• 7 anni fa
Obiettivo comune distruggere militarmente l’isis in Siria, ma trovare anche una soluzione politica per il paese. Donald Trump e Vladimir Putin hanno raggiunto un accordo in Vietnam al vertice dell’Apec. Secondo le indiscrezioni verrà rafforzata la collaborazione militare. La guerra all’Isis si avvia alla fine e Mosca e Washington non vogliono ritrovarsi invischiate in un conflitto per procura.

Dal conflitto è nato un esercito transnazionale sciita, libero di muoversi fra Siria e Iraq e legato a Hezbollah che conta dai 150 ai 300 mila combattenti. Anche Putin è consapevole che le distanze con Trump restano grandi, ma almeno un problema potrebbe essere risolto.

L’altra forza emersa dalla disfatta dell’Isis è quella dei guerriglieri curdi dello Ypg. Cuore delle Forze democratiche siriane che hanno liberato la provincia di Raqqa e ora controllano circa un quarto della Siria. Andava bene finché si battevano contro Isis, ma le cose ora potrebbero cambiare portando anche a un confronto Usa-Russia.

L’ultimo punto prevede un nuovo approccio alla missione di pace e di aiuti umanitari condotta dalle Nazioni Unite. I colloqui di Ginevra sotto egida Onu sono stati di fatto scavalcati dall’iniziativa di Astana, in Kazakhstan, dove Russia, Iran e Turchia hanno delineato i futuri assetti della Siria senza tenere conto di Usa e Ue. Ma il segretario di Stato Tillerson ha insistito ieri che è Ginevra la «sede appropriata» per il processo di pace.

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