http://www.pupia.tv - Gela (Caltanissetta) - Blitz della polizia nella notte tra Gela e Foggia. In sedici, tutti legati da vincoli di parentela, sono stati arrestati con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, furti e rapine. Le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip Veronica Vaccaro, su richiesta del sostituto procuratore Lara Seccacini, nell’ambito delle indagini coordinate dal procuratore Luca Liotti.
Secondo gli inquirenti, gli indagati, tutti imparentati tra loro, apparterrebbero, infatti, alla famiglia mafiosa dei "Rinzivillo", che notoriamente risulta vicina a "cosa nostra".
L'inchiesta risale agli ultimi mesi del 2013, quando gli investigatori notarono un preoccupante aumento di reati, specialmente rapine a mano armata, contro supermercati, negozi e tabaccherie. Analizzando i dettagli dei colpi messi a segno dai malviventi (modalità di esecuzione, abiti indossati, tipo di armi usate, corporatura e linguaggio dei banditi) e sospettando, per talune anomalie, la presenza di loro 'talpe' nei supermercati rapinati, gli agenti del commissariato, guidati dal vice questore, Francesco Marino, e coordinati dal procuratore Lotti, hanno accertato che tra il personale dipendente di due dei discount presi di mira dai rapinatori figuravano altrettanti cugini, omonimi, incensurati, parenti di un pregiudicato, noto per i suoi precedenti per rapina.
Interrogatori, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali hanno permesso di accertare l'esistenza di una nutrita organizzazione criminale, a totale conduzione di una famiglia (notoriamente affiliata a "cosa nostra") che gestiva un vasto traffico di stupefacenti, tra Catania e Gela. Durante le indagini sono stati sequestrati cinque chili di hashish e 200 grammi di cocaina. Le rapine servivano proprio a finanziare l'acquisto degli stupefacenti da destinare alle aree di spaccio dei quartieri di Gela. (27.10.15)
Secondo gli inquirenti, gli indagati, tutti imparentati tra loro, apparterrebbero, infatti, alla famiglia mafiosa dei "Rinzivillo", che notoriamente risulta vicina a "cosa nostra".
L'inchiesta risale agli ultimi mesi del 2013, quando gli investigatori notarono un preoccupante aumento di reati, specialmente rapine a mano armata, contro supermercati, negozi e tabaccherie. Analizzando i dettagli dei colpi messi a segno dai malviventi (modalità di esecuzione, abiti indossati, tipo di armi usate, corporatura e linguaggio dei banditi) e sospettando, per talune anomalie, la presenza di loro 'talpe' nei supermercati rapinati, gli agenti del commissariato, guidati dal vice questore, Francesco Marino, e coordinati dal procuratore Lotti, hanno accertato che tra il personale dipendente di due dei discount presi di mira dai rapinatori figuravano altrettanti cugini, omonimi, incensurati, parenti di un pregiudicato, noto per i suoi precedenti per rapina.
Interrogatori, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali hanno permesso di accertare l'esistenza di una nutrita organizzazione criminale, a totale conduzione di una famiglia (notoriamente affiliata a "cosa nostra") che gestiva un vasto traffico di stupefacenti, tra Catania e Gela. Durante le indagini sono stati sequestrati cinque chili di hashish e 200 grammi di cocaina. Le rapine servivano proprio a finanziare l'acquisto degli stupefacenti da destinare alle aree di spaccio dei quartieri di Gela. (27.10.15)
Category
🗞
Novità