, è giusto guardare in avanti, però poi le cose capitano.
14:59Ecco, capitano, uno deve essere pronto,
15:01e chi deve essere pronto accoglie le opportunità che gli si presentano.
15:04Ecco, voi fate abbigliamento sportivo per nazionali,
15:08per squadre ad altissimi livelli in tutto il mondo.
15:13Avete avuto anche uno stadio che portava il vostro nome,
15:16il Bolton Stadium, in Inghilterra.
15:19Le chiederò una panoramica delle squadre che adesso avete,
15:24ma prima ancora la prima cosa che io penso,
15:26quando guardo a Macron e ai numeri di Macron,
15:30penso che siete molto bravi e che di fronte avete dei giganti.
15:35Voi vi interfacciate ogni giorno da Bologna con Adidas, Diadora.
15:40È complicato?
15:42Diadora non è più un gigante, Adidas non è più un gigante.
15:45Allora, noi lavoriamo nel mondo dello sport,
15:48che è un mercato immenso.
15:50È un mercato immenso in trend, in crescita,
15:53dove c'è dentro tantissimo.
15:55Io quando racconto il mercato dello sport,
15:57spesso dico immagino una matrice,
15:59dove su un asse ci sono le varie discipline,
16:02e su un asse c'è l'abbigliamento, la scarpa e l'attrezzo.
16:05E incrociando queste due dimensioni,
16:08si creano una marea di categorie.
16:10Ora, ci sono tante aziende che coprono una o più categorie,
16:13altre che magari sono focalizzate su alcune, eccetera.
16:16L'esempio che faccio spesso è se pensiamo allo sci,
16:19che è una cosa che tutti quanti bene o male conosciamo,
16:22per esempio sci abbigliamento Patagonia,
16:24sci scarpa Nordica, sci attrezzo Folk.
16:27Allora, queste sono tre aziende che fanno sci ma non sono competitor.
16:30Quindi in realtà questo ha dimostrazione del fatto,
16:32poi quando pensiamo alle varie discipline,
16:34piscina, mare, calcio, tennis, rugby, padel,
16:38e poi attrezzo, scarpa, abbigliamento.
16:42Quindi in realtà, poi quando ci avviciniamo al mercato,
16:45ci sono molte più categorie di quanto non crediamo.
16:48E spesso aziende che pensiamo siano concorrenti,
16:50in realtà non concorrono.
16:52Come nel caso di Patagonia e Folk.
16:54Entrambe fanno sci, però una fa l'attrezzo, una fa l'abbigliamento.
16:57Stessa cosa vale per noi.
16:59Se si osserva il mercato da lontano,
17:02certo noi sembra che concorriamo con tante altre aziende.
17:05Poi in realtà scendendo, avvicinandosi,
17:07si vede che per esempio in Adidas, che fanno un po' tutto,
17:10sono dei giganti, però in realtà sono molto più sulla scarpa
17:13che non sull'abbigliamento.
17:15Quindi in realtà noi sicuramente su tante caselline
17:18ci sovrapponiamo anche con altre aziende più grandi di noi,
17:21ma poi ci sono anche delle caselline
17:23dove noi magari siamo molto focalizzati
17:25e loro lo sono molto di meno.
17:27Io credo che noi ci siamo ritagliati la nostra fetta di mercato
17:30in questi anni, continuiamo a crescere
17:32e continueremo a farlo nei prossimi anni
17:34con tanta passione e determinazione
17:36e ci sia comunque un grande spazio
17:38per continuare a fare bene e a crescere,
17:40nonostante che ci siano altri player,
17:43però che spesso sono focalizzati
17:45magari più su altre categorie rispetto alle nostre.
17:48L'intelligenza è anche quella, secondo me,
17:50di possibilmente non andare esattamente
17:52a affrontare frontalmente una grande azienda
17:54nelle categorie che per lei sono le principali.
17:57Se uno vuol fare tipo scarpa da calcio,
18:00è ovvio che quella è la categoria
18:02dove Nike e Adidas hanno il 95% del mercato,
18:05lì diventa complicato.
18:07Ma già sull'abbigliamento, per esempio,
18:09loro per tutta una serie di motivi,
18:11che non sto qua a tediarvi,
18:12sono molto meno forti e presenti
18:14e quindi lì ci sono ottime opportunità
18:16ed è un mercato immenso anche quello,
18:18come quello della scarpa,
18:19quindi insomma c'è spazio per tanta crescita ancora.
18:22Immagini una mappa del mondo,
18:24diamo dei marchi delle squadre di calcio,
18:26delle squadre di rugby che sono con voi,
18:28che oggi portano le vostre magliette.
18:30Ma allora ne abbiamo tantissime perché noi abbiamo più di...
18:33Se ne può dimenticare qualcuno,
18:34quindi non ce ne vogliano i tifosi che ci ascoltano.
18:36No, beh, noi abbiamo oggi più di 90 club,
18:39professioni tra nazionali e club
18:41che sponsorizziamo in giro per il mondo,
18:43tantissimo ovviamente fuori dall'Italia.
18:45Noi facciamo più dell'80% del fatturato fuori dall'Italia,
18:48quindi di conseguenza la maggior parte dei club
18:51sono fuori dall'Italia, non solo calcio.
18:53Nel calcio noi abbiamo, a parte, vabbè,
18:55in Italia abbiamo il Bologna, abbiamo l'Udinese,
18:58abbiamo avuto in Napoli, abbiamo avuto la Lazio,
18:59abbiamo avuto tantissimi club, abbiamo la Sampdoria.
19:02In Spagna abbiamo la Real Società dell'Usa,
19:04l'Osasuna, in Francia abbiamo il Nantes,
19:06abbiamo avuto il Lens, abbiamo l'Oxair,
19:08abbiamo avuto il Monaco.
19:10In Inghilterra, che è il nostro primo mercato,
19:12Macron fa più del 30% del fatturato in UK.
19:15Abbiamo nel calcio il Crystal Palace,
19:18tantissimi club, abbiamo avuto in passato tanti altri.
19:22E poi abbiamo tantissimo rugby,
19:24perché abbiamo la nazionale scottese di rugby,
19:26la nazionale gallese di rugby, tanti club,
19:28la nazionale italiana di rugby.
19:30Quindi oggi noi abbiamo un portafoglio molto importante
19:32di club, sia nel calcio, che nel rugby,
19:34che nel basket, che in tante altre discipline,
19:36che sono un po' il nostro biglietto da visita
19:38e sono coloro con cui noi facciamo sviluppo prodotto.
19:41Nella nostra Formula 1, un po' in Ferrari,
19:43tu hai la Formula 1 e poi hai la parte,
19:45chiamiamola, commerciale.
19:46La stessa cosa avviene in Macron,
19:48abbiamo una business unit, che è la Formula 1,
19:50che si chiama Tecnico Sponsorship,
19:52e appunto segue tutti i club che noi sponsorizziamo,
19:54professionistici in giro per il mondo,
19:56Australia, Stati Uniti, Europa, eccetera.
19:58E poi abbiamo la parte, diciamo, più team business,
20:00più commerciale.
20:01E poi abbiamo una terza divisione,
20:02che invece è quella individual,
20:03dove abbiamo il padel, dove abbiamo questa nuova linea
20:05che si chiama clubhouse,
20:06che è una linea proprio fashion, moda, eccetera.
20:09Questo è un po' il quadro della nostra offerta
20:13e tutti questi mondi sono ovviamente sinergici
20:16tra di loro e si aiutano,
20:18sia a monte che a valle,
20:20ci sono tutta una serie di sinergie,
20:22sia lato, ovviamente, più operations,
20:24ma anche lato comunicazione.
20:26È divertente vedere scontrare due squadre
20:28che portano la vostra maglia?
20:31Magari pensa, piuttosto che guardare il gioco,
20:34pensa, ah sì, questa maglietta funziona effettivamente bene.
20:37È un'enorme soddisfazione.
20:38Io mi sono portato una maglietta.
20:41Vediamo quale.
20:42Che è la maglietta della nazionale scozzese di rugby.
20:46Perché, diciamo, parlare di calcio
20:50mi sembrava un po' scontato,
20:52quindi parliamo di rugby.
20:54Questa è la prima nazionale che ha portato
20:56una maglia Macron?
20:57Esatto.
20:58Questa maglia per noi è una maglia
21:00che ha un grandissimo significato,
21:02perché è stata la prima nazionale di rugby
21:06che noi abbiamo firmato,
21:08e parliamo di una nazionale importantissima.
21:10Adesso sta per partire il Sei Nazioni,
21:12che è questo torneo di rugby molto importante.
21:14Una volta c'era il Quattro Nazioni,
21:16e la Scozia è una delle nazionali storiche di rugby.
21:18Quindi pensare che un'azienda italiana,
21:20qui parliamo di più di dieci anni fa,
21:22quindi la Macron non era quella di oggi,
21:24era un'azienda molto più piccola rispetto all'attuale.
21:26Un'azienda italiana di quelle dimensioni
21:28potesse firmare la Scozia Rugby
21:30era veramente una cosa impensabile.
21:33Noi ai tempi ce l'abbiamo fatta,
21:35abbiamo firmato la nazionale,
21:37oggi abbiamo rinnovato il contratto per la terza volta,
21:39quindi questo sta a significare
21:41che abbiamo fatto bene il nostro mestiere.
21:43E oggi, quando per esempio mi capita
21:46di andare a vedere al Principality Stadium,
21:49che sarebbe l'ex Millennium,
21:50cioè dove gioca il Galles,
21:5280.000 persone più,
21:54stadio stupendo con lo roof
21:56che si apre, si chiude, eccetera,
21:58e giocare il Galles che è Macron,
22:00la Scozia che è Macron,
22:02e gli arbitri che sono Macron,
22:04perché anche nel rugby noi abbiamo l'accordo
22:06con World Rugby dove tutti gli arbitri
22:08vestono Macron,
22:10devo dire che quando 80.000 persone
22:12nel Tempio del Rugby
22:14hai due nazionali storiche, Galles e Scozia,
22:16e gli arbitri tutti Macron,
22:18è una cosa che ci riempie sicuramente
22:20di immenso orgoglio,
22:22perché credo che sia un risultato
22:24che era veramente totalmente
22:26inaspettato e totalmente
22:28difficile da sperare.
22:30Quindi oggi, devo dire, per me
22:32forse è uno dei momenti
22:34sempre emozionanti
22:36vedere in quel contesto le due nazionali,
22:38entrambe Macron,
22:40è una grande soddisfazione
22:42ed è una grandissima emozione.
22:44L'è fatto di vieto prendere parte
22:46di Reperchitifa, oppure
22:48finge tutte le volte?
22:50Non sto scherzando, dico
22:52che noi siamo business driven,
22:54quindi il tifo è un lusso
22:56che non ci possiamo permettere
22:58e quindi noi tifiamo le squadre Macron,
23:00sempre. Poi, se sono
23:02entrambe le squadre Macron, ovvio che dipende
23:04sicuramente la Scozia
23:06in quelle partite,
23:08noi sponsorizziamo anche la nazionale italiana
23:10e quindi noi siamo orgogliosamente italiani
23:12e quindi quando gioca l'Italia
23:14il nostro cuore è per l'Italia.
23:16E che peraltro è Macron, quindi
23:18diciamo facile.
23:20Tolta l'Italia, la Scozia
23:22in qualche modo è
23:24colei che ci ha aperto le porte del
23:26rugby, quindi per noi rappresenta
23:28qualcosa di diverso
23:30perché è la prima nazionale che ha creduto in noi
23:32e quindi sicuramente noi siamo
23:34riconoscenti alla Scozia per questo
23:36atto di fiducia che cerchiamo
23:38di ripagare ogni giorno, sviluppando
23:40prodotti sempre migliori, sempre più
23:42belli, sempre più performanti
23:44per i loro giocatori.
23:46Il partecipare
23:48e l'essere anche comunque, poi parte principale
23:50del business, vi correggo se sbaglio
23:52è il merchandising, quindi poi
23:54è rivolto ai tifosi.
23:56Questo forse vi permette anche poi di
23:58sperimentare. Prima diceva,
24:00prima di entrare, chiacchieravamo e lei diceva
24:02che i vostri negozi
24:04monomarca nel mondo sono quasi
24:06degli avamposti dove poi il cliente
24:08viene e insieme si progetta una nuova maglia.
24:10Avete fatto delle cose
24:12particolari, una maglia camouflage per il Napoli.
24:14Ogni tanto vi divertite anche voi
24:16a inventare qualcosa. È complicato
24:18andare incontro
24:20a tifosi così diversi?
24:22Allora,
24:24noi, è uno dei nostri punti di
24:26forza, un po' l'unicità, cioè il fatto che
24:28noi sviluppiamo per ogni squadro,
24:30per ogni nazionale, ogni anno
24:32una collezione
24:34diversa
24:36dagli altri. Quindi ovviamente c'è uno sforzo
24:38enorme in termini di sviluppo prodotto,
24:40di design, di creatività, per sviluppare
24:42per ogni squadra,
24:44per ogni nazionale, per ogni club, una collezione
24:46diversa dalle altre.
24:48Quindi noi non abbiamo una collezione che poi
24:50decliniamo nei vari colori, ma
24:52per ogni club noi sviluppiamo la sua
24:54collezione. E questa collezione
24:56viene sviluppata partendo dal brief,
24:58dagli input del club, che quindi magari
25:00ci dà delle desiderate, eccetera, che noi
25:02cerchiamo di interpretare e tradurre in una
25:04creatività che vada incontro al loro
25:06brief. Quindi sicuramente
25:08talvolta è complicato. Io dico
25:10che per noi è una fortuna quando abbiamo
25:12delle controparti esigenti,
25:14perché le controparti esigenti
25:16sono quelle che ti aiutano a crescere,
25:18sono quelle che ti spingono a crescere,
25:20perché ti spingono a uscire dalla tua comfort zone.
25:22Nel caso del Napoli, che la citava,
25:24noi siamo stati sponsor tecnici
25:26del Napoli per sei anni,
25:28sei anni molto belli,
25:30peraltro sei anni in cui il Napoli è tornato
25:32in Champions League, ha fatto dei risultati incredibili,
25:34quindi diciamo abbiamo avuto la fase
25:36ascendente del Napoli
25:38e per esempio col Napoli
25:40devo dire De Laurenti, sono una persona molto esigente,
25:42come tutti possono immaginare,
25:44e lui ci ha
25:46stimolato e per esempio grazie a
25:48questo stimolo è nata la maglia
25:50camouflage, che è stata una maglia
25:52che è dirompente, è stata la prima maglia
25:54che credo abbia in qualche modo
25:56cambiato, fino a quel
25:58momento nel calcio, bene o male,
26:00le maglie, anche la seconda e la terza, erano però
26:02tutte maglie abbastanza tradizionali,
26:04diciamo. Io posso testimoniare che
26:06lei ha tentato di portarla, ma era in un
26:08quadro e diventava complicato, però
26:10ha provato a smontarla.
26:12No, la maglia camouflage è stata
26:14una maglia dirompente,
26:16che ha cambiato i canoni
26:18e in qualche
26:20modo è stato uno spartiacque,
26:22dove nel mondo del calcio è entrato
26:24se vogliamo un design più modaiolo,
26:26più fashion. Il mondo della moda
26:28ha come dire rotto gli argini ed è entrato
26:30all'interno del calcio. Oggi ormai
26:32è consuetudine, ma
26:34non lo era. Quindi quella maglia, secondo me,
26:36è stata, non solo per la macro, ma per il mercato
26:38intero, una maglia è stata uno
26:40spartiacque. Tanto è vero che poi
26:42tantissimi club successivamente ci hanno
26:44chiesto di utilizzare lo stesso pattern
26:46per le loro maglie, seconde,
26:48terze, portiere, eccetera, eccetera.
26:50E quella è una maglia, quindi, veramente
26:52iconica, che ha segnato
26:54in qualche modo lo stile come è nel
26:56mondo del calcio. Oggi noi come azienda siamo
26:58riconosciuti da tutti come forse l'azienda
27:00in Europa migliore
27:02quando si parla di design, creatività, qualità
27:04e innovazione, ci sono moltissime riviste
27:06inglesi, per esempio è uscito anche un ranking
27:08poche settimane fa, in cui noi eravamo
27:10primi sul podio in quanto a
27:12creatività, design, eccetera. Perché noi
27:14proprio ci mettiamo tantissimo impegno
27:16cercando di sviluppare veramente delle maglie
27:18che diventino iconiche,
27:20maglie che siano
27:22possibilmente avanti col
27:24tempo e cercano di interpretare quelli che sono
27:26i gusti del nostro tempo.
27:28Soprattutto quando parliamo di seconde e terze
27:30maglie, perché sulla prima ovviamente invece c'è
27:32molta attenzione a rispettare quella che è la
27:34tradizione e quelli che sono
27:36diciamo quello che è il design
27:38della prima maglia del club a cui tipicamente i
27:40tifosi sono molto legati. Però sulle seconde e sulle
27:42terze si può usare di più e noi cerchiamo
27:44di osare e di introdurre
27:46elementi di novità. Quelle che
27:48lei ci ha raccontato sono delle sfide,
27:50gli imprenditori quotidianamente
27:52vivono e affrontano delle sfide.
27:54Ovviamente quando la sfida
27:56poi va bene
27:58il risultato c'è, è facile
28:00raccontarla,
28:02ma io le chiedo
28:04invece, c'è stato un momento
28:06complicato
28:08in cui lei ha pensato che questa sfida
28:10non è andata bene e questa cosa può
28:12essere un problema? E poi
28:14le chiedo anche dove e come ha trovato la
28:16forza di superare
28:18lo scoglio?
28:20Ma allora
28:22io
28:24allora
28:26non c'è stato
28:28un momento drammatico
28:30nel nostro percorso.
28:32Però sicuramente ci sono stati
28:34tante sfide, continuamente
28:36tanti problemi
28:38che però
28:40fanno parte del lavoro. Cioè il
28:42lavoro è
28:44di nuovo, uno può vedere
28:46il bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
28:48Io per natura vedo sempre
28:50il bicchiere mezzo pieno
28:52e così le persone che lavorano in macron.
28:54Quindi per noi i problemi
28:56si sono problemi, però sono anche come
28:58dire ciò che dà un senso al nostro
29:00lavoro. Cioè se le cose fossero
29:02facili
29:04non meriterebbero il nostro tempo.
29:06Io credo che la fine
29:08la complessità
29:10le sfide, i problemi
29:12sono ciò che in qualche modo
29:14dà un senso al nostro lavoro, dà un senso al nostro tempo.
29:16Noi siamo un'azienda
29:18fortemente convinte di questo. Tanto è vero
29:20che io credo che la macron sia un'azienda
29:22particolarmente antifragile
29:24secondo l'accezione di un economista
29:26che si chiama Taleb. E noi
29:28nella complessità ci troviamo
29:30molto bene. Il
29:3222, che è stato un anno per molti drammatico,
29:34è stato il miglior anno di sempre
29:36della macron.
29:38È l'anno in cui noi abbiamo veramente fatto
29:40un salto in avanti, perché quando tutti gli altri
29:42avevano dei problemi, noi
29:44invece abbiamo continuato a lavorare
29:46bene e quindi il gap
29:48tra noi e gli altri a quel punto si è allargato
29:50tantissimo, perché moltissime aziende in tantissimi
29:52settori, anche nell'abbigliamento, anche nello
29:54sport, hanno avuto momenti di crisi,
29:56invece noi avevamo delle fondamenta
29:58molto solide. Quindi io credo che
30:00il nostro modo di lavorare
30:02è un modo dove noi cerchiamo di
30:04lavorare molto sulle fondamenta, prepararci
30:06ai problemi e quando ci sono i problemi
30:08li affrontiamo senza fare
30:10tragedie, sapendo che sono
30:12parte dell'avventura,
30:14parte del percorso
30:16ed è giusto così.
30:18Devo anche dire che anzi, quando ci sono momenti
30:20particolarmente complessi in generale,
30:22sono i momenti in cui magari riusciamo a distanziare
30:24di più i nostri competitor,
30:26perché è l'organizzazione, la nostra
30:28organizzazione magari è un po' più robusta
30:30di altre organizzazioni.
30:32Quindi
30:34mi piace vederla un po' in questo modo.
30:36È anche un fatto caratteriale
30:38forse, però credo che
30:40sia il modo migliore di affrontare le cose.
30:42Allora,
30:44abbiamo parlato di mondo.
30:46Macron lavora per l'80%
30:48in tutto il mondo.
30:50Quando l'ho chiamata, lei ha detto, vengo volentieri, ma sono
30:52negli Stati Uniti. Dopodiché mi ha detto
30:54altri tre o quattro impegni
30:56che la raffiguravano
30:58come una trottola sullo
31:00scacchiere del mondo. Quindi mi è venuto spontaneo
31:02chiederle di mostrarci una
31:04pagina di agenda normale, che ci
31:06permette anche di capire un CEO
31:08di un'azienda internazionale che impegni a
31:10può nascondere degli impegni.
31:12In modo diligente.
31:14Intanto lei quindi utilizza ancora
31:16l'agenda cartacea. Questo è un discrimine nel
31:18mondo. Assolutamente. Allora,
31:20intanto vorrei
31:22che la mia diligenza, cioè
31:24mi è stato dato un compito, io mi sono presentato
31:26con l'agenda perché, diciamo,
31:28essere diligenti è, secondo me,
31:30molto importante.
31:32Uso ancora l'agenda cartacea, ma non solo
31:34uso l'agenda cartacea. Io ho tutte le agende
31:36cartacee dal 94 ad oggi,
31:38cioè da quando ho iniziato a lavorare.
31:40In modo tale che se non mi dice dove eri
31:42il 13 agosto del 2005,
31:44io ho la risposta.
31:46Non mi ricordo, perché ho una memoria che dura
31:4848 ore, non di più, però
31:50ho l'agenda. Quindi sapendo che la mia memoria
31:52dura 48 ore, io vado a ripescare l'agenda
31:54e trovo la risposta.
31:56Ci ho detto, per me
31:58l'agenda cartacea è molto importante
32:00perché comunque ormai è diventata l'unica
32:02cosa dove scrivo, nel senso che ormai nessuno di noi
32:04scrive, perlomeno io non scrivo più con la penna,
32:06ma tutti usiamo computer piuttosto che
32:08altri device, e invece l'agenda
32:10in qualche modo è, diciamo, è rimasto
32:12l'ultima
32:14situazione in cui scrivo
32:16con la penna, e in più
32:18scrivere…
32:20io quando devo fare una cosa, io me la
32:22scrivo, e a quel punto so che
32:24quella roba verrà fatta. Cioè non c'è
32:26dubbio, perché io me la so… Ledo
32:28non me la perdo. Io me la
32:30scrivo e quindi non me la perdo, e quindi
32:32mi tranquillizza molto, mi aiuta a gestire
32:34come dire, anche la complessità del lavoro
32:36perché io mi segno tutte le cose che devo fare
32:38e una volta che è segnata, è fatta
32:40anche se ancora non è stata fatta, verrà fatta
32:42su questo non c'è dubbio, e quindi questo
32:44mi aiuta molto. Detto ciò
32:46sì, nell'agenda io mi segno un po'
32:48Perdere un'agenda è una catastrofe
32:50No, è una tragedia. No, se io perdo…
32:52Chiude Macro? No, chiude Macro forse
32:54no, però diciamo che è un
32:56grande problema. E poi è lo stesso perché in realtà
32:58ce l'ha in digitale e per qualche motivo
33:00si cancella. Sì, però diciamo
33:02se è digitale uno può fare il backup
33:04con l'agenda cartacea è più complicato
33:06se io perdo l'agenda sicuramente
33:08è un problema, posso
33:10sopravvivere, però sicuramente
33:12sarebbe un brutto
33:14quarto d'ora. Quindi
33:16questa sicuramente è un'eccezione del rischio
33:18che va gestito, quindi c'è
33:20un tema di gestione del rischio
33:22Quindi nell'agenda
33:24Ci lega a una pagina, quella di oggi
33:26quella di un altro giorno, qualcosa
33:28se vuole appunto parliamo di oggi
33:30Quanti impegni ha avuto?
33:32Allora, stamattina
33:34intanto venendo in ufficio devo
33:36lasciare la macchina e cambiare l'olio
33:38anche questo è un impegno
33:40On the way diciamo per l'headquarter
33:42ho dovuto lasciare la macchina
33:44poi dovevo discutere, un'offerta
33:46a un club importantissimo
33:48inglese di Premier, qui stiamo facendo
33:50un'offerta molto importante
33:52che speriamo vada a buon fine, quindi ci auguriamo
33:54di risentirci per confermare
33:56che l'offerta è stata
33:58accettata
34:00dico solo che è già stato macro in passato
34:02non aggiungo altro
34:04e discutere
34:06il modello operativo di servizio
34:08è un altro club inglese molto molto
34:10importante dove dobbiamo organizzare
34:12tutto il modello di servizio, di vendita, di distribuzione
34:14per la stagione 25-26
34:16e discutere
34:18la strategia distributiva
34:20questa volta della nuova linea club house
34:22e questa nuova linea
34:24high end che abbiamo appena presentato
34:26anche la seconda collezione al Pitti
34:28e ovviamente adesso dobbiamo partire
34:30con tutta la raccolta ordini
34:32quindi è importante partire belli, convinti
34:34determinati e organizzati
34:36poi alle 11
34:38è arrivato un nostro ospite
34:40siamo ancora alle 11
34:42alle 11 è arrivato il nostro ospite
34:44che era Merlino, che è il presidente
34:46dei Mako Warriors, che è una squadra
34:48che gioca hockey in carrozzina
34:50è l'unica squadra a cui noi abbiamo dato il naming
34:52il nome, e sono dei ragazzi che oggi
34:54giocano hockey in carrozzina, degli eroi
34:56e sono dieci anni che noi li sponsorizziamo
34:58e quindi è venuto in azienda
35:00che dobbiamo discutere alcune cose
35:02poi alle 12 e mezza sono arrivate invece delle persone
35:04per discutere di alcune partnership
35:06sul padel, che hanno dei centri padel
35:08in giro per l'Italia, sul padel noi stiamo spingendo
35:10molto e quindi sono venuti in azienda
35:12per discutere
35:14questa opportunità
35:16e all'una e mezza con cui abbiamo pranzato
35:18sono arrivate delle altre persone con cui dobbiamo discutere
35:20all'estero, un'operazione di branding
35:22un'operazione di comunicazione all'estero
35:24sempre con la linea Klebause
35:26e poi dopo con loro ci siamo trattenuti
35:28un'ora o due e poi dopo abbiamo preso la macchina
35:30e siamo venuti qua
35:32qui da voi in sede al giornale
35:34e dopo vediamo
35:36cosa succede
35:38dopo bisogna che mi metta in pari
35:40con l'email, perché nel frattempo
35:42saranno arrivate un sacco
35:44di mail e di cose a cui dovrò
35:46comunque rispondere
35:48e poi ci avviamo verso la fine della giornata
35:50Allora vado verso la chiusura perché le mail
35:52l'aspettano. Vedo una
35:54foto, perché le avevo chiesto di portare
35:56un momento, di raccontarcelo
35:58oppure di portare la foto di un momento particolare
36:00ci spieghi che cos'è?
36:02Allora, questa è una foto
36:04con anche una dedica
36:06firmato, fortunato, vinto
36:08di Buzzavo
36:10Giorgio Buzzavo che
36:12ai tempi era il presidente
36:14della Benetton Basket
36:16e qui siamo nel 2005
36:18non c'è la data
36:20ma questa foto è stata fatta
36:22nell'ufficio della Fortitudo
36:24di quello che ai tempi era il direttore
36:26generale della Fortitudo alle Fevre
36:28che purtroppo non c'è più
36:30in occasione della penultima partita
36:32delle finali Fortitudo-Benetton
36:34la penultima a Bologna
36:36noi firmamo il contratto
36:38di sponsorizzazione con la Benetton
36:40parliamo del 2005-2006
36:42poi l'ultima partita fu a Treviso
36:44dove fra l'altro Treviso vinse e vinse lo scudetto
36:46per quello ho scritto fortunato vinto
36:48come dedica mi scrisse
36:50quindi noi firmamo questo contratto
36:52con la Benetton Basket
36:54lì parliamo dei primi anni
36:56della Macron, cioè la Macron firma
36:58la Benetton Basket che vince lo scudetto
37:00del campionato italiano
37:02che ai tempi era un campionato molto importante
37:04ed eravamo ovviamente
37:06un'azienda completamente diversa
37:08da quella di adesso
37:10quindi un po' come la Scozia
37:12ci ha aperto il mondo del rugby
37:14sicuramente la Benetton
37:16ci ha aperto il mondo del basket
37:18Ma quanto sposta la vittoria di uno scudetto
37:20in termini di fatturato per voi?
37:22Nel caso del basket
37:24non sposta tantissimo
37:26perché non c'è un mercato enorme
37:28ai tempi sicuramente non c'era
37:30ma anche oggi non c'è un grande mercato
37:32di merchandising nel basket
37:34quindi se vinci lo scudetto
37:36sicuramente vendi di più, però non parliamo di cifre
37:38particolarmente rilevanti
37:40Nel calcio per esempio il fatto che Bologna
37:42si è qualificato lo scudetto
37:44sicuramente molto
37:46ma anche la qualificazione in Champions League del Bologna
37:48sicuramente il fatturato è aumentato tantissimo
37:50perché comunque il merchandising
37:52è un acquisto molto legato
37:54all'emotività, al fatto di
37:56sentirsi ingaggiato con la squadra
37:58voler essere parte del journey della squadra
38:00quindi
38:02sicuramente la performance
38:04incide molto sulle vendite
38:06quindi lo scudetto addirittura incide tantissimo
38:08quindi noi abbiamo vissuto
38:10con Napoli quando si è qualificato per la Champions
38:12abbiamo vissuto con delle nostre squadre
38:14quando vincono lo scudetto, abbiamo vissuto con Bologna
38:16con la Champions, abbiamo vissuto
38:18con la Real Sociedad quando è andata in Champions
38:20quindi sicuramente la performance
38:22si traduce in maggiori vendite
38:24poi in certe discipline di più
38:26perché il merchandising diciamo è più
38:28diffuso in altre un po' di meno
38:30ma comunque ovvio che la performance
38:32fa la differenza. Insomma quindi voi siete molto bravi
38:34ci mettete del vostro, se poi le squadre hanno
38:36la compliacenza di vincere questo aiuta
38:38Aiuta ma spesso i contratti
38:40sono parametrati cioè alla fine
38:42comunque tu come sponsor tecnico
38:44più vendi
38:46più paghi quindi in realtà
38:48bene come dire però ecco
38:50poi non è che bene ma non benissimo
38:52nel senso che poi comunque giustamente
38:54una fetta di quelle maggiori vendite
38:56va alla squadra ma come giusto
38:58che sia perché insomma
39:00la squadra anche lei è motore
39:02delle vendite che tu vai a realizzare
39:04Bene, faremo il gioco di guardare
39:06stringere gli occhi e guardare le maglie
39:08di tutti gli sport che guarderemo per vedere
39:10quanti club non abbiamo
39:12citato. Nel frattempo il nostro tempo
39:14dove svetta il maconero che è il nostro logo
39:16che è facilmente riconoscibile perché
39:18comunque è abbastanza diverso
39:20dai loghi degli altri
39:22degli altri
39:24delle altre aziende sportive e raffigura appunto
39:26una persona stilizzata che alza
39:28le braccia al cielo che è il tipico gesto
39:30Ah quindi il marchio vuol dire quello?
39:32Il maconero che è il nome del nostro marchio
39:34Esatto, è una persona stilizzata
39:36che alza e da sempre anche prima
39:38che io arrivassi in macron era già quello il logo
39:40poi nel tempo abbiamo fatto dei restyling
39:42quindi la versione attuale è una versione che è nata
39:445-6 anni fa però in realtà
39:46come dire deriva da
39:48quel logo era già presente
39:50nel DNA di macron e appunto
39:52è il tipico gesto di risultato
39:54quando uno ce l'ha fatta tipicamente alza le braccia
39:56al cielo e il nostro motto appunto è
39:58Become your own hero
40:00cioè diventa l'eroe di te stesso
40:02è l'idea che tu appunto tramite
40:04nel caso dello sport, l'allenamento, il sacrificio
40:06la passione, lo sforzo
40:08tu alla fine raggiungi il tuo obiettivo qualunque esso sia
40:10sei talmente contento
40:12talmente soddisfatto che diventi l'eroe di te stesso
40:14che credo sia l'augurio più bello
40:16che una persona possa fare ad un'altra
40:18Bene, con questo augurio
40:20chiudiamo questa conversazione, io ringrazio tantissimo
40:22Gianluca Pavanello, CEO di Macron
40:24SPA per aver inaugurato con noi
40:26Moni Vibe Stories qui nella sede di
40:28Quotidiano Nazionale Resto del Carlino
40:30Nazione Giorno e l'appuntamento
40:32è tra qualche tempo per
40:34la parte che ancora manca del racconto
40:36della storia di Macron. Grazie a voi
40:38e in bocca al lupo per questa vostra iniziativa

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