Primo amore è una commedia del 1978 diretta da Dino Risi e interpretata da Ugo Tognazzi e Ornella Muti.
(Versione Restaurata).
Trama - Ugo Cremonesi in arte Picchio è un ex comico di avanspettacolo in là con gli anni, che momentaneamente soggiorna in un ospizio per artisti in attesa di ricevere un assegno con una cospicua somma di denaro. Qui si invaghisce della giovane e bella Renata che vi lavora come cameriera. Quando finalmente Picchio riceve gli arretrati della pensione, decide di scappare via con la ragazza, promettendole di lanciarla nel mondo della rivista.
I due arrivano a Roma, si stabiliscono in un lussoso hotel e Picchio si mette in contatto con un impresario di sua conoscenza, che però gli spiega senza troppi complimenti che l'avanspettacolo è morto ormai da tempo. Picchio si rende conto che la sua epoca è finita ed anche tutto il mondo che gli girava intorno e che lo teneva ancora vivo; molti dei suoi ex colleghi o sono morti o sono troppo vecchi per lavorare.
A Roma incontra dopo molti anni suo figlio, un pittore fallito, impegnato in una relazione con una compagna molto più giovane di lui che lo disprezza apertamente. Ben presto anche Renata lo abbandona per un impresario di una tv privata, TV Settecolli. Picchio torna mestamente ad aspettare la morte nel suo ospizio per artisti.
(Versione Restaurata).
Trama - Ugo Cremonesi in arte Picchio è un ex comico di avanspettacolo in là con gli anni, che momentaneamente soggiorna in un ospizio per artisti in attesa di ricevere un assegno con una cospicua somma di denaro. Qui si invaghisce della giovane e bella Renata che vi lavora come cameriera. Quando finalmente Picchio riceve gli arretrati della pensione, decide di scappare via con la ragazza, promettendole di lanciarla nel mondo della rivista.
I due arrivano a Roma, si stabiliscono in un lussoso hotel e Picchio si mette in contatto con un impresario di sua conoscenza, che però gli spiega senza troppi complimenti che l'avanspettacolo è morto ormai da tempo. Picchio si rende conto che la sua epoca è finita ed anche tutto il mondo che gli girava intorno e che lo teneva ancora vivo; molti dei suoi ex colleghi o sono morti o sono troppo vecchi per lavorare.
A Roma incontra dopo molti anni suo figlio, un pittore fallito, impegnato in una relazione con una compagna molto più giovane di lui che lo disprezza apertamente. Ben presto anche Renata lo abbandona per un impresario di una tv privata, TV Settecolli. Picchio torna mestamente ad aspettare la morte nel suo ospizio per artisti.
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