Arbitrato Adidas-Tapie: Lagarde colpevole (ma solo a metà)

  • 8 anni fa
Un verdetto simbolico che scontenta tutti. Solo parziale e senza alcuna pena associata, la condanna per “negligenza” di Christine Lagarde sul caso dell’arbitrato Adidas-Tapie lascia perplessa la stampa francese e induce il team difensivo dell’attuale direttore del Fondo Monetario Internazionale a ipotizzare un ricorso in Cassazione.

A farsi portavoce del bilancio agrodolce di questo verdetto, l’avvocato Patrick Maisonneuve. “Sono deluso perché ci siamo battuti per l’assoluzione – dice -. Mentirei quindi se dicessi che siamo soddisfatti. Va però anche considerato che si tratta di una mezza assoluzione e che la signora Lagarde non dovrà scontare alcuna pena”.

Assolta per l’arbitrato, condannata per non aver fatto appello

Assolta dalla Cour de Justice de la République per la sua decisione di rimettere a un arbitrato, nel 2007, il contenzioso fra l’uomo d’affari marsigliese Bernard Tapie e la banca Credit Lyonnais sulla vendita di Adidas, Lagarde è invece stata condannata per non averne contestato il verdetto, costato allo Stato oltre 400 milioni di euro.

“Niente pena: ha già riparato al danno”

Nessuna pena è stata pronunciata, in quanto il successivo operato di Lagarde – all’epoca Ministro dell’economia sotto la Presidenza Sarkozy – è stato giudicato dalla Corte come “riparatore” del pregiudizio all’epoca arrecato. Lagarde rischiava fino a un anno di carcere e 15.000 euro di ammenda. Lei stessa, nelle udienze degli scorsi giorni aveva ammesso di aver mal esercitato il suo potere di vigilanza, ma rivendicato la sua “buona fede”. Nella sua ultima arringa, il Procuratore della Cour de Justice de la République ne aveva chiesta l’assoluzione.

Il board del Fondo Monetario Internazionale ha fatto sapere che si riunirà a breve per valutare gli sviluppi successivi a questo pronunciamento. Attraverso un comunicato il governo francese ha invece già ribadito piena “fiducia” al suo ex Ministro dell’economia.

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