Egitto: condannati giornalisti al Jazeera, al Sisi "non interferirò"
Abdel Fattah al-Sisi affronta la prima bufera internazionale innescata dalle condanne inflitte al Cairo contro 18 operatori e giornalisti di Al Jazeera.
Il presidente egiziano non replica alle richieste Occidentali di concedere la grazia e fonti ufficiali spiegano che la clemenza è possibile solo quando la condanna sarà definitiva.
“Se vogliamo istituzioni statali forti, dobbiamo rispettare le sentenze dei tribunali – ha detto al Sisi – e non criticarle anche se gli altri non comprendono il perché di queste sentenze”.
Tra i giornalisti detenuti c‘è il pluripremiato reporter australiano, Peter Greste. Il governo di Canberra ha convocato l’ambasciatore egiziano, così come Regno Unito e Paesi Bassi, da cui provengono i giornalisti stranieri condannati.
“Non vogliamo impegnarci in una inutile battaglia diplomatica perché non porterebbe nulla di buono a Peter Greste e ai suoi due colleghi Al Jazeera – ha detto il premier australiano, Tony Abbott – Quello che vogliamo fare è dialogare con calma, pazienza e ragionevolezza con il governo egiziano”.
I giornalisti di hanno subito condanne tra i 7 e i 10 anni per disinformazione e appoggio ai Fratelli musulmani.
Tre di loro, tra cui Peter Greste, sono agli arresti, gli altri sono stati condannati in contumacia.
Il presidente egiziano non replica alle richieste Occidentali di concedere la grazia e fonti ufficiali spiegano che la clemenza è possibile solo quando la condanna sarà definitiva.
“Se vogliamo istituzioni statali forti, dobbiamo rispettare le sentenze dei tribunali – ha detto al Sisi – e non criticarle anche se gli altri non comprendono il perché di queste sentenze”.
Tra i giornalisti detenuti c‘è il pluripremiato reporter australiano, Peter Greste. Il governo di Canberra ha convocato l’ambasciatore egiziano, così come Regno Unito e Paesi Bassi, da cui provengono i giornalisti stranieri condannati.
“Non vogliamo impegnarci in una inutile battaglia diplomatica perché non porterebbe nulla di buono a Peter Greste e ai suoi due colleghi Al Jazeera – ha detto il premier australiano, Tony Abbott – Quello che vogliamo fare è dialogare con calma, pazienza e ragionevolezza con il governo egiziano”.
I giornalisti di hanno subito condanne tra i 7 e i 10 anni per disinformazione e appoggio ai Fratelli musulmani.
Tre di loro, tra cui Peter Greste, sono agli arresti, gli altri sono stati condannati in contumacia.