Il neologismo è dietro l’angolo: Turismofobia. Accade in Spagna, una terra solitamente aperta ai visitatori stranieri e accade proprio quest’anno che la penisola iberica si appresta a battere tutti i record di presenze con 84 milioni di arrivi da tutto il mondo. Eppure, da un paio d’anni, c‘è qualcosa che non va specialmente per la frangia indipendentista della sinistra radicale spagnola che ha deciso di dichiarare guerra ai turisti cosiddetti low cost. Da San Sebastian a Bilbao e con epicentro a Barcellona, manifestazioni di piazza e in spiaggia al grido di “turisti spazzatura”.
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Ester Jonquera, residente Barcellona*
“Lo dico ancora una volta: non siamo contro i turisti che vengono qui per la nostra cultura, prenotando un albergo o un ostello. Siamo contro quelli che prenotano degli appartamenti e vengono qui per infastidirci. Loro non li vogliamo”.
“La mia casa non è la tua casa”, questo il motto della protesta. Probabilmente è il bersaglio ad essere sbagliato, meglio prendersela, ma dovrebbero farlo le istituzioni, con chi affitta alloggi privati senza alcun rispetto delle regole.
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Ester Jonquera, residente Barcellona*
“Lo dico ancora una volta: non siamo contro i turisti che vengono qui per la nostra cultura, prenotando un albergo o un ostello. Siamo contro quelli che prenotano degli appartamenti e vengono qui per infastidirci. Loro non li vogliamo”.
“La mia casa non è la tua casa”, questo il motto della protesta. Probabilmente è il bersaglio ad essere sbagliato, meglio prendersela, ma dovrebbero farlo le istituzioni, con chi affitta alloggi privati senza alcun rispetto delle regole.
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