All’indomani della Conferenza internazionale sulla riunificazione dell’Isola di Cipro dal 1974 divisa a metà tra greco-ciprioti e turco-ciprioti, Il presidente Erdogan ha spiegato che è impossibile il ritiro completo dei 30mila soldati turchi, come richiesto dalla parte greca, a meno che il ritiro non sia reciproco.
“Ne abbiamo parlato anche prima”, ha ribadito il leader di Ankara, “se questa ipotesi venisse considerata, il ritiro delle truppe deve avvenire da entrambi i lati”.
Cyprus talks: Erdogan dismisses full Turkish troop withdrawal https://t.co/2wWJTVPriK— BBC News (World) (@BBCWorld) 13 gennaio 2017
Le trattative per discutere la riunificazione sono cominciate un anno e mezzo fa, ma dallo scorso 12 gennaio a Ginevra i ministri degli Esteri di Regno Unito, Grecia e Turchia, hanno iniziato la fase conclusiva dei colloqui.
#ConferenceOnCyprus continues, creates working group to address technical issues – statement here: https://t.co/tc4ocPD0gE pic.twitter.com/mVXBvY3voI— UN Geneva (@UNGeneva) 13 gennaio 2017
L’accordo che sarà raggiunto dalle rappresentanze degli Stati garanati della sicurezza sull’isola, sarà quindi sottoposto al voto popolare. Già nel 2004, la decisione venne ratificata attraverso il referendum, in quel caso la maggioranza della popolazione greco-cipriota bocciò la proposta.
“Ne abbiamo parlato anche prima”, ha ribadito il leader di Ankara, “se questa ipotesi venisse considerata, il ritiro delle truppe deve avvenire da entrambi i lati”.
Cyprus talks: Erdogan dismisses full Turkish troop withdrawal https://t.co/2wWJTVPriK— BBC News (World) (@BBCWorld) 13 gennaio 2017
Le trattative per discutere la riunificazione sono cominciate un anno e mezzo fa, ma dallo scorso 12 gennaio a Ginevra i ministri degli Esteri di Regno Unito, Grecia e Turchia, hanno iniziato la fase conclusiva dei colloqui.
#ConferenceOnCyprus continues, creates working group to address technical issues – statement here: https://t.co/tc4ocPD0gE pic.twitter.com/mVXBvY3voI— UN Geneva (@UNGeneva) 13 gennaio 2017
L’accordo che sarà raggiunto dalle rappresentanze degli Stati garanati della sicurezza sull’isola, sarà quindi sottoposto al voto popolare. Già nel 2004, la decisione venne ratificata attraverso il referendum, in quel caso la maggioranza della popolazione greco-cipriota bocciò la proposta.
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