Una promessa mantenuta: Donald Trump ha infranto tutti gli usi e costumi della politica statunitense. Con un tour nel Paese ha ringraziato gli elettori, in sintonia con lo stile della campagna elettorale.
Con un comunicato o un messaggio via Twitter, il presidente eletto presenta ognuno dei membri della sua prossima amministrazione. I prescelti sono simili a lui. Per la maggior parte uomini, bianchi, molto ricchi, abituati all’azione piuttosto che alla riflessione. Non così lontani dall’elite avversata da Trump in campagna elettorale. La sua è una squadra di capi d’azienda.
Trump ha nominato segretario di Stato Rex Tillerson, 64 anni, ex amministratore delegato di ExxonMobil nella quale era entrato nel 1975. Tillerson possiede azioni della più grande compagnia petrolifera al mondo, per un valore superiore a 200 milioni di dollari, è molto vicino a Vladimir Putin ed è contrario alle sanzioni imposte alla Russia per l’annessione della Crimea.
Inabituale è anche il numero di generali: per la Difesa è stato scelto James Mattis, soprannominato “Mad Dog”, noto per la sua esperienza sul terreno in Afghanistan e in Iraq, e per il quale l’Iran è la maggiore minaccia alla pace in Medio Oriente. A destra il suo collega John Kelly, nominato alla guida del Dipartimento della sicurezza interna: ritiene “vulnerabile” la frontiera con il Messico.
Per la CIA, Trump ha voluto Mike Pompeo, ex ufficiale dell’esercito e avvocato, favorevole alla raccolta dei dati relativi alle comunicazioni degli statunitensi. Come consigliere per la sicurezza nazionale è stato indicato il generale in pensione Michael Flynn: ha servito Barack Obama prima di criticarne la politica estera.
Al Tesoro l’ex manager della Goldman Sachs, Steven Mnuchin, attualmente investitore di private equity. Wilbur Ross, la cui fortuna si attesta a quasi 3 miliardi di dollari secondo Forbes, è stato nominato Ministro del Commercio. Si oppone al trattato NAFTA e all’appartenenza della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Trump ha affidato la protezione ambientale a Scott Pruitt, un negazionista delle cause umane del cambiamento climatico. All’Energia è stato nominato Rick Perry, per 15 anni governatore del Texas, Stato ricco di petrolio. Tra le rare donne c‘è Nikki Haley, di origini indiane, scelta come ambasciatrice presso le Nazioni Unite. Prima governatrice donna della Carolina del Sud, incarico che occupa dal 2011, la Haley non ha esperienza in politica estera.
Con un comunicato o un messaggio via Twitter, il presidente eletto presenta ognuno dei membri della sua prossima amministrazione. I prescelti sono simili a lui. Per la maggior parte uomini, bianchi, molto ricchi, abituati all’azione piuttosto che alla riflessione. Non così lontani dall’elite avversata da Trump in campagna elettorale. La sua è una squadra di capi d’azienda.
Trump ha nominato segretario di Stato Rex Tillerson, 64 anni, ex amministratore delegato di ExxonMobil nella quale era entrato nel 1975. Tillerson possiede azioni della più grande compagnia petrolifera al mondo, per un valore superiore a 200 milioni di dollari, è molto vicino a Vladimir Putin ed è contrario alle sanzioni imposte alla Russia per l’annessione della Crimea.
Inabituale è anche il numero di generali: per la Difesa è stato scelto James Mattis, soprannominato “Mad Dog”, noto per la sua esperienza sul terreno in Afghanistan e in Iraq, e per il quale l’Iran è la maggiore minaccia alla pace in Medio Oriente. A destra il suo collega John Kelly, nominato alla guida del Dipartimento della sicurezza interna: ritiene “vulnerabile” la frontiera con il Messico.
Per la CIA, Trump ha voluto Mike Pompeo, ex ufficiale dell’esercito e avvocato, favorevole alla raccolta dei dati relativi alle comunicazioni degli statunitensi. Come consigliere per la sicurezza nazionale è stato indicato il generale in pensione Michael Flynn: ha servito Barack Obama prima di criticarne la politica estera.
Al Tesoro l’ex manager della Goldman Sachs, Steven Mnuchin, attualmente investitore di private equity. Wilbur Ross, la cui fortuna si attesta a quasi 3 miliardi di dollari secondo Forbes, è stato nominato Ministro del Commercio. Si oppone al trattato NAFTA e all’appartenenza della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Trump ha affidato la protezione ambientale a Scott Pruitt, un negazionista delle cause umane del cambiamento climatico. All’Energia è stato nominato Rick Perry, per 15 anni governatore del Texas, Stato ricco di petrolio. Tra le rare donne c‘è Nikki Haley, di origini indiane, scelta come ambasciatrice presso le Nazioni Unite. Prima governatrice donna della Carolina del Sud, incarico che occupa dal 2011, la Haley non ha esperienza in politica estera.
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