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NovitàTrascrizione
00:00:30Tutte le strade si sa portano a Roma e noi quelle strade le percorriamo senza paura.
00:00:38Benvenuti ad un nuovo appuntamento di The Passenger.
00:00:41Oggi tantissimi temi sul banco della discussione su cui porremo il grand'angolo.
00:00:47Infatti non possiamo non parlare della Siria, di quello che da molti viene definito un vero e proprio genocidio ai danni degli Alawiti.
00:00:57E poi continueremo sul filone romeno, quello della Romania, una ria in fermento politico.
00:01:04Proprio in questo weekend nelle piazze principali di Bucharest ci sono stati degli scontri tra i manifestanti pro Giorgescu e la polizia.
00:01:14Proprio in quelle piazze in cui eravamo stati soltanto due weekend fa a seguire le proteste sempre pro Giorgescu.
00:01:23Non possiamo poi non parlare anche di Canada, di un cambio di passo nelle relazioni con gli Stati Uniti d'America.
00:01:30Anche in vista delle ultimissime dichiarazioni di Donald Trump che parlavano non solo di Canada ma anche di Groenlandia.
00:01:39Bene, adesso però focalizziamoci sul primo tema della serata.
00:01:43Iniziamo proprio dal Medio Oriente, più precisamente come dicevamo dalla Siria.
00:01:48Lo facciamo con il nostro Marco Martino.
00:01:50Buonasera Marco, una situazione veramente delicata quella della Siria, una situazione drammatica, tragica quella degli Alawiti.
00:01:59Si parla di fucilazioni, di torture, di migliaia di persone uccise senza neanche un processo, condannate senza neanche un processo.
00:02:12Esecuzioni sommarie nell'arco delle ultime 72 ore.
00:02:15Ma cosa sta succedendo internamente a questo paese che nelle ultime settimane, negli ultimi mesi ha vissuto dei cambiamenti, oserei dire, epocali?
00:02:25Facciamo un attimo un rapido passo indietro.
00:02:28L'8 dicembre c'è stato il cambio di regime a Damasco, molti prospettato come una liberazione da un dittatore.
00:02:35Non avevamo previsto a The Passenger che ci sarebbero stati diversi problemi per quanto riguarda le minoranze interne alla Siria.
00:02:43Per anni la maggioranza sunnita in Siria ha denunciato una situazione di persecuzione.
00:02:50Quello che sta succedendo adesso è l'esatto opposto, cioè la maggioranza che va ad opprimere la minoranza o quantomeno i rappresentanti di questa maggioranza.
00:03:04Quindi dall'8 dicembre in poi quello che è successo è che si sono svolte delle vere e proprie persecuzioni nei confronti di questa minoranza lauita,
00:03:15che ricordiamo appunto alla quale apparteneva l'ex presidente Bashar al-Assad e che aveva ricevuto nel corso del tempo sicuramente dei favori da parte dell'ex presidente.
00:03:30Quello che è successo è che si sono svolte queste persecuzioni e successivamente parte di questi lauiti si sono riuniti e hanno cominciato a combattere le forze del nuovo governo siriano,
00:03:43quindi del nuovo governo siriano guidato da al-Jolani.
00:03:47Dopo la conquista di HTS abbiamo imparato a conoscere questa sigla, cioè Tarir al-Sham,
00:03:53che possiamo definire il vero e proprio movimento successore del fronte al-Nusra, cioè la costola siriana di Al-Qaeda.
00:04:01Sono stati liberati oltretutto migliaia e migliaia di detenuti dalle carceri siriane e tra questi c'erano sicuramente anche dei pericolosi terroristi dell'ISIS.
00:04:15Dopo che gli alauiti si sono ribellati in maniera abbastanza pesante, si sono registrati degli scontri pesantissimi lungo tutta la costa siriana, dove si concentrano maggiormente gli alauiti.
00:04:27E pregherei anche la regia di mostrare la mappa.
00:04:31Quando ci riferiamo per costa siriana ci riferiamo ai governatorati di Latakia e Tartus e lungo tutta la costa e anche nell'entroterra, fino a sconfinare anche nel governatorato di Ama,
00:04:45si sono registrati degli scontri molto pesanti tra le forze di resistenza popolari, che alcuni definiscono pro-Assad, ma è davvero riduttivo chiamarle pro-Assad perché si tratta di forze molto variegate.
00:05:02Ci sono anche dei personaggi legati al mondo uscito e quindi con dei legami con Hezbollah.
00:05:08E proprio qui si sono registrati questi scontri.
00:05:13Quello che è successo è che in reazione a questi scontri il governo di Damasco ha inviato, ha mobilitato decine di migliaia di uomini per reprimere questa vera e propria rivolta.
00:05:28E fra questi uomini si sono infiltrati dei personaggi legati al mondo del peggiore terrorismo, cioè personaggi dell'Isis, diciamolo chiaro, che hanno portato avanti degli atti di genocidio nei confronti degli alawiti.
00:05:47Allora qui ti fermo un attimo perché adesso ci focalizziamo proprio su questo, sugli atti brutali che sta subendo la popolazione civile alawita in Siria.
00:05:57Però prima vorrei chiederti una curiosità.
00:06:00In questi giorni abbiamo visto anche insieme dei video di combattenti stranieri, a volte addirittura europei, che operano sul suolo siriano.
00:06:10Ovviamente sono tutte notizie che vanno approfondite, vanno verificate, vanno studiate a fondo.
00:06:18Però nel caso poi dovessero rivelarsi reali, o meglio verificate per l'appunto, perché dei combattenti europei, perché abbiamo visto ad esempio dei romeni, degli albanesi combattere in Siria, operano in quel teatro?
00:06:33Sicuramente particolare come questione.
00:06:36Non è una novità. Sin dall'inizio della guerra civile siriana si sono riuniti in entrambi gli schieramenti tantissimi cosiddetti foreign fighters, cioè combattenti stranieri.
00:06:46Mi viene in mente ad esempio una vera e propria organizzazione che operava all'interno o comunque alleata all'esercito siriano, a quel tempo esercito arabo-siriano,
00:06:57quindi a favore del presidente Assad e di volontari europei che hanno combattuto al fianco dei siriani contro il terrorismo.
00:07:07Questi europei erano legati sia al mondo dell'estrema destra sia al mondo dell'estrema sinistra.
00:07:13Mentre invece dall'altra parte dello schieramento l'internazionale jihadista è intervenuta in Siria.
00:07:19Parliamo di personaggi che provengono dalla Cecenia, dall'Uzbekistan, dal Tajikistan, quindi da tutta l'Asia centrale, ma anche dalla stessa Europa.
00:07:28Abbiamo visto dei combattenti giungere addirittura dalla Gran Bretagna e dalla Francia e sono le stesse persone che poi magari tornano e organizzano attentati qui.
00:07:41E' una dinamica moltiplicata per cento, passatemi il termine, che abbiamo già visto in Bosnia anni fa, nelle guerre appunto degli anni 90, le guerre balcaniche,
00:07:51e che si ripropone adesso in questo contesto però amplificato appunto, forse addirittura globalizzato.
00:07:57Tornando agli Alaouiti, al discorso di prima, la popolazione civile Alaouita sta subendo veramente delle violenze indicibili.
00:08:08Non si conosce il numero esatto delle vittime, sappiamo che supera sicuramente il numero che è stato fornito dall'osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra.
00:08:22Alcuni parlano addirittura di 7-8 mila vittime nelle ultime ore, un numero incredibile.
00:08:31Gli stessi combattenti di Darir al-Sham, ci sono i video, ci sono le prove, che ovviamente purtroppo non possiamo mostrare qui in televisione.
00:08:39Stanno nascondendo i corpi e stanno preparando delle fosse comuni, ci sono interi villaggi sterminati, quindi parliamo di donne, bambini, anziani,
00:08:50che certamente non avevano nulla a che fare con la rivolta e che sono stati torturati e brutalmente uccisi.
00:08:59Solo per Galaouiti?
00:09:00Esatto, solamente perché Galaouiti, e qui entra in gioco anche un fattore ideologico religioso, perché questi radicalizzati, tra cui anche personaggi interni a Darir al-Sham,
00:09:16che è un movimento con il quale l'Occidente sta dialogando, ha dialogato in passato e adesso sta legittimando il governo di Giolani e Al-Shara,
00:09:25questi radicalizzati all'interno di Darir al-Sham considerano gli Galaouiti addirittura peggiori dei cristiani, perché i cristiani ricadono all'interno della categoria del leggente del libro
00:09:35e quindi si possono salvare se pagano una tassa, mentre invece gli Galaouiti sono solamente dei miscredenti, sono dei personaggi che non hanno diritto neanche alla vita perché hanno tradito.
00:09:48Perché comunque nascono all'interno del mondo islamico, ma hanno delle credenze differenti che sarebbe troppo lungo spiegare qui, comunque sono più legati al mondo shiita che è molto osteggiato da questi miliziani,
00:10:03da questi terroristi appartenenti sia a Darir al-Sham, sia all'ISIS, sia ad al-Qaeda.
00:10:09Sorgono spontanee due domande di fronte a questa situazione, chi difende gli Galaouiti?
00:10:15Se l'Occidente sostiene il governo di Al-Giolani che è lo stesso che è autore di queste violenze e effettivamente non ci sono forze presenti in maniera massiccia e massiva su quel territorio,
00:10:32chi difende gli Galaouiti e soprattutto ad uccidere gli Galaouiti sono soltanto i miliziani, sono soltanto persone appartenenti all'organizzazione Darir al-Sham o comunque da affini oppure c'è una vera e propria radicalizzazione anche nella popolazione,
00:10:50cioè si uccidono anche tra vicini di casa, questo è il punto.
00:10:53Allora, questa è una bella domanda, rispondo subito all'ultima, cioè sul fatto della radicalizzazione della Siria, purtroppo è un problema.
00:11:03All'inizio della guerra in Siria sono state pubblicate delle percentuali che variavano di molto, ma comunque la Siria è stata molto radicalizzata nel corso degli anni
00:11:18e ci sono state delle proteste che incitavano al genocidio nei confronti degli Galaouiti, ragazzi normali della nostra età che chiedevano a gran voce di continuare, anzi di fare ancora di più.
00:11:32Quindi sì, anche persone che noi definiremmo normale, il vicino di casa, anche tramite i social, soprattutto sui canali Telegram, ma anche su Instagram stiamo assistendo ad un'ondata di odio eccezionale, cose che non si erano mai viste,
00:11:48cioè un genocidio in diretta a tv, parliamo di odio etnico che non si era veramente mai visto in queste proporzioni, cioè incitano veramente allo sterminio completo degli Galaouiti.
00:11:59Gli Galaouiti in questo momento, per rispondere all'altra tua domanda, si trovano squarniti, si trovano in difesi, gli unici che hanno fornito un piccolo supporto agli Galaouiti sono i russi che si trovano nella base di Latakia,
00:12:11che hanno ospitato circa 8-9 mila Galaouiti in fuga, e non scordiamoci che in mezzo agli Galaouiti ci sono anche i cristiani, perché gli stessi cristiani hanno vissuto in pace e in tranquillità per decenni se non per secoli con la popolazione Galaouita,
00:12:29e hanno trovato rifugio presso la base russa con i russi che li stanno ancora in queste ore ospitando, russi che però al di fuori di quella base non possono intervenire, gli iraniani si trovano completamente tagliati fuori e quindi la popolazione Galaouita è completamente in difesa nei confronti dei terroristi.
00:12:49Assolutamente, ti fermo qui, ci prendiamo una piccola pausa, anche perché sarebbe interessante analizzare insieme quello che è il ruolo del vicinissimo Israele in tutta questa situazione, anche perché è un diretto interessato, tutto questo tra pochissimo dopo la pubblicità.
00:13:19Ed eccoci carissimi passengers, dopo aver analizzato la situazione interna, la Siria, una situazione veramente drammatica dove si stanno consumando delle violenze veramente straordinarie, nel senso di fuori dall'ordinario ai danni della popolazione Galaouita,
00:13:42adesso cerchiamo di andare un po' fuori dai confini siriani anche per capire come stanno reagendo i vicini di questo paese che sta cambiando veramente di mese in mese. Marco, tanti vicini, alcuni anche molto problematici in Siria.
00:14:12L'Iran sta stabilendo basi proprio nel territorio di Damasco con un accordo abbastanza forte anche con il nuovo presidente al-Shara, per anni ha sostenuto le milizie di Tahrir al-Sham, milizie radicalizzate, milizie islamiste e djihadiste.
00:14:37Quindi l'Iran ha subito puntato il dito in difesa della minoranza Galaouita. Sicuramente i fatti più significativi che stanno accadendo in queste ore al di fuori dei confini siriani sono quelli in Iraq dove è stata annunciata la creazione di un gruppo di resistenza popolare, così chiamato, che porta il nome di Ya Ali,
00:15:02cioè degli avversari delle milizie di Tahrir al-Sham che si sono prefissi l'obiettivo di denunciare tutti i personaggi radicalizzati legati al mondo sunnita e quindi legati a Tahrir al-Sham tramite una ricerca dei post sui social.
00:15:25E in queste ore proprio questo gruppo Ya Ali sta iniziando ad andare casa per casa a prendere tutte queste persone che sui social hanno postato messaggi d'odio nei confronti degli Galaouiti o che hanno sostenuto al-Shara.
00:15:39Ricordiamo che l'Iraq non si è posto proprio in relazioni ottime con Giolani e con il nuovo governo di Tahrir al-Sham. L'Iraq è a maggioranza scita e non apprezza certamente quello che sta facendo Tahrir al-Sham nei confronti delle minoranze.
00:15:57Le parole di condanna più dure nei confronti degli attacchi contro gli Galaouiti sono giunte oltre che dall'Iran inaspettatamente da Israele.
00:16:11Quindi sia l'Iran sia Israele condannano fermamente quello che sta accadendo nei confronti delle minoranze in Siria e anche la stessa Israele addirittura si è rivolta all'Europa dicendo voi state normalizzando le relazioni con un terrorista.
00:16:26Forse è incredibile però se poi andiamo a leggere tra le righe probabilmente la paura del governo guidato da Netanyahu è quella di una Siria totalmente radicalizzata dal punto di vista...
00:16:41Di ritrovarsi proprio dietro la porta di casa un gruppo di fanatici, questa è la paura di Netanyahu ed ecco perché Israele ha invaso parzialmente il territorio siriano, di nuovo oltre all'altura del Golan ha allargato il territorio sottoposto ormai alla sua occupazione militare, sta penetrando sempre di più nel governato nato di Qunaidra e poi anche addirittura verso Dara.
00:17:08E qui c'è un'altra problematica che si va ad aggiungere cioè quella dei trusi, un'altra minoranza che si sente in queste ore sotto attacco e che si sente appunto a rischio e che ha innalzato la propria bandiera e che sta chiedendo la protezione.
00:17:27Ci sono alcuni villaggi in Siria che funzionano così, o meglio anche in tutto il Medio Oriente, la situazione può cambiare da villaggio a villaggio e quindi ci sono alcuni villaggi che hanno richiesto direttamente la presenza israeliana sul proprio territorio e che hanno richiesto l'intervento militare di Israele per garantire o uno stato truso o comunque un'occupazione militare israeliana che possa salvare questi villaggi perché si sentono appunto a rischio
00:17:56per quello che è accaduto agli Alaouiti.
00:18:01Velocemente, in Siria c'è una forte presenza kurda, se ne è parlato tanto qualche mese fa, adesso sembrano spariti dai radar dell'informazione eppure continuano a essere lì.
00:18:14I kurdi sostenuti per anni da Israele e dagli Stati Uniti, gli Stati Uniti sono presenti militarmente nel nord-est della Siria occupando anche i pozzi di petrolio e questa è stata una delle grandi problematiche della Siria negli scorsi anni, della Siria di Assad, cioè che gli Stati Uniti occupavano i pozzi di petrolio.
00:18:35Proprio ieri è stato raggiunto un accordo storico tra l'amministrazione autonoma del Kurdistan siriano, il cosiddetto Rojava e il governo di Giolani, quindi di Damasco e questo accordo prevede l'entrata a far parte del Rojava all'interno del nuovo Stato siriano
00:18:59e la presenza della nuova bandiera siriana sugli edifici pubblici del Rojava e quindi anche poi successivamente l'integrazione dei soldati kurdi all'interno dell'esercito siriano. È sicuramente molto problematica quest'unione perché si sono combattuti fino a ieri il Tahrir al-Sham e i kurdi si sono veramente sparati fino a pochissime ore fa.
00:19:26Si rischia di avere troppi galli nello stesso pollaio.
00:19:29Ma qui oltretutto si vede anche un'altra problematica, cioè che la Turchia ha subito detto a Damasco di andarci con calma, con un accordo con i kurdi perché la Turchia ovviamente ha tutto l'interesse nello stroncare l'autonomia kurda nel nord-est della Siria.
00:19:49Staremo a vedere come proseguirà questa integrazione, certo è che dimostra anche una debolezza dello stesso Giolani che vuole chiudere un fronte perché si deve concentrare su ben altro.
00:20:02Assolutamente, voltiamo adesso completamente pagina Marco perché eravamo insieme a Bucharest due settimane fa quando fu indetta una protesta, decine di migliaia di persone sono scese tra Piazza Università e Piazza della Vittoria per chiedere libertà e verità sul caso Giorgescu.
00:20:21Chi era Giorgescu? Candidato alle presidenziali alle ultimissime elezioni, aveva preso circa il 23% delle preferenze, poi però la sua elezione è stata ostacolata dalla Corte Costituzionale che gli ha imputato alcuni capi d'accusa molto gravi, confermati tra l'altro anche in appello nelle ultimissime ore.
00:20:48Non potrà partecipare quindi Giorgescu alle prossime elezioni che erano state indette per il 4 di maggio, per questo motivo anche nello scorso weekend tantissime persone, migliaia di persone sono scese in piazza, ci sono state queste volte anche degli scontri con le forze dell'ordine.
00:21:05Io mi focalizzerei però con te sui capi d'accusa che hanno rivolto a Giorgescu.
00:21:10Giorgescu, notizia delle ultime ore, è stato definitivamente escluso dalla corsa elettorale, quindi non si potrà neanche ripresentare.
00:21:21Poi parleremo di chi sarà probabilmente il prossimo candidato dei sovranisti o comunque della destra romena. I capi di accusa sono veramente molto gravi, cioè incitamento ad azioni contro l'ordine costituzionale e incitamento all'organizzazione di un partito fascista o razzista.
00:21:41Quindi delle accuse sicuramente molto pesanti che ricadono sul politico romeno che era diventato molto famoso per aver svolto la maggior parte della sua campagna elettorale su TikTok, quindi un vero e proprio outsider, venuto dal nulla praticamente, che era diventato famoso con questo mezzo social e che conferma appunto quanto anche i social ormai siano influenti e in grado di raggiungere anche i più giovani.
00:22:08Perché anche i giovani l'hanno votato veramente in massa, quindi abbiamo visto quanto i social nel 2024 siano influenti.
00:22:22Allora al centro delle accuse rivolte a Giorgescu c'è un personaggio abbastanza ambiguo che si chiama Orazio Potra.
00:22:32Allora questo personaggio è un romeno con doppia cittadinanza, che è anche francese, che ha operato nella legione straniera francese per diversi anni e ha combattuto in Africa, quindi in paesi dove agisce peraltro la stessa Wagner che è la forza d'assalto, meglio non sia più Wagner, ma l'Africa Forbes.
00:22:52Qui leggo infatti Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Congo, tutti i teatri che abbiamo raccontato nelle puntate di The Passenger che conosciamo bene e dove c'è una presenza massiccia di russi e in generale di mercenari stranieri.
00:23:10Esatto, appunto con i mercenari dell'ex Wagner e adesso rinominata Africa Corpse, tant'è che molti dicono e anche appunto i servizi segreti romeni dicono che in questo teatro lo stesso Potra abbia stretto dei legami con i mercenari del defunto Pricocin,
00:23:35quindi un personaggio che aveva dei legami con la Russia, legami che sono stati sempre smentiti da Potra. Quello che è successo è che Potra è tornato in patria e tramite delle intercettazioni è venuto fuori che aveva raccolto dei soldi e versati sul conto di Giorgesco,
00:24:02quindi Giorgesco è anche accusato di questo, un'altra accusa ovviamente molto grave e poi si sono svolte delle… la Polizia ha fatto irruzione in casa di Potra e ha trovato, leggo, 40 caricatori per cartucce, 51 granate, 44 proiettili per lancia granate,
00:24:2821 pistole, 7 pistole mitragliatrici, 2 lancia granate, un fucile da cecchino, 4 esplosivi, una ventina di munizioni aggiunte per fucile e armi di grosso calibro.
00:24:58e portarsi fucili da cecchino, lancia granate, etc., dentro casa, insomma, ce ne passa.
00:25:28e anche Giorgesco, hanno sempre rispito all'ammittente parlando di illazioni, però questo è quanto emerge e quanto è stato detto da tantissimi.
00:25:39Però visto che eri con me comunque in quella piazza, mi confermi che il clima era abbastanza acceso?
00:25:46Sì, c'era un clima acceso, ovviamente, e anche teso. C'era una militarizzazione della piazza. Tanti ci hanno detto che non avevano mai visto così tante camionette di Polizia.
00:25:58I sovranisti romeni, la destra romena, dice che è in atto un vero e proprio colpo, una vera e propria sospensione della democrazia per questo motivo,
00:26:06perché si sentono attaccati sia dall'UE, perché un candidato scomodo contro l'Unione Europea era risultato di quello che aveva preso la maggioranza dei voti,
00:26:17e oltretutto anche dal primo ministro Ciolaco, che è definito un burattino, un dittatore e un personaggio contro la democrazia.
00:26:30Assolutamente. Grazie Marco Martino per essere stato qui con noi anche stasera. Ci prendiamo una piccola pausa, poi ce ne voliamo verso il Canada.
00:26:38E riacconci carissimi passengers, adesso archiviamo un attimo, soltanto per un attimo, l'argomento Romania, perché cerchiamo di volare un po' in giro per il mondo,
00:27:04e questo lo facciamo con i ragazzi di World Wide News e con la loro rassegna. Allora ci colleghiamo con Giorgio De Luca, prego.
00:27:11Grazie Andrea, e buonasera a tutti i telespettatori. Anche questa settimana le notizie non mancano, ed è il meglio divente la regione che più di tutte è stata protagonista a livello globale ed ha preso la scena.
00:27:21Vediamo insieme perché. Le immagini più crude, come ha già anticipato Andrea nella parte precedente del programma, sicuramente arrivano dalle aree costiere della Siria,
00:27:30in cui è nato un vero e proprio eccidio della minoranza lauita da parte delle forze di sicurezza del governo siriano. Dopo tre mesi di pace a seguito dell'insediamento del governo, la situazione sta velocemente precipitando.
00:27:44E da oggi l'ONU conta ben 1200 vittime accertate, ma sono stime sicuramente a ribasso e soprattutto la situazione sembra che non stia rientrando, quindi sono sicuramente numeri destinati a crescere.
00:27:56Ma spostiamoci adesso dall'area costiere più a sud e verso il confine meridionale con Israele, perché nella notte di ieri sono iniziati i primi raid da parte dell'esercito israeliano per colpire delle postazioni preventivamente per garantire la sicurezza del governo israeliano.
00:28:13Chiaramente Israele si vuole tutelare da queste forme di violenza da parte del governo siriano ed è iniziata una serie di manovre preventive. Sempre rimanendo con l'occhio puntare sullo stato israeliano, ad oggi Israele è sotto la lente di ingrandimento dell'opinione pubblica mondiale per ciò che sta avvenendo a Gaza.
00:28:34Infatti ha deciso recentemente di tagliare l'elettricità e ciò può avere delle ripercussioni drammatiche da un punto di vista di accesso all'acqua potabile della popolazione palestinese. Infatti le organizzazioni internazionali come l'UNHCR stima che 9 palestinesi su 10, a causa di questo attacco da parte di Israele, non avranno accesso all'acqua potabile.
00:28:59Questo perché l'elettricità è direttamente collegata con gli impianti di desalinizzazione e quindi chiaramente qualora non possano operare questi impianti di desalinizzazione non c'è questa acqua sufficiente per tutti gli abitanti della Ciscia di Gaza.
00:29:15Questo avvenimento ha portato chiaramente gli stati arabi ad avere reazioni piuttosto dure nei confronti di Israele da un punto di vista verbale. Prima su tutti l'Arabia Saudita che in questi giorni ha preso la ribalta della scena mondiale. Perché ha preso la ribalta della scena mondiale? Perché in questi giorni sono iniziati a gedda i negoziali tra il governo ucraino e l'interlocutore americano.
00:29:40Seppur a fatica, lo strappo di settimana scorsa avvenuto alla Casa Bianca è stato parzialmente ricucito a seguito di Zelensky che quando Zelensky ha detto appunto ha aperto la strada alla pace.
00:29:53Dall'incontro di oggi a getta chiaramente non ci si aspetta il via libera fino alla pace, ma ci si aspetta una bozza di accordo tra Ucraina e Stati Uniti da portare poi al tavolo con la Russia. Gli sforzi diplomatici delle due nazioni sono stati piuttosto fruttiferi perché alle 19 della giornata odierna sono usciti i primi riscontri di questo colloquio e diciamo che sembra che gli Stati Uniti e l'Ucraina abbiano avuto una bozza di accordo sulle risorse minerarie.
00:30:23Gli Stati Uniti hanno promesso all'Ucraina di ritornare a rifornire militarmente l'Ucraina e soprattutto l'Ucraina si è resa disponibile ad effettuare un cesta del fuoco di 30 giorni, chiaramente lasciando la palla in mano alla Russia sul decidere o meno di appuntare questa tregua.
00:30:42La Russia ad oggi secondo le prime indiscrezioni, secondo i primi commetti a caldo sembra che non sia d'accordo perché vede questa manovra come un modo per farli organizzare e riarmare l'esercito ucraino.
00:30:56Grazie Andrea e grazie di nuovo a voi.
00:30:58Grazie a te Giorgio, chiaramente questi saranno fatti i spunti e notizie che magari approfondiremo nelle prossime puntate.
00:31:06Continuiamo sul filone World Wide News perché ci colleghiamo con Alessandro Fornaciari che ritroviamo qui a The Passenger, buonasera Ale.
00:31:14Buonasera Andrea, buonasera a tutti, è un peccato stasera non essere lì con voi fisicamente però insomma ci sono col cuore a distanza.
00:31:20Giustamente, davvero passenger, ormai sei fuori Roma, sei fuori il raccordo anulare.
00:31:25Allora, però prendiamo il nostro aereo e voliamocene in Canada perché lì sta cambiando un po' tutto, non solo a livello di politica interna ma soprattutto per ciò che concerne le relazioni con gli Stati Uniti d'America.
00:31:39Un cambiamento repentino da dopo l'elezione di Donald Trump. Cerchiamo di analizzarlo insieme questo cambiamento, vale?
00:31:49Allora Andrea, noi nelle scorse puntate abbiamo parlato dei sovranismi, dei nuovi sovranismi in Europa in conseguenza di quella che è stata appunto la vittoria di Trump,
00:31:59adesso invece andiamo a analizzare quello che è stato il contro riguardo appunto la vittoria del Presidente americano.
00:32:05Perché questo? Abbiamo visto come Trudeau, l'ex primo ministro canadese in carica dal 2015, si dimette dopo essere stato sfiduciato dal suo partito.
00:32:16Oggi sale al governo Carni, Carni è un ex governatore della Banca del Canada e della Banca dell'Inghilterra,
00:32:24detto appositamente perché? Perché è la figura che può in questo momento aiutare il Canada ad affrontare quella che è una fase di recessione economica
00:32:31dovuta tra le altre cose anche dallo spettro e dalle effettive sanzioni appunto impose dagli Stati Uniti in diversi settori,
00:32:40tra cui quelli dell'automobile, alimentari che sono di certo quelli più colpiti.
00:32:45Però qual è in realtà il colpo di coda dell'amministrazione Trump reale sul Canada?
00:32:51Quello che di base non tutti ci aspettavamo. Abbiamo visto anche i toni utilizzati da Trump nel descrivere il Canada,
00:32:58ha parlato di Trudeau quando era ancora al governo come di un governatore, del 51esimo governatore degli Stati Uniti,
00:33:04ha parlato di Canada come provincia americana. Questo cosa ha fatto? Ha fatto sì che il partito liberale,
00:33:10appunto il partito che si schiera a centro-sinistra, se così possiamo identificarlo, in Canada,
00:33:16che si trovava addirittura da sondaggi sotto di 20 punti dal partito conservatore,
00:33:21che è appunto invece il partito opposto, più vicino a quelle che sono le ideologie trumpiane, più vicino al centro-destra,
00:33:30si trova appunto a meno di 20 punti. Oggi la differenza è molto più sottile, perché?
00:33:36La paura isterica della popolazione canadese nei confronti di quelle che sono state le dichiarazioni e gli atteggiamenti di Trump,
00:33:44sta portando quello del Canada a riavvicinarsi sempre di più a quello che è attualmente il partito di governo
00:33:49e che secondo gli studi ad ottobre del 2025, quando sarebbero state le elezioni, sarebbe un governo decaduto
00:33:58e sarebbero arrivati i conservatori. Ma questo non accade soltanto in Canada,
00:34:02e ci ricolleghiamo anche al nostro continente, all'Europa, perché la stessa cosa sta accadendo anche in Danimarca.
00:34:08La Danimarca, sappiamo, è strettamente coinvolta nella questione Trump, nella questione degli Stati Uniti,
00:34:13attraverso il fatto della corellania che venne reclamata dal Presidente americano.
00:34:18Anche in Danimarca la sinistra, che era al potere e che stava subendo comunque un crollo drastico,
00:34:26sta pian piano riprendendo punti. E la stessa cosa sta accadendo in Gran Bretagna.
00:34:38Più volte io stesso ho citato i dati impietosi del governo Starmer e della figura del Primo Ministro inglese,
00:34:44che invece attualmente, grazie anche al suo ruolo di nuovo leader dell'Europeo,
00:34:54sta tornando a prendere i consensi in chiave proprio di leader anti-Trump.
00:35:00E addirittura sta tornando appunto in auge, nonostante come abbiamo detto anche più volte,
00:35:06noi era praticamente decaduta come figura in Gran Bretagna.
00:35:10Assolutamente, assolutamente. Hai citato poi la corellandia, no?
00:35:14Addirittura ci sono stati europarlamentari danesi che hanno letteralmente mandato a quel paese Donald Trump.
00:35:21Poi a breve ci dovrebbe essere addirittura una votazione in Groenlandia per capire effettivamente il suo futuro.
00:35:28A tua detta, i cittadini, gli abitanti della Groenlandia, secondo te come l'hanno prese quelle dichiarazioni di Donald Trump?
00:35:36Perché c'è chi dice che potrebbero essere favorevoli ad un cambio di nazionalità a questo punto, vero e proprio.
00:35:44C'è chi invece dice che ovviamente è stato parecchio offensivo il presidente degli States nei confronti di chi vive in quel paese.
00:35:51Ma in realtà c'è molta confusione a riguardo perché i primi tempi delle dichiarazioni di Trump
00:35:59uscirono dei sondaggi che mostravano come la maggior parte della popolazione della Groenlandia,
00:36:03poi parliamo di poche migliaia di persone, va anche detta,
00:36:07erano favorevoli a passare sotto il controllo americano.
00:36:13E poi invece ci sono altri sondaggi che parlano di risultati diametralmente opposti.
00:36:17Quindi in realtà da questo punto di vista c'è molta confusione.
00:36:20L'unica cosa che sappiamo con certezza è che ad ora questa dinamica della Groenlandia non è stata altro che una vetrina,
00:36:27una vetrina per personaggi esposti politicamente di potersi mostrare alle entrate di dichiarazioni.
00:36:32Il Trump è chiaramente per primo che ha fatto una serie di dichiarazioni forti riguardo alla questione della Groenlandia
00:36:40perché poi ha tutti quanti i personaggi affiliati, anche europarlamentari,
00:36:43che hanno avuto modo di farsi conoscere, personaggi sconosciuti al di fuori della dinamica
00:36:51che invece sono alla ribalta riguardo a questa questione.
00:36:54Vediamo cosa accadrà nel breve, medio o lungo periodo,
00:36:58però è chiaro che attualmente è più una suggestione che altro oppure sembra restare così,
00:37:05ma vediamo cosa accadrà.
00:37:07Senti Ale, adesso chiudiamo un attimo il discorso Canada, Trump, States,
00:37:11però mi ricollegherei ad un'altra parola chiave di questo tuo intervento che è sovranismo.
00:37:16Abbiamo parlato prima di Romania, delle novità che riguardano Giorgescu,
00:37:22anche del fatto che sono andate avanti le indagini su un suo vicinissimo collaboratore,
00:37:28così dice l'intelligence romena, così ci ha informati la corte costituzionale romena,
00:37:33Raziopotra, ex mercenario che operava in Africa, in vari contesti bellici,
00:37:40gli hanno trovato addirittura dei fucili da cecchino nella sua casa in Romania.
00:37:45Adesso a causa di questi contatti e di altri capi d'accusa,
00:37:49Giorgescu ormai è ufficiale e non parteciperà alle elezioni del 4 maggio.
00:37:55Ti aspetti delle nuove proteste violente in Romania e soprattutto pensi che questa sentenza
00:38:02possa avere un certo risalto anche in altri paesi europei?
00:38:06Lì sul palco a Bucharest quando ci siamo stati abbiamo visto esponenti di Vox,
00:38:12quindi spagnoli, esponenti del partito sovranista slovacco, polacco,
00:38:17insomma era un internazionale sovranista che sembra un po' un ossimoro ma poi effettivamente non lo è.
00:38:25Mentre sentivo prima il collega Martino che citava le numerose armi trovate nella casa,
00:38:33io un po' ero anche sbalordito perché si possono avere così tante armi all'interno di uno stabile,
00:38:39invece evidentemente si poteva.
00:38:41La questione che tu hai citato è una questione molto interessante perché tutto dipenderà
00:38:46da come mediaticamente le istituzioni romene e europee si andranno a giustificare
00:38:52su quelli che sono stati i provvedimenti prefinati appunto per scudersi dalle elezioni.
00:38:57È chiaro che l'abbiamo visto negli ultimi anni in Europa, nel mondo occidentale in generale,
00:39:03far passare come vittima una figura, un personaggio politico è forse una delle armi più forti
00:39:10che hanno dei partiti, che hanno delle realtà politiche per poter crescere sempre di più
00:39:14sia all'interno dei sondaggi che all'interno appunto di contesti sociali più ampi.
00:39:20Quindi io penso che quello che succederà o che i sovranisti in generale rivendicheranno
00:39:26è di una mancanza di democrazia che poi può esserci anche per carità,
00:39:32che porterà secondo me ad un rafforzamento di queste realtà che avranno il pretesto
00:39:38sia per chiaramente scagliarsi contro quelle che sono le istituzioni attuali e vigenti
00:39:43e sia allo stesso tempo di rivendicare un vittimismo che come ho già detto prima
00:39:48in Italia, in Europa e anche in generale nel mondo in questi ultimi anni
00:39:52sta sempre più funzionando dal punto di vista mediatico e comunicativo.
00:39:55Assolutamente, allora grazie Alessandro Fornaciari,
00:39:58grazie anche a tutta la redazione di World Wide News per la rassegna,
00:40:03ci vediamo ovviamente martedì prossimo.
00:40:06Assolutamente, buona serata a tutti.
00:40:08E noi ci prendiamo una piccola pausa, poi andiamo insieme proprio lì,
00:40:12nelle piazze principali di Bucharest.
00:40:19E rieccoci carissimi passengers, quindi dopo aver analizzato tutto quello che sta succedendo
00:40:36in Romania in questi giorni, è bene tornare un attimo indietro nel tempo
00:40:41ad una settimana fa, esattamente durante l'inizio delle proteste pro-Giorgescu.
00:40:47Noi ci siamo recati nelle piazze principali di Bucharest
00:40:51per cercare di comprendere quelli che erano gli umori di quelle piazze,
00:40:56per cercare di capire dove stesse tirando il vento, soffiando il vento di tale protesta,
00:41:02non solo in Romania, ma oserei dire in tutta Europa.
00:41:05E allora prendiamo il nostro aereo e rechiamoci nuovamente lì a Bucharest.
00:41:17Sabato 1° di marzo del 2025, ci troviamo a Bucharest, la capitale di una Romania in agitazione,
00:41:30agitazione politica dopo il fermo giudiziario per Giorgescu,
00:41:33che dopo il primo round elettorale aveva preso più del 22%.
00:41:38Fermo giudiziario per una serie di motivazioni legate spesso alle sue idee
00:41:44e anche ad altri fatti che andranno poi valutati in questi giorni in sede giudiziaria.
00:41:52Le persone sono scese in piazza, stanno scendendo in piazza in maniera molto copiosa,
00:41:59si attendono circa 250.000 persone oggi per chiedere la libertà,
00:42:06libertate, urlano e per chiedere anche la verità in vista delle prossime elezioni, quelle del 4 di maggio.
00:42:15Questo corteo partirà da Piazza Universitate e andrà fino a Piazza della Vittoria.
00:42:21Noi lo seguiremo passo passo, cercheremo di capire quelli che sono gli umori della piazza.
00:42:27Siamo qui per il nostro futuro, per i miei genitori, per i miei genitori, per i miei nipoti e per la nostra libertà e per la nostra salute.
00:42:40Ciao, mi chiamo Andrei Sorin Constantin, sono un militare, vivo in Romania.
00:42:46Siamo qui per la libertà, prima di tutto.
00:42:49Siamo qui per il Presidente Calin Giorgesco, perché lui è stato eletto e ha già vinto.
00:42:59Quindi questo messaggio è per tutti i rumani, per tutto il mondo, per l'Angola e per i nostri rumani, per il nostro paese.
00:43:11Non stare fuori, venite insieme per il nostro Presidente.
00:43:16I rumani devono essere salvati dal sistema Soros.
00:43:20Sono venuta qui per sostituire tutti i fratelli rumani che sono venuti qui, che hanno rovinato la votazione di 8 milioni di persone.
00:43:33Sono venuta qui per essere insieme a tutti quelli che sono venuti qui in numero di 300.000 e con il nostro Presidente Calin Giorgesco.
00:43:52Il corteo sta partendo proprio in questo momento da Piazza Universitate.
00:43:57Continuerà per circa un chilometro e mezzo, due chilometri fino a Piazza della Vittoria.
00:44:03C'è veramente tanta tanta gente, c'è anche una certa comunione di intenti e continuano ad urlare libertà e libertà e libertà
00:44:13e chiedono la libertà, la verità per quello che è accaduto per Giorgesco.
00:44:18Sicuramente una narrativa, una retorica questa che rispecchia quello che è accaduto in questi giorni in Romania
00:44:29e che descrive anche quello che è un po' il clima politico non solo in Romania ma un po' in tutta Europa, se poi ci si va a pensare bene.
00:44:49E' già rotto!
00:45:04Ci troviamo a Piazza Vittorie dove terminerà il corteo che è partito da Piazza Universitate e da questo palco parlerà Giorgesco.
00:45:13Folla numerosissima, c'è un po' di tensione nell'area anche perché questa è una vera e propria protesta, una protesta contro la dittatura.
00:45:23Così recitano i manifestanti, così recitano alcuni cartelloni, c'è chi inneggia Giorgesco presidente, presidente eletto secondo questa folla.
00:45:43Giorgesco! Giorgesco! Giorgesco!
00:45:50Siamo qui per la libertà, siamo qui per le tre elezioni, siamo qui per proteggere la nostra democrazia, siamo qui per lasciare le persone decidere.
00:46:09Quindi il nostro primo ministro dovrebbe rinunciare, il nostro primo ministro è un socialista che ha perso le elezioni, se perdi le elezioni vai a casa, questa è la regola in una democrazia.
00:46:32Già il governo!
00:46:39Già il governo! Già il governo! Già il governo!
00:46:46Benvenuti nel popolo romano!
00:46:54Siamo molti, siamo uniti, siamo potenti!
00:46:59Siamo qui perchè il nostro voto è stato furato, siamo qui perchè la democrazia è stata colpita, siamo qui perchè quello che doveva essere il presidente dei romani non è nel suo posto di giustizia.
00:47:29E voi l'avete scelto a decembre, l'avete aiutato, siamo passati con tutti in una battuta di stato, ma siete qui per lui.
00:47:43Signore e signori, Galin Giorgesco!
00:47:48Salve a tutti quelli che sono qui oggi, so quanti esercizi avete fatto per venire da tutti i colzoni della città, dalla sveglia, e vi ringrazio di cuore a tutti!
00:48:18Già il governo! Già il governo! Già il governo!
00:48:48Per sempre! Per escludere la città e il Dio! E chi esclude la città e il Dio non sarà mai vinto! Il popolo romano è il più coraggioso!
00:49:00Sta parlando proprio ora Giorgesco, quando parla lui la folla è quasi in delirio. I suoi discorsi vertono molto su questo, sulla libertà delle elezioni, la libertà della democrazia.
00:49:16Si punta molto il dito anche contro Bruxelles e contro quello che rappresenta ovviamente l'Unione Europea nel suo caso, nel suo vermo giudiziario.
00:49:29Libertà! Libertà! Libertà!
00:49:35Libertà! Libertà! Libertà!
00:50:05Perché Lin Giorgesco è stato stoppato in traffico dagli miliziani di P2 e dai procuratori dell'ambasada.
00:50:20Libertà! Libertà! Libertà! Libertà!
00:50:24E ora cerca di fabbricare evidenze che non esistono!
00:50:32Cerca di fare la polizia politica e per questo Marcello Ciolacco deve andare a casa!
00:50:49Libertà! Libertà! Libertà!
00:51:19Oggi do la parola agli ospiti nostri dall'estate per dare alcune parole in supporto alla democrazia in Romagna, il rappresentante di Polonia Richard Czardecki!
00:51:41Buongiorno amici romani!
00:51:44Buongiorno amici romani!
00:51:48Sono qui oggi con voi nella vostra città capitale, la Bucuresti, perché voglio dimostrare la mia solidarietà con voi!
00:51:59Sono qui oggi con voi nella vostra città capitale, la Bucuresti, perché voglio dimostrare la mia solidarietà con voi!
00:52:15Ora vi invitiamo a parlare con il nostro invitato da Spagna, il rappresentante del Parlamento europeo e del Partito Vox!
00:52:28L'Umania Libre!
00:52:30L'Umania Libre!
00:52:31L'Umania Libre!
00:52:36Sono stato detto di parlare in inglese, ma so che molti parlano spagnolo!
00:52:43Voglio mandarti dal nostro Presidente, Santiago Abascal, i migliori guardi, tutta la solidarietà e un fatto chiaro!
00:52:58L'Umania Libre!
00:53:00L'Umania Libre!
00:53:01L'Umania Libre!
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00:55:55All'indomani della manifestazione dei sovranisti, nel frattempo è spuntato anche un po' di sole,
00:56:10abbiamo deciso di venire qui, sulla collina più alta di Bucarest a vedere con i nostri
00:56:21ortodossa più grande del mondo, pensate, alta ben 121 metri, la cattedrale della salvezza del popolo.
00:56:35La sua costruzione è iniziata di recente nel 2010 e la sua posizione ovviamente non è casuale,
00:56:42ci troviamo infatti a poche centinaia di metri da un altro edificio gigantesco, il Palazzo del
00:56:50Popolo, oggi Palazzo del Parlamento costruito durante il regime di Ceausescu. Una posizione
00:57:02sicuramente simbolica che rappresenta appieno la rinascita dell'identità nazionale della Romania
00:57:09dopo 40 anni di regime comunista, identità nazionale che spesso si fonde con quella
00:57:16cristiana ortodossa. E allora noi siamo stati in quelle piazze, in fermento, fermento politico,
00:57:31un fermento che poi si è trascinato fino a questo weekend, un weekend anche di violenza con i
00:57:37manifestanti, i protestanti anzi che hanno iniziato ad inveire contro le forze dell'ordine
00:57:45per poi arrivare ad un vero e proprio scontro fisico. Noi in quelle piazze però ci eravamo
00:57:49andati anche l'anno scorso perché tante proteste che poi portarono alla rivoluzione del 1989 in
00:57:58Romania partirono proprio da piazze universitate e da piazza della Vittoria. Allora vi riproponiamo
00:58:05il tour che un anno fa abbiamo fatto insieme proprio tra quelle piazze storiche, di una storia
00:58:13che ovviamente ritorna perché, come sappiamo, è ciclica. Andiamo!
00:58:28Sono tante le piazze in questa città, in Bucaresta, tante piazze che fungono da snodi principali in
00:58:38una città che è divisa in settori e che vista dall'alto appare come un vero e proprio reticolato
00:58:44di strade, a parte il quartiere più centrale Lipscani che ovviamente ha un reticolato molto
00:58:50molto più antico. Questa è una delle piazze principali, piazza Universitate, perché? Perché
00:58:55qui c'è l'università, la principale università di tutta la Romania, anche una delle più antiche.
00:59:02Ogni piazza ha una sua peculiarità, una sua storia. Dopo andremo a vedere Piazza della Rivoluzione. Un nome, un programma.
00:59:10Il 16 dicembre del 1989 una folla inferocita scende in Piazza Divisoara, una delle città maggiori della
00:59:37Romania. Cinque giorni dopo la stessa folla insieme al popolo di Bucaresta si ritrova
00:59:43qui, a Piazza della Rivoluzione, di fronte a quella che all'epoca era la sede del partito
00:59:49comunista guidato da Nicolae Ceaucescu per chiedere le dimissioni del capo di Stato d'allora,
00:59:55appunto dittatore Ceaucescu. Una folla che gridava a gran voce l'uscita di scena di uno
01:00:02dei personaggi più controversi ma comunque influenti del patto di Varsavia e in generale
01:00:07della storia recente dell'ultimo secolo. Ceaucescu scappa insieme a sua moglie Elena
01:00:14ma viene preso nelle campagne vicino Bucaresta e poi consegnato ai militari che lo giustizieranno
01:00:20poco tempo dopo con cento colpi sul suo corpo. Quella è stata l'ultimissima apparizione
01:00:26pubblica prima delle esecuzioni di Nicolae Ceaucescu ed è avvenuta qui, da quel balcone,
01:00:34quello lì, da cui ha provato ad affacciarsi quasi ignaro di quello che stava accadendo
01:00:41nel paese. Vedendo le immagini di quel suo ultimissimo discorso si può leggere sul suo
01:00:46volto la sorpresa, quasi lo stupore nel vedere una folla, i Romeni ferociti verso il suo
01:00:55regime, il suo partito comunista, verso quello che lui aveva rappresentato per la Romania
01:01:01stessa negli ultimi decenni.
01:01:04Oggi Piazza della Rivoluzione è totalmente diversa rispetto ad allora. Sul palazzo,
01:01:20allora sede del partito comunista, adesso sventola la bandiera della Romania accanto
01:01:25a quella dell'Unione Europea e a quella della Nato. Di fronte a questo palazzo dove c'era
01:01:30una folla inferocita oggi sorge un monumento alto ben 25 metri che oggi rappresenta la voglia
01:01:37di rialzarsi per il popolo romeno dopo, purtroppo, decenni di sofferenze.
01:02:00A due passi da Piazza della Rivoluzione sorge l'Ateneo Romeno che è un punto fondamentale
01:02:14per tutti gli amanti della musica classica e dell'architettura neoclassica, infatti
01:02:20il palazzo ha quello stile con tanto di colonne scanalate e capitello in stile ionico. Qui
01:02:27dentro dal 1958 si svolge ogni due anni lo storico festival giorgenesco dedicato proprio
01:02:35all'ormonimo compositore e direttore d'orchestra romeno famoso in tutto il mondo.
01:02:57Spesso abbiamo detto che Bucharest viene chiamata la piccola Parigi, ebbene qui c'è
01:03:07un monumento che rimanda ad una delle icone della capitale francese, ovvero l'Arco di
01:03:12Triunfo. Questo Arco di Triunfo è alto tanto quanto quello parigino, 26 metri, ed è stato
01:03:18eretto nel 1878, per la prima volta in quell'anno era costruito interamente in legno. E' stato
01:03:27poi rivestito in granito e dunque in marmo nel 1935 per celebrare la vittoria della Romania
01:03:34nella prima guerra mondiale. Sotto all'Arco di Triunfo c'è uno degli snodi più importanti
01:03:41della città, da cui poi partono varie strade che portano in tutta Bucarest.
01:03:48Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
01:03:57Ed eccoci carissimi passengers, adesso chiudiamo il capitolo dedicato alla Romania e torniamo
01:04:18a parlare di un tema che è un po' uscito dai radar della cronaca internazionale, ovvero
01:04:26l'Isiskey. Avevamo imparato a conoscere questa sigla dopo l'attentato a Mosca dello scorso
01:04:33anno. Isiskey che comunque continua ad operare non solo in Afghanistan ma anche in tante
01:04:40altre zone e quindi cerchiamo anche un po' di ricordare che cos'è l'Isiskey per non
01:04:47scordarci mai di quello che sta accadendo in quelle aree. Andiamo!
01:04:51Anche se viene omesso dalla nostra narrazione mediatica, è vero che tanti paesi musulmani
01:04:58o comunque dove vige un regime islamico hanno combattuto l'Isis. Quali sono questi paesi
01:05:05e perché hanno combattuto l'Isis? Assolutamente, a livello ufficiale tutti gli
01:05:12stati musulmani combattono il terrorismo, quindi non c'è nessun Stato che lo abbraccia
01:05:16in via formale. E' chiaro che poi ci sono state delle accuse di sovvenzionamento al
01:05:21terrorismo e questo è ovvio. Ad oggi mi verrebbe da citare l'Iran, cito l'Iran proprio perché
01:05:30abbiamo visto che uno dei recenti attacchi dell'Isis si è concentrato a Kerman nel giorno
01:05:35della commemorazione di Soleimani che era definito il comandante antiterrorismo proprio.
01:05:40Questo perché pochi lo sanno, noi che abbiamo una visione eurocentrica qui in occidente
01:05:45abbiamo sempre pensato di essere tra le maggiori vittime del terrorismo. In realtà le prime
01:05:50vittime sono gli sciiti e sono musulmani di altre confessioni, oltre che i cristiani ovviamente
01:05:56in Medio Oriente e in altre zone dove c'è questa radicalizzazione islamica. Quindi è chiaro
01:06:02che in realtà si potrebbe anche dire, anche se non vorrei fare un commento positivo sul governo
01:06:09dell'immirato islamico dell'Afghanistan, ma i talebani stessi per esempio sono impegnati
01:06:13nel combattere l'Isis, quindi parliamo di un altro Stato che effettivamente è musulmano,
01:06:18che combatte l'Isis anche se è stato dimostrato con dei recenti report che sostiene al Qaeda nel paese.
01:06:24In tutto questo però, perché l'Isis dà fastidio a quei paesi a maggioranza musulmana?
01:06:30Questo perché lo Stato islamico ha una visione molto integralista, peraltro oltre a essere molto
01:06:35integralista si è anche distinto per la crudeltà delle sue azioni, al punto che addirittura
01:06:41al Qaeda ai tempi di Bin Laden aveva richiamato un po' al contenimento, va detto lo Stato islamico,
01:06:47le pratiche che loro impiegano sono esageratamente cruente. Detto ciò, ovviamente loro hanno
01:06:53una visione dell'Islam molto integralista, molto ristretta e vedono in altri governi musulmani,
01:07:01ovviamente ci sarebbe da affrontare i singoli casi, una stortura di quelle che sono le parole
01:07:08del profeta e del Corano, può essere ad esempio i talebani che sono scesi a patto con, hanno firmato
01:07:13un accordo con i talebani che sono considerati tra i massimi nemici, gli sciiti che sono addirittura
01:07:18considerati degli apostati, quindi anche dei bestemmiatori in fronte a Dio, quindi hanno i santi,
01:07:25che è una cosa che per una visione più integrale dell'Islam non è accettabile, per cui in realtà
01:07:30è anche una sorta di guerra interna tra le varie frange.
01:07:35In via del tutto informale nel nostro paese si parla spesso dell'Isis come un prodotto statunitense,
01:07:42quanto c'è di vero e quanto c'è di falso in questa affermazione?
01:07:46Io non credo che l'abbiano creata, indubbiamente tutte le potenze, le superpotenze spesso si servono
01:07:54di questi gruppi per i propri scopi, lo stiamo vedendo adesso in Ucraina con dei battaglioni
01:08:00sempre di stampo radicale, musulmani che stanno combattendo contro la Russia e di cui l'Occidente
01:08:07sta sostenendo, effettivamente l'abbiamo visto anche i mujahideen stessi che non sono necessariamente
01:08:12un gruppo terroristico, ma l'abbiamo sostenuto in chiave antirussa in Afghanistan, chiaramente anche
01:08:17i gruppi terroristici vengono sovvenzionati. Io ricordo chiaramente, queste sono le parole del mio collega
01:08:22che è stato in Iraq con i Peshmerga sulla linea del fronte quando a Mosul c'era lo stato islamico,
01:08:27in cui i propri Peshmerga gli dicevano, noi stiamo morendo per fare un favore fondamentalmente
01:08:33a tutto l'Occidente combattendo lo stato islamico, ma l'Europa dava soldi ad Erdogan quando la Turchia
01:08:38era accusata di fare affari economici con lo stato islamico perché ci minacciava con i migranti.
01:08:44Quindi noi abbiamo comunque foraggiato, anche se per vie traverse, talvolta dei gruppi terroristici.
01:08:50Ecco, se vogliamo, l'ultima fase evolutiva dell'ISIS si chiama ISIS-K, lo abbiamo visto in vari fatti
01:08:58di cronaca internazionali dell'ultimo periodo. Dove nasce l'ISIS-K e soprattutto perché è nato?
01:09:04Lo stato islamico della provincia del Khorasan, quindi l'ISIS-K nasce in Afghanistan nel 2015
01:09:09da militanti afghani paghistani e centroasiatici. Non è un caso che nell'attacco per esempio a Mosca
01:09:15alla Kroko City Hall fossero effettivamente centroasiatici e non è neanche un caso che la propaganda
01:09:23dello stato islamico adesso sta avvenendo anche in alcune lingue centroasiatiche.
01:09:27Quindi questo fa capire quanto il punto di riferimento, il target, sia anche questo.
01:09:32Indubbiamente l'Iran perché? Perché è scita di nuovo, ribadisco, quindi è considerato apostata,
01:09:38è considerato una deviazione dal vero Islam e dalla parola comunque del profeta e di Allah
01:09:46e perché l'Iran è stato uno di quei paesi che più di tutti ha dato proprio contributo
01:09:51per la lotta al terrorismo di matrice ovviamente lo stato islamico, quindi di matrice sunnita.
01:09:56La Russia stessa cosa, la Russia appoggia il regime di Assad e il regime di Assad combatte
01:10:01comunque contro lo stato islamico in Siria. Quindi vengono tutti percepiti e l'antiterrorismo russo
01:10:06ovviamente ha cooperato addirittura con gli americani prima della guerra in Ucraina contro il terrorismo.
01:10:10Quindi vengono considerati tutti nemici dell'Islam e dello stato islamico che loro mirano comunque
01:10:15a ricostituire visto che è stato svantellato.
01:10:22Il ramo orientale di Daesh inizia le operazioni tra Afghanistan e Pakistan.
01:10:26Il 18 aprile un attentato a Jalalabad provoca 33 morti.
01:10:31I talebani tornano al potere dopo il ritiro della Nato.
01:10:35Migliaia di persone affollano l'aeroporto della capitale per lasciare il paese.
01:10:39Il 26 agosto un commando dell'Isis-K causa la morte di 170 civili.
01:10:46La Russia è pronta a nuovi accordi con l'Emirato islamico.
01:10:49L'Isis-K attacca l'ambasciata di Mosca lanciando un segnale a Putin e ai talebani.
01:10:55Nello stesso mese il Kabul è scossa da un altro attentato,
01:10:58stavolta ai danni del Khaji Educational Center nel distretto Dasht e Barchi,
01:11:03prevalentemente abitato da Hazara.
01:11:13Una gran folla è riunita nell'Iran meridionale per commemorare Qasem Soleimani,
01:11:18il generale dei Pasdaran che aveva guidato la difesa della Siria e dell'Iraq contro i terroristi
01:11:23ucciso dagli americani nel 2020.
01:11:27La processione verso la tomba di Soleimani è interrotta dalle bombe dell'Isis-K.
01:11:31Muoiono più di 100 persone.
01:11:35Un gruppo di uomini armati di Kalashnikov irrompe al Crocus City Hall,
01:11:40massacrando decine di spettatori e appiccando il fuoco alla struttura.
01:11:44Le vittime sono 137.
01:11:47L'Isis-K rivendica l'attentato.
01:12:05Diciamo che per Russia ed Iran è un periodo un po' particolare,
01:12:11sicuramente delicato.
01:12:14È un caso allora che l'Isis-K ha colpito proprio questi due paesi in questo periodo?
01:12:19Diciamo che si è creata una serie di concomitanze opportune che hanno reso più facile questo.
01:12:25Innanzitutto ovviamente il ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan
01:12:28che hanno permesso al paese di diventare un fulcro di terrorismo anche di Al Qaeda.
01:12:33Anche se comunque va detto che gli americani continuano a condurre delle operazioni.
01:12:37L'ultimo leader di Al Qaeda è stato ucciso da loro con un attacco con i droni.
01:12:41Per cui continuano a monitorare il paese.
01:12:43La seconda cosa è che ovviamente a livello internazionale
01:12:47il conflitto in Ucraina e quello che è successo alla striscia di Gaza
01:12:51per motivi diversi hanno offerto il fianco alla propaganda.
01:12:54Il conflitto in Ucraina perché?
01:12:55Perché viene visto che i due grandi nemici dello stato islamico e del terrorismo
01:12:59sono la Russia e l'Occidente, quindi americani e Europa.
01:13:03E il conflitto in Ucraina è stato salutato come un grandissimo successo
01:13:06sia dai canali di Al Qaeda, dello stato islamico, tutta la propaganda di questo tipo
01:13:11come un successo perché i due grandi nemici si uccidevano tra loro.
01:13:14E grazie alla destabilizzazione in Ucraina questi gruppi possono
01:13:19arrivare in Ucraina, prendere armi, prendere addestramento
01:13:21e se tu partecipi alla legione in favore di Kiev, che combatte la legione straniera
01:13:26in favore di Kiev, prendi la cittadinanza ucraina e quindi puoi arrivare
01:13:29con i corridoi di profughi in Europa e quindi arrivare a fare attacchi.
01:13:33Quindi questo è un momento estremamente propizio.
01:13:35Gaza invece lavora su un altro fianco, ovvero Gaza aiuta con la propaganda
01:13:39dell'Occidente, dei doppi standard, delle ingiustizie subite dai musulmani e quant'altro.
01:13:45Per finire parliamo della libertà di culto nel nostro paese per i musulmani
01:13:51cercando di capire se essa viene veramente tutelata insieme a Francesco Tieri
01:13:56autore di Guerra alle moschee in assenza di terrorismo.
01:14:14Siamo qui con Francesco Tieri, musulmano, da anni si batte per la libertà religiosa
01:14:25nel nostro paese, ecco in alcune sue interviste lei ha parlato di mimetismo religioso,
01:14:32di cosa si tratta e soprattutto perché è un problema nel nostro paese?
01:14:36Mimetismo religioso è un'espressione usata in sociologia e in diritto ecclesiastico
01:14:41per descrivere la condizione nella quale sono giocoforza costrette le minoranze religiose
01:14:50in Italia a camuffare la propria presenza fisica, la presenza dei propri luoghi di culto
01:14:58sotto forma di realtà associative, quindi come sedi di associazioni religiose.
01:15:04Ecco ma perché questo mimetismo religioso riguarda soprattutto i musulmani in Italia?
01:15:10Il mimetismo religioso riguarda soprattutto i musulmani ma non solo,
01:15:16è particolarmente visibile per una questione numerica della presenza islamica in Italia,
01:15:23parliamo di milioni di persone e parliamo di circa 1200 sale da preghiera in tutta Italia,
01:15:31quindi diventa particolarmente evidente, però la questione delle edilizie religiose
01:15:36è talmente normata male che anche le confessioni concordatarie,
01:15:41quindi quelle che troviamo sulla scheda dell'otto per mille sostanzialmente,
01:15:45a volte faticano ad aprire un luogo di culto visibile, riconoscibile,
01:15:51quindi preferiscono la strada dell'associazionismo religioso che svolge principalmente attività di preghiera.
01:16:07E allora carissimi passenger, grazie per averci seguiti fin qui anche stasera,
01:16:12appuntamento come sempre al prossimo martedì e buon viaggio a tutti.
01:16:36Grazie