• l’altro ieri
Trascrizione
00:00Ci incontriamo per rinnovare la giornata del ricordo, occasione solenne che invita a riflettere
00:11su pagine buie del nostro passato, per conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze degli
00:19italiani d'Istria, di Fiume, della Dalmazia, in un periodo tragicamente tormentato della
00:27storia d'Europa, in quella zona a oriente, così peculiare, dove a fasi alterne si erano
00:35incontrate, convivendo comunità italiane, slave, tedesche e di tante altre provenienze,
00:43la violenza prese il sopravvento, trasformandola in una terra di sofferenza.
00:49La guerra porta con sé, sempre, conseguenze terribili, lutto, dolore, devastazione. Era
00:58stato così durante la Prima Guerra Mondiale, nella quale furono immolati, in una ostinate
01:04e crudele guerra di trincea, milioni di giovani di entrambe le parti. Ma quella lezione sanguinosa,
01:13purtroppo, non produsse effetti inducendo a cambiare, perché ancora più disumani furono
01:22gli eventi del Secondo Conflitto Mondiale, dove allo scontro tra eserciti di nazioni che
01:28siano dichiarate nemiche, si sovrappose il virus micidiale delle ideologie totalitarie,
01:35della sopraffazione etnica, del nazionalismo aggressivo, del razzismo, virus che si accane
01:42con crudeltà contro le popolazioni civili, specialmente contro i gruppi che venivano
01:48definiti minoranze. E nelle zone del confine orientale, dopo l'oppressione fascista, responsabile
01:57di una politica duramente segregazionista nei confronti delle popolazioni slave, e
02:03la barbara occupazione nazista, si instaurò la dittatura comunista di Tito, inaugurando
02:09un'aspettata stagione di violenza contro gli italiani residenti in quelle zone. Di
02:16quella stagione, contrassegnata da una lunga teoria di uccisioni, arresti, torture, saccheggi,
02:23sparizioni, le foibe restano il simbolo più tetro e nessuna squalida provocazione può
02:30ridurne ricordo e dura condanna.

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