Il video sull'incontro con il procuratore della Repubblica di Palermo nella sede di Scienze della Comunicazione Unipa
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Novità Trascrizione
00:00Siamo preparato delle domande, sono molto mirata a capire cosa c'è stato dietro questo
00:05grande arresto che c'è stato recentemente a Palermo, dei 181 arrestati, faremo anche
00:10delle domande al direttore del giornale di Sicilia, per noi è una bellissima esperienza
00:17perché ci stiamo un po' approcciando col mondo del giornale, cosa che è assolutamente
00:21nuova per ognuno di noi, quindi è un po' un'occasione per capire cosa c'è dietro.
00:25Siamo anche preparato delle domande personali, come lui gestisce questa vita che non ha neanche
00:36molta privacy, quindi anche il fatto che debba aversi scortato, per esempio, come lui vive
00:44questa cosa perché non è una cosa scontata.
00:47L'università ci ha dato una grande opportunità perché potremmo approcciare nel mondo vero
00:54e proprio, per cui stiamo studiando.
00:55Noi li giudichiamo molto importanti perché il magistrato nella Torre d'Avorio non va
01:02bene, non va bene il magistrato che parla troppo, ma neanche quello che sta completamente
01:06zitto.
01:07Alcune occasioni, soprattutto in spazi culturali, e l'università lo è per eccellenza, sono
01:12occasioni che non possono essere sprecate.
01:14Il segnale è importante perché vuol dire che le investigazioni proseguono, che i soggetti
01:19del contigo e dell'organizzazione mafiosa vengono individuati.
01:23Rimane un tessuto, che è un tessuto prima di tutto culturale, che è abituato ad avere
01:29rapporti con cosa nostra, che non sempre sono rapporti di sola sopraffazione, ma sono anche
01:35in qualche modo rapporti di convenienza, insomma c'è chi paga un po' per abitudine, un po'
01:39perché pensa che in questo modo la vita gli sia più semplice, in realtà non è così,
01:43lo diciamo da sempre e prima o poi arriveremo ad una definizione chiara di tutta questa
01:48vicenda.
01:49La mafia è sempre stata una cosa che da un lato prende e dall'altro lato offre e questa
01:55è un'offerta che a qualcuno ritiene ancora sia conveniente e quindi le relazioni con
02:02esponenti mafiosi da parte di una parte di quella che possiamo definire, per usare un
02:07termine oramai stranoto, borghese mafiosa, continuano a esistere nel settore del terziario
02:12purtroppo in maniera più evidente.
02:14È chiaro che però noi oggi ci troviamo a dover confrontarci con una serie concatenata
02:19di norme e di vincoli, non soltanto di natura giuridica, ma anche di natura ecologica, perché
02:30è chiaro che il confronto che oggi il giornalismo è chiamato politicamente a fare con il mondo
02:35del digitale è un confronto particolarmente turbolento e spesso neanche particolarmente
02:44gratificante per noi.
02:47C'è la necessità da parte dei giornalisti di doversi adeguare a una serie di norme,
02:54il procuratore mi ha raccontato in maniera come sempre molto effettiva il corso delle
03:01indagini che gli inquirenti portano avanti nei settori digitali come quello della mafia,
03:08noi facciamo un po' più fatica di prima a stare dietro alla possibilità di poter raccontare
03:15tutte queste vicende, ci sono delle norme che non hanno reso semplici e agevoli il lavoro
03:22dei giornalisti e su questo ci siamo spesso confrontati, non sempre ne siamo riusciti
03:27di citare, anzi quasi mai dire la verità , però siamo chiamati ovviamente a dover continuare
03:32a fare investire in maniera efficace, responsabile e con buon senso.
03:36Ripeto, c'è oggi una dicotomia molto accesa e spinta fra ciò che è forma di informazione
03:43e ciò che è comunicazione, la comunicazione passa attraverso il web, passa attraverso
03:47la digitalità e molto spesso viene confusa per l'informazione, allora la responsabilitÃ
03:51da parte dei giornalisti è il dovere in qualche modo di accreditarsi in termini di affidabilitÃ
03:55e di capacità di essere credibili nel rappresentare i fatti, nel raccontare i fatti, nel analizzarli,
04:02nel commentarli, è una responsabilità che è ancora più spiccata rispetto al passato
04:08quando in realtà il giornalista concorreva solo con se stesso.
04:10Ho imparato che bisognava confrontare le fonti, bisognava accreditarsi nelle varie zone giornalistiche
04:20di competenza e bisognava lavorare avendo la certezza della notizia, quindi non c'era
04:25la corsa alla pubblicazione, come diceva Zavoli che fino all'ultimo ha predicato ai giovani
04:33studenti delle varie facoltà dove ha insegnato, ha detto aspettate a pubblicare, un clic in
04:38meno ma la notizia è ufficiale.