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Venezia, 5 feb. (askanews) - La storia dell'apertura della sua galleria a Venezia è andata anche sul Wall Street Journal come simbolo di un ritorno di possessori di case nella città e di possibile rinascita del centro storico. Tommaso Calabro, gallerista d'arte tra i più noti della scena odierna, da Milano ha portato il suo lavoro anche a Venezia, con un progetto che è di sviluppo della sua attività, ma non solo."Ho puntato molto su Venezia nell'ultimo anno - ha detto ad askanews - e l'idea di comprare questo palazzo, che è Palazzo Donà Brusa, è indicativa rispetto alle mie intenzioni di continuare un'attività culturale in questa città incredibile e per molti versi unica al mondo. Ci sono tante realtà che si stanno venendo a creare a Venezia, sia a livello galleristico sia istituzionale, che porteranno secondo me sempre più appassionati all'arte a Venezia, per quanto sia già tuttora una delle città più frequentate dagli appassionati dell'arte, però in futuro penso che questo numero possa ancora aumentare a favore di un appunto turismo molto più culturale di quello che secondo me è in questo momento quello veneziano". Trentacinquenne, legato al moderno e ad alcune figure di galleristi colti del passato, Calabro guarda all'Italia, ma anche alla scena internazionale: nei prossimi mesi infatti sbarcherà anche a New York con un progetto temporaneo. "L'idea che ho condiviso con il mio team e che abbiamo deciso di fare per quest'anno - ha aggiunto il gallerista - è di non fare attività fieristiche, smettere completamente con le fiere e andare invece a trovare delle attività che possono essere funzionali ai nostri progetti. In quest'ottica abbiamo deciso di aprire questo pop-up a New York a Chelsea che sarà dal 1 maggio al 30 maggio dove apriremo due mostre contemporanee. Una sarà dedicata a Aldo Sergio, che è un artista contemporaneo con cui lavoriamo, e l'altra invece a Harold Stevenson, che avevamo presentato in questo palazzo durante la Biennale di Venezia del 2020".Unire artisti di oggi a maestri del Novecento è una delle cose che Tommaso Calabro fa spesso, e spesso le sue scommesse su nomi che poi vengono rivalutati, come per esempio quello di Leonor Fini, si sono rivelate decisamente azzeccate. E quindi la domanda con cui lo abbiamo salutato è stata sull'effettiva possibilità di fare impresa con la cultura. "Bisogna stare molto attenti - ci ha risposto - perché i costi rischiano sempre di andare alle stelle. Detto questo, facendo un lavoro pianificato e con la giusta attenzione, è un lavoro che può dare grandi soddisfazioni da un certo punto di vista e dall'altro essere assolutamente sostenibile. Per cui sì, si può fare. Si può essere imprenditori culturali".E farlo anche a Venezia è perfino più affascinante.

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00:00La storia dell'apertura della sua galleria a Venezia è andata anche sul Wall Street Journal
00:05come simbolo di un ritorno di possessori di casa nella città e di possibile rinascita del centro storico.
00:11Tommaso Calabro, gallerista d'arte dai più noti della scena odierna, da Milano ha portato il suo lavoro anche a Venezia
00:17con un progetto che è di sviluppo della sua attività, ma non solo.
00:20Ho puntato molto su Venezia l'ultimo anno e l'idea appunto di comprare questo palazzo,
00:24che è il Palazzo Donna Brusa, è indicativa rispetto alle mie intenzioni comunque di continuare
00:28un'attività culturale in questa città, che è una città incredibile e per molti versi unica al mondo.
00:33Ci sono tante realtà che si stanno venendo a creare a Venezia, sia a livello galleristico che istituzionale,
00:37che porteranno secondo me sempre più appassionati all'arte a Venezia,
00:41per quanto sia già tuttora una delle città più frequentate dagli appassionati dell'arte,
00:45però in futuro penso che questo numero possa ancora aumentare,
00:48a favore di un appunto turismo molto più culturale di quello che secondo me è in questo momento quello veneziano.
00:5535enne, legato al moderno ed alcune figure di galleristi colti del passato,
00:59Calabro guarda l'Italia, ma anche alla scena internazionale.
01:02Nei prossimi mesi infatti sbarcherà anche a New York con un progetto temporaneo.
01:07L'idea che ho condiviso con il mio team e che abbiamo deciso di fare per quest'anno è appunto non fare attività fieristiche,
01:12smettere completamente con le fiere e andare invece a trovare delle attività che possono essere funzionali ai nostri progetti.
01:18In questa ottica abbiamo deciso di aprire questo pop-up a New York a Chelsea,
01:21che sarà dal primo maggio al 30 maggio, dove apriamo due mostre contemporanee.
01:25Una sarà dedicata a Aldo Sergio, che è un artista appunto contemporaneo con cui lavoriamo,
01:30e l'altra invece a Harold Stevenson che avevamo presentato in questo palazzo durante la Biennale di Venezia del 2024.
01:36Unire artisti di oggi a maestre del Novecento è una delle cose che Tommaso Calabro fa spesso,
01:41e spesso le sue scommesse su nomi che vengono poi rivalutati,
01:44come per esempio quello di Leonor Fini, si sono rivelate decisamente azzeccate.
01:48E quindi la domanda con cui lo abbiamo salutato è stata sull'effettiva possibilità di fare impresa con la cultura.
01:54Bisogna stare molto attenti perché i costi rischiano sempre di andare alle stelle.
01:58Detto questo, facendo un lavoro pianificato e con la giusta attenzione
02:01è un lavoro che può dare grandi soddisfazioni da un certo punto di vista e dall'altro essere assolutamente sostenibile.
02:06Per cui sì, si può fare. Si può essere imprenditori culturali.
02:09E farlo anche a Venezia è perfino più affascinante.

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