• 6 mesi fa
«È un disco che come tutti quelli dei Cor Veleno, segna sempre un cambiamento. È un album che celebra i 50 anni dell’hip hop, cultura che ci ha dato tantissimo», raccontano Grandi Numeri, Squarta e Gabbo nel backstage del palco del Concerto del Primo Maggio al Circo Massimo, dove si sono esibiti con un omaggio a Primo Brown, fondatore del gruppo rap scomparso a gennaio del 2016.  «Fuoco sacro», il loro ultimo lavoro discografico uscito il 15 marzo scorso, è l’ottavo della loro lunga carriera che ha cavalcato la scena dell’hip hop nazionale da circa trentacinque anni. Tredici tracce per un viaggio che attraversa il rap dagli anni Novanta fino ad oggi, tra sperimentazioni jazz e hardcore, drill, cumbia colombiana e riferimenti alla tradizione cantautorale italiana. Il disco è impreziosito dalle collaborazioni di Inoki, Colle Der Fomento, Fabri Fibra, e dei nuovi protagonisti della scena hip hop italiana, come Nayt, Franco 126, Willie Peyote, Mostro, ma anche degli emergenti Ele A, Ugo Crepa, Klaus Noir, e del colombiano Marlon Peroza, nominato ai Latin Grammy 2020.I Cor Veleno hanno da poco annunciato tre appuntamenti per presentare dal vivo l’album, ma anche per una grande festa dell’hip hop a ingresso gratuito, il 18 maggio al Pontelungo Summer Festival di Bologna, il 23 maggio alla Città dell’Altra Economia di Roma e il 30 maggio al Big Bang Music Fest di Nerviano, in provincia di Milano.

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