http://www.pupia.tv - Caltanissetta - Smantellata una cosca mafiosa specializzata nelle estorsioni e nel traffico di sostanze stupefacenti in provincia di Caltanissetta.
La squadra mobile ha eseguito a Gela ventidue misure di custodia cautelare, diciotto in carcere e quattro ai domiciliari. Colpiti personaggi di spicco appartenenti ai clan di Cosa nostra Rinzivillo ed Emmanuello.
Arrestato anche il nuovo reggente di Gela e decapitati i vertici della cosca. Gli indagati, sono accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, aggravata dall'uso delle armi, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e alle estorsioni.
L'operazione, denominata "Redivivi", ha consentito agli inquirenti, di ricostruire i nuovi assetti della mafia gelese, oltre ai suoi affari, realizzati anche grazie ad alleanze che superavano i confini provinciali e persino dell'organizzazione.
Il gruppo criminale, infatti, ha messo in piedi un fiorente traffico di stupefacenti che serviva a sostenere la cosca, forte anche dell'alleanza con membri della "Stidda" ragusana.
Importante sottolineare come le indagini siano state avviate sulla base delle dichiarazioni di alcuni imprenditori gelesi che, nel 2014, hanno deciso di ribellarsi iniziando così a collaborare con gli investigatori grazie anche al supporto dell'associazione Antiracket di Gela.
Le vittime erano stanche di subire minacce e intimidazioni da parte di alcuni membri del clan, tese ad estrometterli dal redditizio mercato del recupero di materiali plastici e ferrosi nelle serre delle campagne del comprensorio di Gela, nelle quali il clan avrebbe anche imposto il servizio retribuito della guardiania.(24.11.15)
La squadra mobile ha eseguito a Gela ventidue misure di custodia cautelare, diciotto in carcere e quattro ai domiciliari. Colpiti personaggi di spicco appartenenti ai clan di Cosa nostra Rinzivillo ed Emmanuello.
Arrestato anche il nuovo reggente di Gela e decapitati i vertici della cosca. Gli indagati, sono accusati a vario titolo, di associazione mafiosa, aggravata dall'uso delle armi, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e alle estorsioni.
L'operazione, denominata "Redivivi", ha consentito agli inquirenti, di ricostruire i nuovi assetti della mafia gelese, oltre ai suoi affari, realizzati anche grazie ad alleanze che superavano i confini provinciali e persino dell'organizzazione.
Il gruppo criminale, infatti, ha messo in piedi un fiorente traffico di stupefacenti che serviva a sostenere la cosca, forte anche dell'alleanza con membri della "Stidda" ragusana.
Importante sottolineare come le indagini siano state avviate sulla base delle dichiarazioni di alcuni imprenditori gelesi che, nel 2014, hanno deciso di ribellarsi iniziando così a collaborare con gli investigatori grazie anche al supporto dell'associazione Antiracket di Gela.
Le vittime erano stanche di subire minacce e intimidazioni da parte di alcuni membri del clan, tese ad estrometterli dal redditizio mercato del recupero di materiali plastici e ferrosi nelle serre delle campagne del comprensorio di Gela, nelle quali il clan avrebbe anche imposto il servizio retribuito della guardiania.(24.11.15)
Category
🗞
Novità