https://www.pupia.tv - Roma - Comitato permanente Diritti umani - Indagine conoscitiva promozione e tutela diritti umani -Audizione rappresentanti Campagna "Abiti puliti" e Campagna "Impresa2030"
Alle ore 11.45, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo della Commissione Affari esteri della Camera ha svolto l’audizione di rappresentanti della Campagna “Abiti puliti” e della Campagna "Impresa2030" nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. (15.04.25)
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Alle ore 11.45, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo della Commissione Affari esteri della Camera ha svolto l’audizione di rappresentanti della Campagna “Abiti puliti” e della Campagna "Impresa2030" nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni. (15.04.25)
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NovitàTrascrizione
00:00La modalità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la resocontazione
00:13stenografica e la trasmissione attraverso la web tv della Camera dei Deputati.
00:18Ricordo che la partecipazione da remoto è consentita alle colleghe e colleghi secondo
00:22le modalità stabilite dall'Aggiunta per il Regolamento.
00:25L'ordine del giorno reca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella
00:32Comunità internazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e contro le
00:36discriminazioni, l'audizione in videoconferenza di rappresentanti della campagna Abiti puliti
00:43e della campagna Impresa 2030.
00:47Anche a nome dei componenti del Comitato saluto e ringrazio per la disponibilità a prendere
00:52parte ai nostri lavori collegati in videoconferenza la dottoressa Priscilla Robledo che è la policy
00:59officer della campagna Abiti puliti, la dottoressa Margherita Romanelli che è la portavoce della
01:06campagna Impresa 2030 e ricordo che la campagna Abiti puliti è una delle 14 coalizioni nazionali
01:15della Clean Clothes Campaign in Europa, un network che a livello globale conta 234 organizzazioni.
01:24Abiti puliti lavora su diversi livelli, dall'attività di sensibilizzazione e coinvolgimento di cittadini
01:30e cittadine alla pressione verso imprese e governi affinché assicurino il rispetto dei diritti
01:37di lavoratori e lavoratrici dell'industria della moda. La campagna Impresa 2030, diamoci
01:45una regolata, invece è partita nel corso del 2021 per sollecitare l'adozione di una
01:51direttiva europea che imponesse alle imprese di tutelare i diritti umani e l'ambiente, prevenendo
01:57qualsiasi abuso collegato direttamente alle proprie attività economiche o a quelle dei propri
02:03fornitori. Ricordo che nell'aprile 2024, dopo un lungo negoziato, è stata approvata
02:10la direttiva 2024-1760 relativa al dovere di diligenza, quindi il due diligence, delle
02:19imprese ai fini della sostenibilità. Tale normativa impone alle aziende di grandi dimensioni
02:26con sede e o operanti nell'UE di esercitare la cosiddetta due diligence, cioè monitorare
02:33le proprie catene globali del valore per individuare eventuali violazioni dei diritti
02:40umani e porvi rimedio. La direttiva ha l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di lavoro
02:47e i diritti umani sulle filiere globali. Non a caso contiene, allegato 1, l'elenco delle
02:54convenzioni internazionali sui diritti umani di cui le aziende devono ter conto nella redazione
02:59e implementazione del piano di due diligence. Il quadro potrebbe essere significativamente
03:07modificato dalla proposta di direttiva cosiddetta Omnibus, presentata dalla Commissione europea
03:15il 26 febbraio 2025. Essa infatti elimina diverse previsioni della direttiva 2024-1760, sia
03:27con riferimento agli obblighi di due diligence, sia con riferimento al regime di responsabilità.
03:34Peraltro occorre segnalare che il 3 aprile scorso il Parlamento europeo ha già dato il
03:41via libera alla proroga di un anno del termine entro il quale i Stati membri devono recepire
03:48la direttiva sulla due diligence, che dunque ora è fissato per il 26 luglio 2027.
03:58Bene, allora forniti questi elementi per inquadrare il tema, mi fa piacere dare la parola alla
04:05dottoressa Priscilla Robledo, che è la Policy Officer della campagna Abiti Puliti.
04:11Sì, buongiorno e grazie Presidente, buongiorno a tutte e tutti gli onorevoli all'ascolto, insieme
04:23alla collega Romanelli e a nome a delle campagne che rappresentiamo, vogliamo in primo luogo
04:28ringraziare la Presidente Boldrini e chiaramente gli altri componenti del Comitato per aver accolto
04:34la nostra richiesta di audizione. Come anticipato dalla Presidente, io rappresento
04:40FEI, l'organizzazione che coordina la campagna Abiti Puliti, che è una coalizione di otto
04:45organizzazioni della società civile, per cui come anticipato mi occupo di coordinare
04:51l'attività di lobby advocacy e FEI è anche membro della campagna Impresa 2030. Abiti Puliti
04:59fa parte, come si diceva, della rete internazionale di Clean Clots, il nostro core, il nostro obiettivo
05:05è quello di promuovere condotte responsabili di impresa nelle catene di fornitura del settore
05:11tessile in Italia e nel mondo e difendere i diritti umani di chi ci lavora nel tessile,
05:18che attenzione sono circa 75 milioni di persone nel mondo, l'1% della popolazione globale circa,
05:27in Italia circa mezzo milione di persone, quindi parlando di diritti umani nel settore tessile
05:33questi sono i numeri di cui stiamo parlando. E come anticipava la Presidente, lo scopo del
05:40nostro intervento è richiamare l'attenzione della Commissione, del Comitato, la vostra
05:44attenzione sulla direttiva europea 1760 del 2024 sulla due diligence aziendale ai fini
05:51della sostenibilità, che è stata approvata lo scorso mese di luglio e che anche il nostro
05:56Paese evidentemente deve recepire entro il prossimo anno, salvo modifiche, e quindi alla
06:03quale è necessario lavorare sin da ora e nel corso dei prossimi mesi.
06:09La direttiva, come anticipato, ha due elementi chiave. Uno introduce nei confronti delle imprese
06:17principalmente multinazionali, le grandi imprese, alcuni obblighi che, attenzione, introduce obblighi
06:25estesi a tutta la filiera di produzione e in alcuni casi anche di distribuzione della
06:33multinazionale dell'azienda in questione, degli obblighi di controllo, del rispetto dei
06:39diritti umani e di prevenzione e rimedio alle violazioni riscontrate lungo tutta la filiera
06:46di produzione di quella specifica azienda. E in secondo luogo, molto importante, rende
06:53le imprese responsabili civilmente in caso di mancato rispetto di tali obblighi.
06:59Per fare degli esempi sui diritti umani di cui la normativa impone e imporrà di tenere
07:06conto, cito per esempio la presenza nella filiera di produzione eventualmente di lavoro
07:12minorile, di lavoro forzato, di lavoro sottotratta, la presenza di discriminazioni di genere, di
07:21casta, di religione, di origine, discriminazioni che a voi sono ben note, dato il ruolo che
07:26ricoprite, la presenza dell'adozione di tutele nei confronti delle popolazioni indigene, per
07:34non dimenticare una serie di diritti umani del lavoro fondamentali, quali la presenza di
07:39sindacati, la corrisponsione di salari equi, i temi legati alla sicurezza sul lavoro e a molti
07:46altri diritti umani del lavoro fondamentali. Senza tralasciare il fatto che la direttiva impone
07:52alle aziende di monitorare gli impatti ambientali delle proprie attività e adottare piani di
07:59transizione climatica. In sostanza la direttiva due diligence opera una responsabilizzazione delle
08:09condotte di impresa, rappresentando la messa in pratica dei principi guida approvati dall'ONU
08:16nel 2011 su imprese diritti umani. L'obiettivo è quello di realizzare un'economia globale più
08:21equa e una transizione giusta, sociale e ambientale insieme. E questo è un obiettivo che non possiamo
08:30permetterci di trascurare, perché purtroppo mentre il dibattito europeo si sta concentrando
08:37su riarmo, competitività, semplificazione. Ancora milioni e milioni di persone in Italia
08:46e nel mondo vivono al di sotto della soglia di povertà e sono lasciate in balia di eventi
08:52e disastri climatici non governati da chi ne ha il potere e il dovere.
08:59Noi come Campagna Abiti Puliti, come FEI o come Clean Clothes lavoriamo da anni sulla
09:06due diligence e anche insieme a Impresa 2030 abbiamo partecipato a consultazioni pubbliche,
09:13numerosi incontri con diversi stakeholder che hanno informato il processo di costruzione
09:20di questa normativa europea, di questa direttiva. Il processo che è durato per oltre due anni,
09:26è stato lungo, partecipato e approfondito. Nell'ambito di questo lavoro noi stessi lo
09:32scorso dicembre abbiamo pubblicato una serie di raccomandazioni utili ad un recepimento
09:38efficace, buono, fatto bene della direttiva 1760 in un policy paper che allegheremo a corredo
09:45di questa audizione, vi invieremo poi. Ma oltre agli elementi chiave che dicevo prima,
09:51agli obblighi di due diligence e la responsabilità civile ci preme in questa sede segnalare un
09:57terzo elemento chiave di novità introdotto dalla direttiva che è l'autorità indipendente
10:04competente al controllo amministrativo che ha poteri ispettivi e sanzionatori e sarà coordinata
10:11da una rete europea dell'autorità di controllo. Ebbene, l'istituzione di questa autorità è un tema
10:17che merita particolare attenzione, nostra e soprattutto vostra, dal momento che in Italia,
10:23nonostante le diverse proposte di legge presentate in questa e in altre legislature, una siffatta
10:29autorità indipendente ancora non esiste e questa direttiva costituisce l'opportunità
10:35concreta di crearla con un mandato istituzionale chiaro, competenze diversificate e evidentemente
10:43risorse finanziarie, personale e strumenti adeguati. Peraltro per la tipologia e la pluralità di
10:50competenze affini al mandato dell'autorità di controllo prefigurata dalla direttiva, noi nel paper
10:58leggerete proponiamo di considerare anche l'adozione e rafforzamento di istituzioni esistenti come ad esempio
11:05l'Ispettorato Nazionale del Lavoro che a nostro avviso sarebbe idoneo ad ospitare la creazione di una
11:11struttura ad hoc, naturalmente come dicevo rinforzata, ma arrivando al paper per ogni
11:17approfondimento e dettaglio di raccomandazione su questo. Vorrei tornare però alla direttiva
11:24e al focus dell'intervento di oggi. Ebbene, come anticipato dalla Presidente, il Parlamento
11:31europeo ha approvato la direttiva sulla due diligence appena un anno fa e ha scelto simbolicamente
11:39proprio il giorno dell'anniversario del crollo della Rana Plaza in Bangladesh. Molte di voi
11:45a partire dal Presidente conoscono bene questo incidente. Un crollo di un edificio in cui
11:52persero la vita oltre mille operaie testili e altrettante rimasero invalide. E questo
11:59anniversario ricorre purtroppo proprio fa pochi giorni, il 24 di aprile. Se ci fosse stata
12:05una norma internazionale sulla due diligence, quell'incidente avrebbe forse potuto essere
12:11evitato o almeno avrebbe avuto conseguenze minori e risarcimento adeguati. E invece quelle
12:19vittime e le loro famiglie ancora non hanno trovato piena giustizia, perché le leggi nazionali
12:25e internazionali non riconoscevano che le aziende multinazionali, in questo caso della
12:31moda, clienti delle fabbriche della Rana Plaza, erano corresponsabili di quella tragedia.
12:37Ebbene ancora oggi è così, ancora oggi la legge internazionale e nazionale non riconosce
12:42questa corresponsabilità, a parte quanto consacrato nella direttiva 1760. Le aziende multinazionali
12:50continuano ad avere e hanno un enorme impatto sui diritti umani dei lavoratori e lavoratori
12:56JIC. Ma soprattutto hanno un enorme potere e ad oggi questo potere continua ad agire indisturbato.
13:06Oggi, infatti come dirà in dettaglio la collega Romanelli, la direttiva due diligence è già
13:12messa in discussione a Bruxelles. La Commissione, come anticipato, l'ha inclusa in un pacchetto
13:18di semplificazione omnibus che racchiude tre normative sulla sostenibilità, approvate solamente
13:24nel corso della scorsa legislatura europea. La proposta peraltro è stata pubblicata, la
13:31proposta omnibus è stata pubblicata in poche settimane, dopo una consultazione a porte chiuse
13:37e senza analisi o evidenze di efficacia. E infatti il suo contenuto, che abbiamo potuto
13:44leggere nella proposta che la Commissione ha pubblicato, vanifica completamente gli obiettivi
13:50della direttiva. Noi ci opponiamo al pacchetto omnibus, sia nel merito sia nel metodo adottato
13:57dalla Commissione, sul quale se avrete domande vi diremo. Ma esso comunque procede a passo spedito
14:05e come ricordava la Presidente Voldrini, la prima delle due misure che posticiperebbe l'entrata
14:10in vigore delle normative è già stata votata dal Parlamento europeo lo scorso 3 aprile.
14:17Ebbene, è evidente però che mettendo in discussione la bontà, la legittimità della direttiva
14:23due diligence e delle altre normative sulla sostenibilità aziendale, l'Unione Europea
14:29sta dicendo alle grandi aziende che violare i diritti umani è un modello di business accettabile.
14:36Infatti, nelle prossime settimane il Consiglio dell'Unione Europea approverà il proprio testo,
14:45poi sarà la volta del Parlamento europeo e il rischio che omnibus venga approvato senza
14:50modifiche sostanziali è molto alto. Sostanzialmente la direttiva due diligence è uno strumento
14:59legislativo fondamentale per la protezione dei diritti umani nel mondo. Vi chiediamo quindi
15:05di fare quanto è in vostro potere per indirizzare al Governo italiano e in particolare al Ministero
15:11degli Affari Esteri che attualmente siede in Consiglio unitamente alla rappresentanza
15:16italiana e agli altri ministeri competenti una raccomandazione di salvaguardia del contenuto
15:23della direttiva e anche del processo partecipato e approfondito che l'ha creata.
15:28E con questo passo la parola alla collega Romanelli che accennerà i punti più controversi
15:35del pacchetto omnibus e illustrerà le nostre raccomandazioni di modifiche e integrazioni
15:41alla proposta della Commissione. Io naturalmente vi ringrazio per l'attenzione e insieme alla
15:47collega resto a disposizione per ogni domanda o materiale di approfondimento.
15:51Grazie. Sì, grazie, grazie molte dottoressa Robledo per la chiarezza con cui ha illustrato
15:57la direttiva e anche le problematiche che stanno subentrando, sono già subentrate con
16:03questa omnibus. Quindi adesso la dottoressa Romanelli ci darà anche dei dettagli in merito
16:11ai punti più problematici, quei punti che dovrebbero essere in qualche modo evidenziati
16:23per far sì che non si arrivi a un'approvazione così come invece è presente nella omnibus.
16:33Prego dottoressa Romanelli.
16:34Buongiorno, buongiorno onorevole Presidente, grazie anche da parte mia per questa opportunità
16:41e buongiorno a tutti gli onorevoli presenti. Provo ad andare nel dettaglio di alcuni aspetti
16:49particolarmente critici della proposta omnibus. Nel merito noi ravvisiamo quattro principali
16:59aspetti. Il primo è quello relativo proprio alla natura della due diligence, a come la due
17:10diligence verrebbe ridisegnata in termini di processo dal pacchetto omnibus. Perché
17:18se oggi la direttiva sulla due diligence obbliga le aziende a identificare e affrontare i rischi
17:26e gli impatti lungo la catena di attività, sia all'interno del proprio gruppo aziendale
17:33che in relazione alle proprie relazioni commerciali, comprese quelle indirette, quindi non esclusivamente
17:40il primo fornitore con cui l'azienda si interfaccia, con il pacchetto omnibus si limita l'obbligo
17:49di identificare e affrontare i rischi e gli impatti solamente quelli relativi alle operazioni
17:56dei partner commerciali diretti. Quindi si viene meno, verrebbe meno con il pacchetto
18:04l'obbligo di andare a fare un'analisi più in profondità lungo tutta la catena delle attività,
18:13a meno che già non si ravvisino delle informazioni plausibili e qui non è dato capire su che base
18:21verrebbero valutate questa plausibilità delle informazioni, le quali suggeriscono la presenza
18:28di rischi anche oltre il primo livello. Questo aspetto è particolarmente significativo perché
18:36va a smontare uno dei cardini della direttiva e fondamentalmente renderebbe la direttiva
18:45inefficace. Il controllo di prevenzione e poi di intervenire, poi fare giustizia rispetto ai vari passaggi
18:59rischi, verrebbe meno. Questo infatti che cosa determina? Determina il presupposto, parte
19:08dal presupposto che i rischi più gravi si verifichino rispetto ai privi fornitori, ai soggetti
19:14commerciali con cui si ha una prima relazione. In realtà noi sappiamo che non avviene così,
19:21generalmente i rischi più gravi e più probabili si annidano proprio all'interno della catena
19:27delle attività di un'azienda laddove fondamentalmente ci sono dei meccanismi più lontani, più distanti
19:35dal controllo, laddove ad esempio operano delle localizzazioni in aree remote e in particolare
19:47in paesi dove il sistema normativo è più fragile. Ecco, in questi contesti non ci sarebbe
19:57più un obbligo di poter andare a fare una verifica dell'impatto delle azioni aziendali
20:07dell'azienda a cui si applica la direttiva. E questo andrebbe anche ad essere in contrasto
20:16fondamentalmente con tutti gli standard internazionali, in particolare i principi guida delle Nazioni
20:23Unite su imprese e diritti umani e anche le guide linea dell'Ox sulle multinazionali
20:29e la condotta dei responsabili che sono state recentemente aggiornate. Questo elemento determina
20:37inoltre anche una serie di elementi a cascata negativi, ovvero al di là dell'inefficacia che
20:46è l'elemento significativo. Poi noi abbiamo anche il fatto che si produrrebbe un effetto
20:55negativo anche sulle piccole e medie imprese. Molto si parla di salvaguardare, tutelare le
21:00piccole e medie imprese, ma non applicando più la direttiva, gli obblighi della direttiva
21:08sui livelli successivi, di fatto le piccole e medie imprese non potrebbero più godere
21:14di quelle disposizioni che oggi sono contenute all'interno della direttiva che responsabilizzano
21:21l'impresa di grandi dimensioni a sostenere il percorso di due diligence anche rispetto
21:28alle piccole e medie imprese, cioè a sostenere comportamenti che vadano a migliorare il processo,
21:36le pratiche di queste piccole realtà e quindi le farebbero diventare anche maggiormente competitive
21:45in uno scenario globale. Quindi in quel caso verrebbero meno tutti quei supporti e soprattutto
21:52si potrebbe aprire il rischio concreto, come peraltro è accaduto per la legislazione tedesca,
21:59di un trasferimento degli oneri maggiori di controllo sui soggetti più piccoli e sui
22:09soggetti che sono più a valle della filiera. Un altro elemento significativo, lo diceva
22:18la collega, è quello della responsabilità civile e dell'accesso alla giustizia. Infatti
22:24la direttiva, per come è stata approvata lo scorso anno, armonizza la responsabilità
22:34civile in tutti i paesi, per cui risolve anche alcuni ostacoli legali e procedurali per l'accesso
22:41alla giustizia da parte delle vittime, soprattutto quando parliamo di contesti globali. Invece il
22:48il pacchetto omnibus annulla questa armonizzazione della responsabilità, perché di fatto annulla
22:55l'obbligo per tutte le imprese, a livello come previsione uniforme in tutti i paesi, di applicare
23:04la responsabilità civile. Quindi è dimandata ad ogni singola specificità a livello territoriale
23:11di ciascun singolo paese. Quindi rimuove anche la norma di applicazione necessaria rispetto
23:22alla responsabilità che è derivante dalla violazione degli obblighi data dalla direttiva
23:29e che a sua volta sarebbe utile per assicurare alle vittime di un qualsiasi paese, in un qualsiasi
23:38paese se si trovino le stesse norme dell'Unione Europea. In aggiunta inserisce un ulteriore
23:46elemento che renderebbe più difficile per le vittime avere una propria voce ed essere
23:56appunto risarcite, ovvero revoca in maniera omogenea la rappresentanza di sindacati e ONG
24:05appunto per quanto riguarda le vittime, tranne nei casi in cui i sindacati e le ONG possono essere
24:15auditi e rappresentati solamente nei casi in cui siano stati lesi i loro stessi diritti come
24:22organizzazioni, quindi i diritti sindacali e i diritti delle stesse ONG. Questo combinato di elementi
24:33fondamentalmente determinano uno scenario innanzitutto di enorme frammentazione nel panorama
24:40giuridico e una disparità all'interno dell'Unione Europea. Inoltre determina soprattutto per quanto
24:49riguarda le vittime la maggiore difficoltà, in particolare pensiamo di nuovo a quei gruppi
24:56fragili, vulnerabili e per questo sfruttati, di poter accedere a un livello di ingiustizia,
25:05non ci sarebbero, ci sarebbero norme diverse a seconda di dove viene generato il danno come
25:11peraltro accade oggi e quindi con estrema difficoltà affinché si possa veramente giungere
25:19ad una risposta. Inoltre l'elemento di indebolimento della rappresentanza chiaramente sappiamo che è
25:32un fattore significativo perché poi le vittime di nuovo soggetti vulnerabili, vittime in quanto
25:40soggetti vulnerabili, possono veramente far valere i propri diritti. Un ulteriore elemento è quello appunto
25:50si è già detto in materia di clima. Oggi la direttiva prevede che le imprese elaborino un piano di
26:01transizione climatica e come peraltro previsto anche dalla direttiva sulla Sustainable Reporting ma fa un passo
26:11in più ovvero obbliga le società la messa in atto con un obbligo di mezzi e non di risultato ma comunque
26:18la messa in atto di questi piani. Invece con il pacchetto Omnibus si va ad eliminare l'obbligo
26:24delle aziende di mettere in atto. Quindi di fatto rimarrebbe un esercizio più di forma che di sostanza
26:33e legato alla volontarietà di quelle imprese magari già più virtuose senza obbligare invece tutte le altre
26:42dove probabilmente gli elementi appunto di protezione alimentare sono più critici. Quindi diventerebbe poi un lavoro
26:53comunque richiesto alle imprese ma di fatto con una scarsissima efficacia e soprattutto in un contesto in cui
27:02l'Europa deve raggiungere appunto deve abbattere entro il 2030 il 55% delle proprie emissioni e sappiamo di essere
27:12fortemente in ritardo è ovvio che far saltare questo elemento implica ovviamente un accumulare anche dei ritardi
27:22e comunque sia il non contribuisce al non raggiungimento degli obiettivi dell'accordo di Parigi.
27:30Un ultimo punto che ci permetteva sottolineare è quello del coinvolgimento degli stakeholder.
27:39Ne ho parlato anche precedentemente appunto rispetto alla possibilità di rappresentanza ma
27:44all'interno del processo della due diligence gli stakeholder per come è scritta la direttiva ad oggi
27:52secondo i principi appunto delle Nazioni Unite e dell'Ocse prevede un coinvolgimento significativo degli stakeholder
28:01che sarebbero interessati dalle attività appunto dell'impresa.
28:07in tutto il processo quindi nel processo di identificazione del rischio nel processo di identificazione per esempio
28:15degli indicatori per il monitoraggio dei piani di transizione ambientale ma anche dell'impianto generale
28:25della due diligence e in tutte le altre fasi anche in cui si dovesse emergere un danno.
28:35in questo secondo l'omnibus invece si andrebbero da una parte a limitare le fasi della due diligence
28:43in cui gli stakeholder verrebbero coinvolti ma soprattutto si va anche a ridurre il numero delle parti interessate
28:52che possono essere coinvolte in questo discorso e ancora una volta si toglierebbe la possibilità
28:59per i sindacati e le ONG che tutelano i diritti umani e i diritti ambientali di poter intervenire
29:06per conto e per nome di quelli che sono i gruppi più vulnerabili che loro generalmente tutelano e rappresentano
29:14quindi andando a indebolire in maniera significativa la dimensione dell'identificazione del rischio
29:23e dall'altra parte anche della tutela e della rappresentanza dei gruppi più fragili
29:29questo impianto così poi ci sono altri elementi ma questo impianto che va a scardinare a toccare gli elementi cruciali
29:43chiaramente andrà a determinare un'impostazione della direttiva che di fatto risulterebbe poco più rilevante
29:56rispetto alla volontarietà di sostenibilità che peraltro esiste e che sappiamo non aver però prodotto
30:05quegli attesi risultati sperati risultati che ci si aspicava
30:14quindi inoltre crea un'incertezza nell'applicazione del diritto perché di nuovo torna ad una frammentazione
30:24del diritto nei vari contesti e in più penalizza appunto anche quelle imprese non solo virtuose
30:34ma che magari hanno già avviato un processo di adeguamento e di costruzione di un piano serio di due diligence
30:45lascia anche solo le piccole e medie imprese perché non avendo, non essendo oggetto di controlli
30:54appunto lungo la filiera delle attività fondamentalmente poi non verrebbero interessate
31:00da tutte quelle azioni di accompagnamento che oggi invece la direttiva prevede
31:05e quindi e soprattutto poi rende inefficace tutto l'impianto per tutelare i diritti dei gruppi appunto più facili
31:13in questo contesto ribadisco molto la dimensione appunto del processo che è un processo non per niente
31:25è stato aperto al percorso di coinvolgimento degli stakeholder in particolare della società civile
31:37che rappresenta appunto la maggioranza delle persone e delle vittime su cui per i quali appunto questa direttiva
31:45dovrebbe essere applicata e anche appunto una tempistica molto veloce con cui si sta ragionando
31:55per arrivare ad una sua semplificazione che di fatto però non è altro che uno scardinamento
32:05e quindi una deregolamentazione diciamo del pacchetto
32:10due ultime battute molto velocemente
32:15noi pensiamo che una direttiva sulla due diligence seria
32:20possa giocare in questo contesto anche un ruolo significativo nell'ottica della competitività
32:27cioè una competitività che però è orientata a competere per un sistema di produzione virtuoso
32:37e quindi rappresenta un meccanismo per valorizzare le tante imprese europee e nazionali
32:43che già operano con pratiche sostenibili
32:45quindi proteggendole dal dumping sociale e dal dumping aziendale
32:50sarebbe un'alternativa virtuosa alla logica dei Dazi e dei vecchi modelli che si stanno riproponendo
32:56quindi l'Europa potrebbe fare una proporre appunto salvaguardandola direttamente
33:03un meccanismo indiverso rispetto appunto a cui stiamo assistendo
33:09e dall'altra parte potrebbe sarebbe anche
33:13siamo in commissione esteri sarebbe anche coerente per salvaguardare
33:18un ruolo importante che i partenariati privati quindi con le imprese
33:28giocano e sono chiamati a giocare nell'ambito della cooperazione e lo sviluppo con i paesi terzi
33:35e quindi andando appunto nella direzione di un'azione di promozione dello sviluppo
33:42che salvaguardi i principi e i valori dell'agenda 2030
33:47e a cui anche la cooperazione e lo sviluppo italiana aderisce
33:51ecco questo è un po' l'impianto generale
33:54e su cui appunto per queste ragioni chiediamo
33:58che ci possa essere un'ampia consultazione della società civile in questo processo
34:05e ringraziamo anche per il passo di oggi
34:08e soprattutto che vengano mantenuti saldi
34:12gli elementi caposaldi della direttiva
34:16per come è stata scritta e approvata
34:19peraltro frutto già di un compromesso
34:22per cui sono state eliminate tutta una serie di elementi vincolanti
34:28aggiuntivi proprio perché frutto già di un compromesso
34:32Sì grazie dottoressa Romanelli
34:37certo il quadro è abbastanza sconsolante direi
34:40perché qui si è arrivati a fare una buona direttiva
34:44alla fine della precedente legislatura
34:47per poi scardinarla o tentare di farlo
34:49immediatamente dopo nell'attuale legislatura
34:52io ho delle domande ma prima chiederei ai colleghi e alle colleghe
34:56ecco c'è la collega Quartapelle che vorrebbe intervenire
34:59prego
35:00grazie ringrazio anch'io la campagna per l'audizione
35:05che credo sia di estremo interesse
35:06anche se un po' se le notizie che ci portate sono sconfortanti
35:10vorrei capire meglio la posizione italiana
35:14anche in considerazione del fatto che è stato molto faticoso
35:18con governi di segno diverso
35:20sentire una voce italiana su questi temi
35:24nonostante che il nostro tessuto imprenditoriale
35:28necessiti di un accompagnamento governativo
35:30qualsiasi decisione venga presa a livello europeo
35:33perché il tessuto di piccole e medie imprese italiane
35:37fatica ad adeguarsi
35:39quindi ci servirebbe una presa di posizione chiara del governo
35:43mi vorrei capire meglio questo punto
35:46grazie
35:46grazie collega Quartapelle
35:49sì allora anch'io vorrei capire meglio
35:54cioè a che cosa si deve
35:57ecco questo
35:58cambio repentino
36:01proprio di orientamento
36:03perché noi ci eravamo lasciati
36:05nella scorsa legislatura europea
36:08con finalmente il traguardo della direttiva
36:11un traguardo faticoso
36:13appunto pieno di ostacoli
36:15ma si era riusciti a avere una buona direttiva
36:18la 1760 aveva tutti gli estremi
36:22tutti i contenuti importanti
36:25per fare in modo che le aziende
36:28potessero lavorare in ogni angolo
36:31cioè potessero lavorare ovunque le aziende europee
36:34ma seguendo diciamo
36:36delle regole
36:39non a detrimento dei diritti umani
36:41e dell'ambiente
36:43ora adesso
36:44tutte quelle regole
36:46tutti quei passaggi
36:47sembrerebbero che
36:48non più salvaguardati
36:51da questa direttiva omnibus
36:53quindi
36:54secondo voi
36:55cosa è subentrato
36:56in così poco tempo
36:58da fare questa marcia indietro
37:01così evidente
37:04anche perché
37:05l'Italia in quel momento
37:07si era posizionata
37:08per esempio bene
37:09sostenendo la direttiva
37:11ecco noi ci chiediamo
37:15che cosa è cambiato
37:17per fare questa marcia indietro
37:19e anche
37:21quali sono
37:22i punti
37:25irrinunciabili
37:26secondo voi
37:27che devono permanere
37:29per dare ancora un senso
37:30a questa direttiva
37:31cioè
37:32come si salva la direttiva
37:341760
37:35perché
37:37la cosa peggiore sarebbe
37:40far finta di avere
37:41una direttiva
37:42che poi non incide nulla
37:44quindi avere una
37:45rappresentazione
37:47di un provvedimento
37:48che
37:49che ha come risultato
37:52il contrario di quello
37:53che si era proposto
37:54quindi vorrei capire
37:56i punti
37:57su cui
37:58non si può
38:00dire che poi
38:02questo provvedimento
38:03abbia ancora un senso
38:04la linea rossa
38:06ecco
38:06vorrei capire
38:07secondo voi
38:08qual è questa linea rossa
38:10e perché
38:11è accaduto questo
38:12in così poco tempo
38:13grazie
38:14non so chi vuole rispondere
38:18possiamo fare
38:21sempre
38:21sì
38:21dottoressa
38:22roblego
38:22prega
38:23grazie presidente
38:25per la domanda
38:26e grazie anche
38:27all'onorevole
38:27quarta pelle
38:28parto dalla
38:29sua seconda
38:30domanda presidente
38:31per poi invece
38:32tentare una risposta
38:33politica
38:34prima ancora
38:35che tecnica
38:36sulla prima
38:37ma la seconda
38:38domanda
38:38essendo certamente
38:39tecnica
38:40rispondo
38:40con
38:41grande sicurezza
38:42nel senso che
38:43è evidente
38:45che non è possibile
38:46fare un ranking
38:47o dare delle priorità
38:49nell'agenda
38:50di difesa
38:51e tutela
38:51dei diritti umani
38:53tuttavia
38:55se
38:55dovessimo
38:56dipingere
38:58i tratti
38:59fondamentali
39:00di criticità
39:01facendo un quadro
39:02ancora più ampio
39:03di quello
39:04che ha
39:04che ha
39:05tratteggiato
39:06la collega
39:07certamente
39:08i due punti
39:09di caduta
39:09che
39:10indeboliscono
39:11in modo
39:12gattopardesco
39:14mi viene da dire
39:16la direttiva
39:17sono
39:18la
39:19la mancanza
39:22dell'estensione
39:23degli obblighi
39:23di due diligence
39:24a tutta la filiera
39:25ok
39:26ma
39:27la previsione
39:29di questa
39:30responsabilità
39:32di controllo
39:33a due velocità
39:34sui fornitori
39:35diretti
39:36sempre
39:36senza dubbio
39:37e sui fornitori
39:39indiretti
39:40solo laddove
39:41emergano
39:42criticità
39:43o profili
39:44di rischio
39:44questo gioco
39:46è strumentalizzabile
39:48dalle
39:48dagli operatori
39:50e
39:51sostanzialmente
39:53tradisce
39:54l'obiettivo
39:55della direttiva
39:55che è
39:56quello
39:57di garantire
39:58la tutela
39:59il controllo
40:00del rispetto
40:00dei diritti umani
40:01sulle filiere
40:02proprio
40:03poiché
40:04è
40:05negli anelli
40:05più remoti
40:06della filiera
40:07più lontani
40:08rispetto
40:09all'azienda
40:11committente
40:12all'azienda
40:12che ne è
40:13al vertice
40:13che è dove
40:15si verificano
40:15gli abusi maggiori
40:17le violazioni maggiori
40:18è molto facile
40:20accade
40:20nella pratica
40:21quotidiana
40:22che i fornitori
40:23di primo livello
40:24siano
40:25tendenzialmente
40:26conformi
40:28compliant
40:28a tutte le normative
40:30che sono chiamati
40:31a rispettare
40:32cosa diversa
40:35invece
40:35e quando parlavo
40:37dei 75 milioni
40:38del tessile
40:39mi riferisco
40:40in larga misura
40:42a chi lavora
40:43negli adelli
40:44successivi
40:44al primo
40:45è dove succedono
40:47le violazioni maggiori
40:48quindi
40:48questa parte
40:49della direttiva
40:50rappresenta
40:51veramente
40:52la chiave di volta
40:53della responsabilizzazione
40:56della condotta
40:57aziendale
40:58e serve
41:00a
41:01irrobustire
41:02rendere
41:03più forti
41:03più resilienti
41:04le filiere
41:05persone che ci
41:07lavorano
41:07che
41:09sono parte
41:10fornitrici
41:11quindi molto importante
41:12e un altro aspetto
41:13assolutamente
41:14irrinunciabile
41:16come
41:16lei diceva
41:17è senza dubbio
41:19il tema
41:19della responsabilità
41:21civile
41:21ora
41:22se nella direttiva
41:24anche in seguito
41:25ad Omnibus
41:26non venisse
41:27prevista
41:28l'introduzione
41:30di un regime
41:31di responsabilità
41:32civile
41:32proprio
41:34in seno
41:35alla direttiva
41:36cioè responsabilità
41:37civile
41:37per violazione
41:38degli obblighi
41:39di due diligence
41:40l'Italia
41:42avrebbe un
41:43vulnus
41:43molto ampio
41:44ci sono altri
41:45paesi
41:46in Europa
41:46altre giurisdizioni
41:47Romanelli citava
41:48la Germania
41:49ma anche la Francia
41:50e in misura
41:52inferiore
41:52i paesi bassi
41:53ed altri paesi
41:54contengono
41:56delle norme
41:57sulla
41:58responsabilità
42:00di impresa
42:00che ha
42:01una
42:02responsabilità
42:03civile
42:04l'Italia
42:04no
42:04l'Italia
42:05ha solo
42:05la 231
42:06che non è
42:07il luogo giusto
42:07e in questo senso
42:09il tema
42:10della responsabilità
42:12è fondamentale
42:13sempre
42:14per il
42:15mantenimento
42:16il perseguimento
42:17dell'obiettivo
42:18principale
42:19della direttiva
42:20che è
42:21tutelare
42:21le vittime
42:22di abusi
42:23è evidente
42:25ed è chiaro
42:26che l'autorità
42:27amministrativa
42:28di enforcement
42:29amministrativo
42:30che è fondamentale
42:31ed è un elemento
42:32di novità
42:32che fortunatamente
42:34Omnibus
42:35stocca solo in parte
42:36solo nella parte
42:37delle sanzioni
42:38ma non di meno
42:40è un aspetto
42:41molto importante
42:42tuttavia
42:42l'enforcement
42:43amministrativo
42:44non rende ragione
42:46non dà tutela
42:47alle vittime
42:47come quello
42:48che può succedere
42:49in un'aula
42:50di tribunale
42:50in cui peraltro
42:52venga
42:53applicato
42:54il diritto
42:55sostanziale
42:56dello Stato
42:57europeo
42:58in cui si svolge
42:59il processo
43:00che sarebbe
43:02un diritto
43:03sostanziale
43:04conforme
43:05proprio
43:06alla normativa
43:07due diligence
43:07quindi
43:08questi due aspetti
43:09sono quelli
43:09sui quali
43:10richiamiamo
43:11una vostra
43:12cautela
43:12e attenzione
43:14particolare
43:15con riferimento
43:16invece alla prima
43:17domanda
43:17che è sicuramente
43:19legittimo
43:21chiedersi
43:22cosa è successo
43:24ebbene
43:26è successo
43:27che a giugno
43:28le elezioni
43:30europee
43:31hanno determinato
43:32una diversa
43:33composizione
43:34delle istituzioni
43:36europee
43:36e un diverso
43:37disegno
43:38degli equilibri
43:39in campo
43:40con uno spostamento
43:42verso
43:44la destra
43:45neoliberale
43:46che in qualche
43:47modo
43:47ha
43:48come prima
43:50cosa
43:51lavorato
43:52per minare
43:53la legittimità
43:54tutte le norme
43:56che
43:56si propongono
43:58di regolamentare
44:00la gira aziendale
44:02quindi
44:03noi ci siamo
44:04svegliati
44:05dopo le elezioni
44:06che nel corso
44:07dell'estate
44:08se prima
44:09le parole
44:10d'ordine
44:10della politica
44:12von der Leyen
44:13della politica
44:14europea
44:14erano
44:15Green Deal
44:17ci siamo svegliati
44:19dopo le elezioni
44:20nel corso
44:22dell'estate
44:23a parlare
44:23di Clean
44:24Industrial Deal
44:25ci siamo svegliati
44:26in un contesto
44:28geopolitico
44:29in cui
44:29nell'ambito
44:31che ci riguarda
44:32le parole
44:33d'ordine
44:34sono state
44:35fin dall'agosto
44:36dello scorso anno
44:37semplificazione
44:39e competitività
44:41e in un contesto
44:42geopolitico
44:43più ampio
44:43in cui
44:44l'agenda
44:44prioritaria europea
44:46si sta rivolgendo
44:47e si sta dedicando
44:47totalmente ad alto
44:49ecco
44:51questo è il panorama
44:54in cui
44:55purtroppo
44:55anche il governo
44:56italiano
44:57ha sentito
44:58la possibilità
45:01di cavalcare
45:03una
45:04politica
45:06che
45:07non
45:09vuole
45:10mettere
45:10troppi
45:11ostacoli
45:15perché così
45:16vengono percepiti
45:17all'attività
45:18di impresa
45:20però
45:20quello che si dimentica
45:21in questo ragionamento
45:23è che le imprese
45:23sono fatte di persone
45:24e che le politiche
45:25che incidono
45:26sulla competitività
45:29e sulle
45:29politiche
45:31aziendali
45:32hanno una ricaduta
45:33secca
45:33sulle persone
45:34che già vediamo
45:36non ha
45:37sospette meglio di me
45:39quanto l'Italia
45:39è un paese povero
45:40anche
45:41in caso di
45:42lavoro
45:43è un paese
45:43in cui la povertà
45:44lavorativa
45:45è
45:46dilagante
45:47e quindi
45:49a nostro avviso
45:51è proprio
45:51come diceva anche la collega Romanelli
45:54è il concetto di competitività
45:55che se è legato
45:56alla deregolamentazione
45:58a nostro avviso
46:00è mal posto
46:02quindi qui c'è una differenza
46:03di visione politica
46:05proprio
46:05e a maggior ragione
46:06in questo senso
46:07l'invito a voi
46:09è a quello di
46:10mantenere alta
46:12l'attenzione
46:13sui diritti umani
46:14che sono
46:14il vero
46:16fine ultimo
46:17insieme ai diritti
46:19del pianeta
46:19nel quale viviamo
46:21il vero fine ultimo
46:23secondo noi
46:23del dovere
46:24di ogni legislatore
46:25italiano
46:26o europeo
46:27aggiungo poche considerazioni
46:31sì prego
46:32dottoressa
46:33rispetto
46:37quanto
46:39estivamente
46:41appunto
46:41presentato
46:42dalla collega
46:43Robledo
46:44ovvero
46:47quella relativa
46:48al fatto
46:50che siamo
46:51anche
46:51in un scenario
46:52globale
46:53che
46:54sta andando
46:55verso un'azione
46:56diciamo
46:57di
46:58ultraliberismo
47:00spinto
47:01e forse anche
47:02un po'
47:02macista
47:02e quindi
47:05questo
47:06in qualche modo
47:08favorisce
47:09quel posizionamento
47:10anche europeo
47:11in un'ottica
47:12mi permetto
47:14di dire
47:14miope
47:15perché
47:16segue
47:17un certo
47:17percorso
47:18senza invece
47:19proporre
47:20un'alternativa
47:21e la proposta
47:22di un'alternativa
47:23di una
47:25tipologia
47:26di sviluppo
47:27di
47:27produzione
47:29anche
47:30globale
47:30più rispettosa
47:33invece
47:33dei diritti
47:34potrebbe
47:35veramente
47:35darci
47:37un elemento
47:38di competitività
47:39d'altronde
47:40l'onorevole
47:42presidente
47:43conosce bene
47:44quanto
47:46l'Unione Europea
47:47abbia rappresentato
47:48a livello
47:50internazionale
47:51degli elementi
47:52assolutamente
47:54rilevanti
47:55per quanto
47:55riguarda
47:56la tutela
47:56dei diritti
47:57anche questo
47:58elemento
47:59rischiamo
47:59di perdere
48:01di perdere
48:02questo primato
48:03che invece
48:04sul quale
48:04dovremmo
48:06appunto
48:06puntare
48:07e avvalorizzare
48:08anche
48:09in un'ottica
48:09di rapporti
48:11commerciali
48:12di competitività
48:13negli scenari
48:14globali
48:15sappiamo
48:15mi sono occupata
48:17per tanti anni
48:18sud-est asiatico
48:19la Thailandia
48:21ha migliorato
48:22i propri
48:23standard
48:24dei lavoratori
48:25lavori
48:26schiavi
48:26proprio
48:27nell'industria
48:27del pesce
48:28nel momento
48:29in cui
48:29gli Stati Uniti
48:30hanno
48:31obbligato
48:33un controllo
48:34lungo la filiera
48:35perché questo
48:36determinava
48:36una competizione
48:37sleale
48:38nei confronti
48:39dei propri
48:39produttori
48:40della propria
48:42industria
48:43etica
48:43ecco
48:45questa è la direzione
48:46verso cui
48:47la direttiva
48:49ben applicata
48:51potrebbe andare
48:51anche per tutelare
48:53i nostri
48:54produttori interni
48:55contro appunto
48:56un dumping
48:57prima si diceva
48:59sleale
48:59invece
49:00si sta
49:01scardinando
49:03un meccanismo
49:04virtuoso
49:05per andare
49:06verso
49:06un meccanismo
49:09di
49:11brevissimo
49:12periodo
49:13e
49:13determina
49:14poi
49:15una
49:15anche
49:17situazioni
49:18di
49:18frizione
49:20e
49:20isolamento
49:21quindi
49:21l'Europa
49:22potrebbe
49:23invece
49:23grazie a
49:24questa direttiva
49:25muoversi
49:25in maniera
49:26diversa
49:27è chiaro
49:28che lo
49:28scenario
49:29appunto
49:30su cui si è
49:31consumato
49:31questo cambio
49:32di rotta
49:32è quello
49:33presentato
49:34è quello
49:34appunto
49:35anche più
49:36ampio
49:37rispetto
49:38alla
49:39dimensione
49:41della
49:41anche degli
49:43equilibri
49:44ovviamente
49:44la maggioranza
49:45che sostiene
49:47la
49:48l'attuale
49:51commissione
49:52è una
49:52maggioranza
49:53simile
49:55a quella
49:55precedente
49:56ma
49:56la forza
49:57della
49:57diciamo
49:58delle forze
49:59di destra
50:00si fa sentire
50:01di più
50:01e quindi
50:03bisogna
50:04riuscire a
50:05trovare
50:05appunto
50:06una compattezza
50:07rispetto
50:07rispetto
50:08alla
50:09maggioranza
50:10dall'altra
50:11parte
50:11ecco
50:14è assolutamente
50:15necessario
50:16appunto
50:17sottolineare
50:18gli elementi
50:19rinunciabili
50:21della
50:22direttiva
50:22e
50:24soprattutto
50:25chiedere
50:26anche
50:26si chiedeva
50:27l'onorevole
50:28Quartapelle
50:29quale fosse
50:29l'opposizione
50:30italiana
50:31e da questo
50:32punto di vista
50:32anche noi
50:33chiediamo
50:34una dimensione
50:36diciamo
50:36di maggiore
50:37trasparenza
50:38quindi
50:39diciamo
50:40che
50:40i vari
50:42ministeri
50:44coinvolti
50:45in particolare
50:46il ministero
50:47degli affari esteri
50:48in seno
50:49di
50:49consiglio
50:51e il
50:51MEF
50:52come
50:54commissioni
50:55come
50:55ministeri
50:56competenti
50:57chiediamo
50:58che appunto
50:59esprimano
51:00in maniera
51:01esplicita
51:02poi quali sono
51:03le posizioni
51:04e anche
51:05come
51:06lo scardinamento
51:07della
51:08della
51:09direttiva
51:10viene
51:11giustificato
51:12rispetto alla
51:13necessità
51:13di
51:13proteggere
51:16i diritti
51:18umani
51:19da una parte
51:19ma anche
51:20le piccole
51:21e medie
51:21imprese
51:21nazionali
51:24e
51:24e anche
51:26i diritti
51:26appunto
51:27chiaramente
51:28dei lavoratori
51:28e delle lavoratrici
51:29in un contesto
51:30che
51:31tende ad essere
51:32molto più
51:33aggressivo
51:34quindi una
51:35competitività
51:36appunto
51:37molto
51:37molto più
51:38più macista
51:39che poi
51:40appunto
51:41va a
51:43toccare
51:44i diritti
51:45delle persone
51:46quindi
51:47si vanno
51:48a
51:50a creare
51:52una pluralità
51:53di violazioni
51:54nei paesi terzi
51:56ma anche
51:56nei paesi
51:57anche al nostro
51:59interno
51:59non da ultimo
52:01noi abbiamo
52:02lavorato
52:03diversi studi
52:04diverse ricerche
52:05sul fenomeno
52:06del caporalato
52:06anche orientato
52:08la dimensione
52:09femminile
52:09che è in crescita
52:11non è certamente
52:13in riduzione
52:14quindi questa norma
52:15andrebbe
52:16anche
52:17a
52:18toccare
52:20e cercare
52:21di
52:22contribuire
52:23a trovare
52:23una soluzione
52:24a questo
52:25genere
52:26di meccanismi
52:27sì
52:29purtroppo
52:30è tutto
52:30molto chiaro
52:32allora
52:33dottoressa
52:34Robledo
52:34e dottoressa
52:35Romanelli
52:35noi vi ringraziamo
52:37e io penso
52:38che
52:38noi potremmo
52:39fare una
52:40interrogazione
52:41al governo
52:42italiano
52:42in cui
52:43chiediamo
52:44che posizione
52:46sta prendendo
52:47il governo
52:47perché come
52:48lei
52:48sottolineava
52:49queste scelte
52:50sono state
52:51prese
52:52in maniera
52:54totalmente
52:54come dire
52:56non trasparente
52:57nel chiuso
52:58di quattro stanze
52:59senza una motivazione
53:00vorremmo capire
53:01come lo scardinamento
53:02della direttiva
53:03viene
53:04presentato
53:06dal governo
53:06cioè
53:07da che parte sta
53:08sta dalla parte
53:09dello scardinamento
53:10oppure dalla parte
53:12invece
53:12della salvaguardia
53:14della direttiva
53:15quindi su tutto questo
53:17penso che
53:17vada fatta
53:19una interrogazione
53:20per chiedere
53:21spiegazioni
53:22e per capire
53:22meglio
53:23ecco
53:24anche per noi
53:25come dovremo
53:27regolarci
53:28nei prossimi tempi
53:29in questa materia
53:31che purtroppo
53:32come avete
53:33segnalato
53:34rischia di diventare
53:36una materia
53:36in cui
53:37appagare le conseguenze
53:39di questa deregulation
53:40saranno sicuramente
53:42diciamo
53:43l'anello più debole
53:45sarà l'anello più debole
53:46della catena
53:47va bene
53:48allora vi terremo
53:49informati
53:49sull'interrogazione
53:50e sull'eventuale
53:51risposta
53:52eventuale
53:53dico perché
53:53spesso il governo
53:55non risponde
53:55e continuiamo
53:57comunque
53:58nel nostro impegno
53:59e avremo certamente
54:00altre occasioni
54:01vi ringrazio
54:03dichiaro
54:03grazie a lei
54:04grazie a lei
54:04grazie a voi
54:07grazie a voi
54:11grazie a voi
54:13grazie a voi
54:15grazie a voi
54:17grazie a voi
54:17grazie a voi