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«Cinema Revolution è carina, ma abbiamo qualcosina di più di cinema Revolution». Così Pupi Avati sul palco dei David di Donatello a Cinecittà alla sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni che aveva appena annunciato il rinnovo dell'iniziativa di riduzione del costo del biglietto in sala. «Va bene questa festa, vedere l'organizzazione di questo David com'è oggi è una cosa meravigliosa, ma non assomiglia al cinema italiano», ha aggiunto il regista dopo aver ricevuto il premio alla carriera. La cosa «più bella sarebbe se la Schlein telefonasse alla Meloni e chiedesse di parlare insieme anche con Giorgetti del cinema italiano... Sarebbe auspicabile, condividete o no? Perché non applaudite?», ha concluso.

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Trascrizione
00:00Posso dire un'ultima cosa che riguarda la senatrice Borgonzoni che è andata via?
00:06No, è qua.
00:08Perché non si è andata via?
00:10Va bene, allora, no, volevo dirti, la cosa Cinema Revolution è carina,
00:18però noi abbiamo bisogno di qualcosina di più che Cinema Revolution.
00:23Allora, vedere il Davide come è oggi è una cosa meravigliosa.
00:29Se nonostante...
00:30No, siamo tornati amici.
00:33Una cosa meravigliosa, però, ecco questo lo voglio dire a Lucia,
00:39però non assomiglia al cinema italiano, purtroppo.
00:43Qui c'è l'oppulenza.
00:46Nel cinema italiano ci sono le società, soprattutto le società piccole, indipendenti,
00:51che stanno facendo una fatica pazzesca.
00:55Hanno bisogno, hanno bisogno, hanno bisogno.
01:01Applaudi, oh!
01:04Deve applaudire, non se non applaudi.
01:07Dov'è la sbariglia?
01:08Ma accadrà?
01:09Applaudi, non applaudi.
01:12Accadrà, accadrà.
01:13Allora...
01:14Accadrà.
01:20Accadrà.
01:23Accadrà.
01:23Accadrà.

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