• 10 mesi fa
OTE Si.El. S.p.A. La OTE, nata per lavori militari, si affermò sul mercato anche come costruttrice di apparecchi medicali, come gli elettrocardiografi e gli elettroencefalografi, col nome
Galileo. Senza entrare nei dettagli voglio ricordare come i radioamatori hanno
contribuito in modo determinante ad ampliare e lanciare sul mercato
apparecchi elettronici validissimi. Molti apparati militari furono prodotti come l’Indicatore dati radar PPI, il trasmettitore SRD7, il trasmettitore navale TDE, il Bofors sistema automatico
di puntamento cannoni. E dietro a tutto questo vi era uno stuolo di radioamatori.
All’inizio anni 60 furono messi in produzione gli apparati ricetrasmittenti UHF tipo 618-W2B su
licenza Collins per l’aereo F104, apparecchi ricetrasmittenti navali UHF (200-400 MHz) per il
controllo aereo, questi derivati dalla radio ARC 34 di progettazione RCA americana.
Ebbene, e qui mi ripeto, quasi tutti i tecnici che lavoravano per la messa a
punto di questi apparecchi erano altri radioamatori, come l’ing. Carlo Ambri
I1YW, l’ing. Piero Martinelli I1ZYE, l’ing. Piero Moroni I1TDJ, l’ing. Angiolo Chiti I1SXN, il dott. Stelvio Castelfiori I1CUC. Ora tutti i radioamatori toscani hanno sostituito la cifra 1(uno) con il 5, per esempio il sottoscritto è I5SXN.
Dopo quest’inizio questi radioamatori, insieme ovviamente a molti altri tecnici, realizzarono
apparati di progettazione originale come il ricevitore navale ad onde corte R7b ed il
ricetrasmettitore BLU (Banda Laterale Unica) RT-1/VRC per frequenze comprese fra 2 e 12 MHz,
L’ing. Ambri divenne successivamente direttore generale della OTE, l’ing. Martinelli divenne dirigente della OTE Biomedica insieme con il dott. Castelfiori. Questa ditta è ora la ESAOTE, una delle maggiori ditte produttrici di sistemi di Ecografia.
Ai primi anni 70 ci fu una gara per apparati ricetrasmittenti per la polizia. Grazie alla collaborazione fra i vari tecnici fu realizzato un ottimo apparato tuttora in uso nelle auto della polizia il VP80.
Per generare le frequenze per la ricezione e la trasmissione fino ad allora si ricorreva ad un sintetizzatore assai complicato che richiedeva parecchi oscillatori a quarzo. Il radioamatore I5SXN realizzò un sistema con circuiti integrati digitali, oggi comunissimi, ma allora una assoluta novità in Italia ed uno dei primi nel mondo. Detto sistema fu inizialmente usato anche in una radio a 144 MHz per radioamatori, altra foto a lato. Detto circuito digitale fu poi utilizzato oltre che nel VP80 anche per il VP450, apparecchio dei carabinieri, e per il ricetrasmettitore terra-bordo-terra TBT per il controllo del traffico aereo. Anche la radio portatile della polizia usa lo stesso sistema. Editing Dr. Fernando Menichini

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