Nisyros è nata dall'esplosione di un vulcano. Tutti i villaggi luccicano di bianco, di una bellezza abbagliante, in contrasto con la scura pietra lavica presente su tutto il territorio. Le piazze e gli ingressi delle case sono adornati con mosaici di pietre bianche e nere. Mandraki, la città del porto, è letteralmente affacciata sul mare e sta lì, fiera, a prendersi le onde e il sole del tramonto. Emborios, che insieme a Nikia è uno dei due villaggi che si affacciano sulla caldera del vulcano, è di una bellezza rara, suggestivo come pochi altri posti. È proprio grazie al terreno particolarmente ricco, essendo di origine vulcanica, che l'isola, nonostante scarseggi d'acqua, è molto verde. Due specie botaniche riempiono gli spazi verdi: il fico e il mandorlo. E con i loro frutti, soprattutto con le mandorle, a Nisyros ci fanno un sacco di cose buone. Alla taverna Apirià, a Emborius, ho mangiato la skordalià (tipica crema greca fatta con l'aglio) con l'aggiunta delle mandorle tritate, una vera delizia. E nel negozio-laboratorii di Irini Sakkali, a Mandraki, ho bevuto la Soumada, bevanda a base di mandorle, tipica di quest'isola. Un'isola, questa di Nisyros, che vive tutt'intorno al vulcano. Un'isola splendida, al sapore di mandorla, che guarda il vulcano con rispetto e riconoscenza, e che ciò che riceve sa restituire con gioiosa generosità. .Di David Zonta . .Gli alberi degli Dei: il floral & garden designer de Il Gusto in un viaggio lento, zaino in spalla, alla ricerca di storie di piante, cibo, e uomini delle isole greche rimaste ancora fuori dalle tratte turistiche
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