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ROMA (ITALPRESS) - “Gli obiettivi del Green Deal restano invariati e la direzione dell’Europa non cambia. Il Clean Industrial Deal ha però un approccio più concreto e realistico, considerando la portata ambiziosa degli obiettivi. Resta la preoccupazione sulla burocrazia: sebbene sia previsto un pacchetto di semplificazione per le PMI, la burocrazia di Bruxelles rischia di restare ridondante, soprattutto sul piano finanziario. Servono strumenti finanziari semplici e immediati per le imprese e gli Stati membri": lo ha detto Paola De Micheli, Vicepresidente Commissione attività produttive Camera, PD, intervenuta a Radar, il format di Formiche TV in onda su Urania TV.
"Un altro tema è l’applicazione della proposta, che dovrà essere tradotta in atti concreti dal Parlamento europeo. Serve un orientamento chiaro per le filiere mature - ha aggiunto -. Il Green Deal non può essere percepito come un processo di deindustrializzazione. Credo ancora nel legame tra la forza della democrazia e il successo dell’industria, un aspetto cruciale per il nostro Occidente affaticato".

fsc/gtr
(Fonte video: Utopia Studios)

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Trascrizione
00:00Fermo restando che gli obiettivi del Green Deal rimangono gli stessi e la strada tracciata
00:11per l'Europa e dall'Europa viene modificata sostanzialmente, secondo me c'è un approccio
00:17operativo un pochettino più concreto, un pochettino più realistico, visto che gli
00:22obiettivi sono molto ambiziosi, io penso agli obiettivi sui trasporti dei quali mi sono
00:28anche recentemente occupata per motivi accademici e ovviamente per poterci arrivare ci vuole
00:37un tasso di realismo maggiore rispetto al primo impianto che era uscito dalla precedente
00:42legislatura. Rimango un po' preoccupata sul fronte burocratico, è vero che c'è
00:50il pacchetto di semplificazione e soprattutto orientato alle piccole e medie imprese ma
00:56c'è una burocrazia di partenza che è quella di Bruxelles che corre il rischio
01:02di continuare ad essere ridondante. Guardiamo per esempio tutta la partita finanziaria,
01:10i soldi veri non vengono annunciati, i soldi veri sono quelli del Next Generation EU, non
01:18lo dico per difendere il mio recente passato, visto che ho fatto parte del governo che ha
01:22conquistato quella operazione da parte dell'Europa, cioè il debito comune, ma i soldi veri sono
01:29quelli intanto. Poi l'idea di fare la banca specifica per la transizione, io sono convinta
01:38che più gli strumenti finanziari, soprattutto se sono strumenti che poi di fatto vanno a
01:44pescare sempre nello stesso bacino, sono semplici, sono di facile attivazione e applicazione
01:50per le imprese e per gli stati membri e più l'effetto leva di un finanziamento europeo
01:57che quindi determina poi delle conseguenze in termini di investimenti industriali veri,
02:02migliora. L'ultima questione è che nell'applicazione di questa proposta di pacchetto che deve essere
02:09ovviamente poi trasformata in atti più concreti da parte del Parlamento europeo, ci sarà
02:17una discussione dentro anche alle commissioni, io vorrei un orientamento più chiaro sulle
02:23filiere mature per l'Europa, come veramente accompagniamo la transizione sulle filiere
02:31mature? Noi adesso abbiamo una discussione sulla chimica in Italia per il piano di Versalis
02:36etc., come noi possiamo accompagnare per esempio tutta la subfornitura di grandi aziende europee,
02:43di player europei che affrontano il tema della decarbonizzazione attraverso anche una
02:49ottimizzazione della loro capacità produttiva. Perché? Perché il Green Deal non può essere,
02:57non può nemmeno apparire, nemmeno lontanamente apparire come una scelta di deindustrializzazione.
03:03Why? Anche perché io sono ancora convinta che la connessione tra la potenza della democrazia
03:10e i risultati positivi dell'industria esista, continui ad esistere nel nostro
03:14occidente un pochettino affaticato.

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