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Non riusciva più a immergersi, galleggiava spossata nel mare di Nisida, lungo la costa flegrea del golfo di Napoli. La fortuna di una tartaruga marina salvata in queste ore è tutta nella sensibilità dei pescatori di una cooperativa locale, che dopo averla notata l'hanno recuperata, segnalando l'intervento alla guardia costiera e alla Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. Così, grazie anche ai volontari di Enpa Salerno e Lipu Caserta giunti al punto di sbarco, l'animale - ribattezzato Mauro, dal nome di uno dei suoi salvatori - è stato trasferito al Turtle Point di Portici, il grande ospedale delle Caretta caretta dove sarà curato e riabilitato, per poi ritrovare la libertà. Un primo esame ha evidenziato vecchie lesioni al carapace, ma sarebbe l'ingestione di plastica il motivo alla base delle difficoltà di immersione, per le conseguenze sistemiche sull'organismo della tartaruga. La cui sofferenza, spiegano i ricercatori valutando la presenza di organismi sul carapace, doveva durare da qualche giorno. "L'ingestione di plastica o di ami da pesca, la cattura accidentale e la collisione con unità da diporto continuano a essere tra le cause principali del ritrovamento di tartarughe marine ferite o morte nei nostri mare", sottolinea Andrea Affuso, veterinario della Stazione zoologica Anton Dohrn. di Pasquale Raicaldo

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Trascrizione
00:00Noi di solito diamo il nome della persona che l'ha trattata, se c'è un video al video
00:26Allora a posto, andate pure a maschera
00:28Ah a maschera?
00:30Sì sì
00:32Vieni vieni
00:54Veramente grazie
00:56Piuttosto se trovate le testarughe
00:58L'unica cosa non le ributtate mai in mare
01:00No no non le rubiamo
01:02Non le rubiamo, non le rubiamo le testarughe
01:08No ma pure perché noi, seppure sta bene per dire che non è successo niente
01:12Però molte volte ingoiano la plastica
01:14Almeno da noi le facciamo cacciare
01:16Ma non le scivano
01:18No ma si vede
01:22Mauro pescatore
01:24Che cos'è qua?
01:26Cooperativa C. Sabato

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