http://www.pupia.tv - Napoli - I carabinieri della compagnia di Napoli Bagnoli, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, hanno proceduto all’arresto di due esponenti apicali del clan Cutolo, associazione di tipo mafioso radicata ed operante nel Rione Traiano, nell’area occidentale della città di Napoli.
Il delitto contestato nel titolo cautelare è l’estorsione aggravata dal metodo mafioso per conseguire profitti criminali da persone dimoranti in quel territorio. In particolare, tale ordinanza cautelare cristallizza la violenta azione di fuoco commessa dagli indagati ai danni dei componenti di un nucleo familiare, abitante nel Rione Traiano, al fine di punirli per aver “offeso” l’onorabilita del clan Cutolo e dei suoi affiliati.
Individuati, anche attraverso le riprese estrapolate da un sistema di videosorveglianza privato ed intercettazioni telefoniche ed ambientali, i mandanti e gli esecutori materiali dell’intimidazione armata (una cosiddetta “stesa”).
In particolare, le indagini hanno consentito di accertare ii ruolo ricoperto da ciascuno dei destinatari dell’ordinanza cautelare, tra i quali l’indagato, il quale sparava diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione in cui vivono i componenti del nucleo familiare aggredito, in seguito costretti ad allontanarsi dal Rione Traiano. (07.02.17)
Il delitto contestato nel titolo cautelare è l’estorsione aggravata dal metodo mafioso per conseguire profitti criminali da persone dimoranti in quel territorio. In particolare, tale ordinanza cautelare cristallizza la violenta azione di fuoco commessa dagli indagati ai danni dei componenti di un nucleo familiare, abitante nel Rione Traiano, al fine di punirli per aver “offeso” l’onorabilita del clan Cutolo e dei suoi affiliati.
Individuati, anche attraverso le riprese estrapolate da un sistema di videosorveglianza privato ed intercettazioni telefoniche ed ambientali, i mandanti e gli esecutori materiali dell’intimidazione armata (una cosiddetta “stesa”).
In particolare, le indagini hanno consentito di accertare ii ruolo ricoperto da ciascuno dei destinatari dell’ordinanza cautelare, tra i quali l’indagato, il quale sparava diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione in cui vivono i componenti del nucleo familiare aggredito, in seguito costretti ad allontanarsi dal Rione Traiano. (07.02.17)
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