Ex Ilva, De Palma (Fiom): spese troppe parole, ma bisognava ascoltare

  • 7 mesi fa
Genova, 24 gen. (askanews) - "Innanzitutto oggi sarei voluto arrivare qui in una condizione completamente diversa da quella che noi dobbiamo perseguire, cioè tutti i lavoratori al lavoro, perché non si può andare avanti con gli ammortizzatori sociali e perché i danni che si sono prodotti dalla mancanza di investimenti sugli impianti, sul carroponte e così via, sono la priorità della messa in sicurezza degli impianti e delle lavoratrici e dei lavoratori a partire dalla condizione di Genova". Lo ha detto il segretario della Fiom CgilMichele De Palma, parlando delle aree inutilizzate dellostabilimento ex Ilva di Genova, a margine della commemorazioneper il 45esimo anniversario dell'uccisione dell'operaio esindacalista Guido Rossa."Sono state spese molte parole, se mi posso permettere troppe parole. Il punto è che bisognava ascoltare, e bisognava ascoltare quando i lavoratori da Genova a Taranto hanno di ligure, hanno posto il tema del fatto che gli investimenti, il piano che avrebbe dovuto riguardare il rilancio della produzione in una condizione di mercato assolutamente positiva, non si è determinata da parte della convergenza tra il sociopubblico e il socioprivato. Quindi ci sono delle responsabilità. Per questo noi abbiamo chiesto e ormai da molto tempo abbiamo scioperato, manifestato per provare ad arrivare subito alla salita pubblica perché il punto era la gestione dell'azienda e gli investimenti per poter andare avanti. Questo non si è determinato, oggi siamo a incontri e così via, ma per noi il punto fondamentale rimane sempre lo stesso. Noi aspettiamo l'incontro alla presidenza del Consiglio dei Ministri che molto probabilmente sarà entro 8 o 9 giorni per poter a quel punto arrivare al dunque. E il dunque per noi è la salita pubblica. Da quello che io comprendo, da quello che leggo dalle dichiarazioni del ministro, del sottosegretario Mantovano, la sensazione che ho è che si stia andando per una mancanza di volontà ad un accordo sull'uscita di Mittal, si stia andando verso l'amministrazione straordinaria e i commissari".

Consigliato