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TORINO (ITALPRESS) - "Gli Stati Uniti sono stati, sono e credo che saranno sicuramente un partner strategico per il nostro territorio e per il nostro Paese. Questo però non toglie che bisogna continuare a guardare anche ad altri mercati come l'India, la Cina e l'Asia in genere. Questo perché il nostro impulso nel crescere, esportare e trovare nuovi mercati non si deve fermare, anche consapevoli che la geopolitica e l'economia possono variare. Questo però non vuol dire che la visione transatlantica non debba continuare ad appartenere a noi tutti". Così il presidente dell'Unione Industriali Torino, Marco Gay, a margine della presentazione dell'indagine congiunturale sul secondo trimestre delle imprese torinesi e piemontesi.

xn3/trl/mca3/Italpress
(ITALPRESS)

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Novità
Trascrizione
00:00La rilevazione da cui partiamo è una rilevazione che chiaramente si è chiusa qualche settimana
00:09prima di quello che stiamo vivendo ahimè tutti i giorni.
00:15Questo però non toglie che le nostre aziende sappiano competere sui mercati e sappiano
00:20anche individuare in momenti come questo anche nuove traiettorie di export a integrazione
00:27non chiaramente a sostituzione. Quindi l'ottimismo se si può chiamare così è concretezza, è
00:34saper fare, è sapere che le nostre aziende stanno cercando di fronteggiare un momento
00:38che lo sappiamo è complicatissimo. Nel dire la burocrazia, iniziare a parlare di politica
00:44industriale europea rimettendo al centro l'industria, quindi il produrre, il produrre, il crescere
00:51dell'esportare e poi sicuramente il costo dell'energia che deve consentire a tutte le aziende
00:58e in tutti i paesi di competere in maniera uniforme e quindi abbandonare quelli che sono i personalismi
01:05degli stati, ma detto in una parola fare veramente gli Stati Uniti d'Europa.
01:09Gli Stati Uniti sono stati, sono e io credo saranno sicuramente un partner strategico per il nostro territorio
01:16e per il nostro paese. Questo però non toglie che bisogna continuare a guardare anche altri
01:21mercati, penso all'India, penso alla Cina stessa, penso all'Asia in genere, perché il nostro
01:28impulso nel crescere, nell'esportare, nel trovare nuovi mercati non si deve fermare anche consapevoli
01:35che la geopolitica e l'economia possono variare. Questo però non vuol dire che la visione transatlantica
01:44non debba continuare ad appartenere a tutti. Siamo in attesa di capire cosa succederà,
01:51ma non meno determinati al fatto che le nostre aziende e i nostri prodotti devono continuare
01:57ad avere destinazioni in tutto il mondo, perché tutto sommato vedere un pezzo della nostra
02:03economia, della nostra industria, in ogni prodotto in giro per il mondo, in ogni scaffale
02:07è un bel punto di partenza.

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