Il primo ricordo che Celestina Goljevscek ha del confine tra Gorizia e Nova Gorica è traumatico: soldati jugoslavi con il mitra e i cani lupo. Erano gli anni '50 e la Cortina di ferro divideva due mondi, da un lato quelli dell'Occidente e dall'altro quelli socialisti. Andare a trovare sua nonna, che abitava in Jugoslavia, era ogni volta un'odissea. Suo nipote Alojz Jermann, oggi, passa dallo stesso valico più volte al giorno: vive in Slovenia, lavora in Italia. Due vita completamente diverse, vissute a ridosso della stessa frontiera.
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NovitàTrascrizione
00:00Hanno fatto i confini, ma i confini li hanno fatti così non so come io, che addirittura
00:10c'erano contadini che avevano la casa in Italia e la stala in Jugoslavia, avevamo, lascia
00:18passare tutto, però di là si respirava un'altra aria, e poco cosa dire, i controlli questo
00:24o quell'altro, ti chiedevano cos'hai, anche se gli dicevi che non hai niente non ti credevano,
00:30vedevi questi druze, noi li chiamavamo i druze, passeggiavano su e giù, con il mitra sulle
00:37spalle, col canilupo. Mi ritengo di essere molto fortunato perché comunque ho una famiglia
00:42che ha origine sia dell'Austria che della Slovenia, mi ritengo molto fortunato perché
00:48il confine quasi non lo sento, nel senso che non trovo questo vero confine, questa
00:53vera divisione tra popoli o tra mentalità. Altre persone che conosco che però non hanno
00:59avuto magari questa apertura, questa possibilità di avere parenti da entrambe le parti del
01:04confine o relazioni sia di lavoro che di famiglia da entrambe le parti, vedo che c'è proprio
01:11una divisione, perché quasi sembra che l'impero finisca con questo confine, gli italiani quasi
01:16tante volte magari si fermano proprio sul confine e non vanno oltre, così i sloveni
01:21anche. Una volta andavamo a trovare la nonna, la mamma ha fatto un po' di spesa, le cose
01:26che su più mancavano, zucchero, caffè, riso, roba così di quello che mi ricordo, e io
01:34che ero bambina mia mamma mi ha comprato un bel pacchetto di biscotti che li porti tu
01:39alla nonna, allora quando arriviamo al confine cosa avete da dichiarare? La mamma ha messo
01:45la borsa lì, hanno visto quello che c'è, io avevo una borsettina a parte con questo
01:51pacchetto di biscotti e questa signora, era una signora bionda alta, la cerinarca le dicevano,
01:58bionda e alta, mi prende questi biscotti, tira fuori della borsettina e mi rompe tutti
02:06i biscotti, mi rompe tutta la scatola per vedere cosa c'è dentro, cosa potevo avere
02:12i primi ricordi del confine sicuramente quando passavamo con la famiglia per fare qualche
02:17gita oltre il confine in Slovenia, mi ricordo che da piccoli portavamo un po' di vino oltre
02:23il confine, lo dichiaravamo, mi ricordo proprio questo caso che i poliziotti sloveni in questo
02:29caso ci hanno proprio fatto aprire tutta la macchina, controllare tutto, quindi sì,
02:34ma quando ero piccolo il confine era un po' stressante, di base adesso sono ovviamente
02:38qua in regione, però la mia sede ha un appartamento in Slovenia a Šampeter, quindi proprio dall'altra
02:45parte del confine e per quanto sono ogni giorno anche in Italia, quindi faccio un up and down
02:52continuo, il confine sicuramente è molto aperto adesso, libero.
02:57La domenica delle scope è così, erano voci, però non era niente sicuro, erano voci che
03:09quella domenica avrebbero lasciato la gente libera di poter venire giù e andare su, noi
03:16andare su liberi e loro venire giù, allora noi ci incamminiamo e non c'era ancora niente,
03:22eravamo lì che si aspettava e anche altra gente si riuniva, tutto in uno vediamo una
03:29massa di gente della parte della Jugoslavia che veniva giù, tanta gente, chi gridava,
03:37chi piangeva di gioia, chi rideva e fra questa gente cercavano se conosci qualcuno o sei
03:45qualche tuo parente e lì era una gioia che non ti dico, sia la finanza che sia la loro
03:54polizia hanno visto tutta questa gente pacifica, si sono tirati tutti in parte e hanno lasciato
04:00andare e questa gente, poi abbiamo trovato i cugini, la nonna, tutte queste roba qua,
04:06tutti piangevano di contentezza e la gente di Gorizia, i negozianti hanno sentito questa
04:13notizia, erano tutti i negozi chiusi, hanno tutto riaperto i negozi, hanno svenduto zucchero,
04:22caffè, riso e con di più anche le scoppe di sagina, perché si vede che non avevano
04:29le scoppe di sagina. Mi ricordo nel 2004 quando la Slovenia stava
04:36per rientrare nella comunità europea, che i confini sono stati proprio abbattuti, tanti
04:41recinti e muri pesanti sono stati abbattuti anche in maniera simbolica proprio per far
04:47via a questa apertura, io comunque avevo 8 anni, onestamente non ho grandi ricordi di
04:53questo momento, so che però la famiglia era molto contenta.
04:56Però adesso è tutto uno, i nostri vanno su, loro vengono giù, sono in amicizia, anche
05:03a mangiare, a fare la spesa, è tutto, loro vengono giù, noi andiamo su, poi si va a
05:11fare le gite, è tutto cambiato.