Giannutri (Gr), 30 mag. (askanews) - Un grande astice blu è il simbolo della prima giornata di Operazione Mare Libero promossa da Agnesi, storico marchio di pasta italiano, insieme al Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Il crostaceo era rimasto intrappolato in una delle reti fantasma recuperate dall'Isola di Giannutri, in piena zona 1 - ovvero un'area superprotetta del Parco Nazionale. Oltre 1.200 metri di attrezzi da pesca abbandonati sui fondali in 7 siti censiti intorno all'Isola di Giannutri: è questo il bilancio dell'operazione "Mare Libero". Si tratta di reti usate per la pesca ma anche ami e lenze, oggetti che hanno un impatto di lungo periodo e che rilasciano microplastiche e piombo, oltre a costituire un pericolo costante per la biodiversità, uccidendo indistintamente pesci, crostacei, cetacei e tartarughe.Dal 24 maggio, Giornata Europea dei Parchi, alcuni sub volontari nel progetto, si sono immersi raggiungendo fondali compresi tra i 10 e i 20 metri di profondità con l'obiettivo di recuperare la maggior parte possibile degli attrezzi da pesca identificati, soprattutto quelli che ancora rappresentano un pericolo per l'ecosistema. Salvando così specie protette e non.Operazione Mare Libero si è avvalsa del coordinamento scientifico del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e del patrocinio del Comune dell'Isola del Giglio e con il supporto tecnico dello Studio Marea, di Isla Negra e di Underwater Pro Tour APS.
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