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Buona la seconda, si spera. La Romania doveva eleggere il presidente nel 2024 ma il voto fu annullato dalla Corte Costituzionale per interferenze russe. Tutto da rifare: domenica 4 maggio 2025 la nuova tornata delle presidenziali, primo turno. Protagonisti e ombre, perché è un'elezione importante per tutti.​«Visto da vicino», la videorubrica di approfondimento: qui tutte le puntate.

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Trascrizione
00:00Buona la seconda, si spera. La Romania ha approvato a eleggere il nuovo presidente nel
00:132024 voto annullato dalla corte costituzionale per le interferenze russe che hanno spinto con
00:19finanziamenti e campagne social fino a un passo dalla vittoria lo scuro candidato nazionalista
00:24Kalin Georgescu, squalificato. Tutto da rifare con tanti dubbi sulla democraticità dell'intero
00:30processo. Il risultato del voto va sempre rispettato oppure no? Penalizzata al tempo era stata anche
00:40l'europeista liberale Elena Lasconi, vera outsider della politica e dell'establishment, giornalista
00:46e attivista civica seconda classificata ammessa al ballottaggio. Adesso si rivota e Lasconi resta
00:52in corsa ma abbandonata dal suo stesso partito che sostiene invece il sindaco di Bucharest,
00:57rieletto nel 2024, l'indipendente di centro Niku Jordan, forte nelle città, debole fuori.
01:06Motivo ufficiale? Evitare che al ballottaggio arrivino i due candidati più estremisti e con
01:12tendenze autoritarie. Il primo favorito tacito erede dei voti di Georgescu, l'ultranazionalista
01:18George Simion, leader di quell'alleanza per l'unione dei romeni AUR, che si richiama
01:22ai legionari fascisti della guardia di ferro attiva tra le due guerre mondiali. Simion dice
01:27no all'integrazione europea, no agli aiuti all'Ucraina, da ucraini e moldavi anzi, reclama
01:33territori. Ammira Donald Trump, Giorgia Meloni all'europarlamento AUR rientra nei suoi conservatori
01:38e riformisti, il premier ungherese tanto da definirsi il Viktor Orban di Romania. Ha preso
01:44solo di recente le distanze da Mosca, ampio seguito tra i giovani nei piccoli centri, nelle
01:48aree rurali, ma anche tra gli expat che tendono a votare contro il sistema. Il secondo più
01:54temuto è Viktor Ponta, populista di sinistra. Per proteggere il settore agricolo promette
01:59di fermare il passaggio del grano ucraino dai porti romeni. Ex premier costretto alle dimissioni
02:04nel 2015 dopo il rogo al nightclub collective. Oltre 60 vittime, l'onda di protesta contro malgoverno
02:11corruzione. Comparte le forze della coalizione di governo, centrosinistra, centrodestra, minoranza
02:22ungherese stanno con il liberale Krin Antonescu. Per la Romania è la più grave crisi politica
02:27dalla caduta del regime comunista di Nicolai Ceaușescu, condannato da un'improvvisata corte
02:32marziale e fucilato con la moglie Elena il 25 dicembre 1989. 35 anni e molte riforme incompiute
02:40dopo. Democrazia in costruzione. La Romania fa parte di Nato e Unione Europea. Dall'anno
02:46scorso è nell'area di libera circolazione di Schengen. Presidio prezioso a Est e sul
02:51Mar Nero. Spazio di confine conteso dove si incrociano spie, si confondono influenza e
02:56controllo. 20 milioni di abitanti, quasi tutti il 90% nelle rilevazioni guardano a Ovest.
03:03Sognano sempre l'America. Vogliono l'Europa.

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