• 4 mesi fa
La Nazione compie 165 anni di storia, di innovazione e passione.
Fondata nell’estate del 1859 grazie all’impegno di alcuni giornalisti, mossi dal sogno di uno Stato Unitario che di lì a poco sarebbe divenuto realtà, è oggi il giornale leader che racconta il territorio, l’Italia e il mondo attraverso un’informazione autorevole e sempre accessibile. Per festeggiare questo importante traguardo, La Nazione realizza un palinsesto di iniziative e progetti editoriali presentati durante un evento esclusivo a Forte Belvedere, Firenze.

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Novità
Trascrizione
00:00Abbiamo detto della straordinaria importanza di questo anniversario anche perché ci riporta
00:07appunto alle sfide dell'oggi e del contemporaneo e quindi io volevo chiederle, volevo chiedere
00:13all'editore, tanto che effetto le fa testimoniare una storia che compie oggi 165 anni, che responsabilità
00:23sente rispetto a tutto questo, anche rispetto alle difficoltà e alle sfide che ci troviamo
00:28ad affrontare. Ma intanto credo che sia un punto di partenza, ricordiamoci che in 165
00:39anni la nazione ha formato generazioni di cittadini e che tutti i giornalisti che hanno
00:45lavorato dal primo giorno di questi 165 anni avevano degli occhi, un cervello e un cuore,
00:53quindi hanno fatto il loro lavoro nel bene e nel male, delle volte benissimo, delle volte
00:58magari hanno sbagliato, ma sempre con una voglia di verità. Quello che sta succedendo
01:07adesso è sicuramente importante ricordarlo perché siamo in un momento di disinformazione,
01:16noi non l'abbiamo mai cambiato, però assistiamo in questo momento a una disinformazione latente
01:24che però questa brezza stasera già in questi mesi sta cambiando, stiamo ritornando alle origini,
01:31voi avete visto tutto quello che succede, ci sono degli studi dell'Università di Torino in cui
01:39quello che leggete, il 51% sono delle notizie false, quindi non sapete più distinguere qual è
01:46il vero e il falso, salvo se non vi concentrate, se non vi documentate. Possiamo sbagliarci,
01:52possiamo incorrere in una notizia, possiamo vedere il labiale di una persona che dice una
01:58cosa ma non è vero, non è quello, quindi questo credo che sia le istituzioni, sia l'Europa,
02:06sia il mondo intero debba ritornare alle origini perché la buona informazione, la buona qualità la
02:13fanno i giornalisti, non la fanno i profili nascosti che possono insultare, che possono
02:20denigrare, che non sono perseguibili perché voi sapete che se un giornale scrive sia online che
02:27su carta qualcosa, se voi non siete contenti lo potete denunciare, ma sulla rete non trovate
02:34possibilità di rivalervi su quel danno che vi ha procurato, quindi credo che bisogna ritornare
02:41alle origini e io mi batto anche come Presidente della FIEG con le istituzioni, con il governo,
02:48perché si prendono delle decisioni unilaterali che le persone siano riconosciute in rete,
02:56quindi basta dare nominativo, carta d'identità e se vogliono scrivere qualcosa contro di noi,
03:03o su di noi, devono essere responsabili, cosa che il giornalismo di qualità fa, quindi questo
03:11è molto importante ricordarlo e credo che la nazione come tanti altri giornali, perché moltissimi
03:16giornali in Italia hanno oltre 50 anni, 100 anni, 200 anni eccetera eccetera, quindi ricordiamoci
03:23questi valori che sono importanti perché la verità e la qualità si fa ancora attraverso il giornalismo,
03:31grazie. Sara Riffeser-Monti, l'editore diceva giustamente l'importanza che oggi più che mai
03:47il sistema di informazione tradizionale, quindi i giornali hanno nel determinare la differenza
03:54tra il vero e il falso, in un momento in cui è sempre più complicato distinguere ciò che è vero
04:00appunto da ciò che non lo è, ecco in questo passaggio anche generazionale di valori, di
04:06sensibilità e di sfide, qual è il pensiero che vuoi dedicare a questa città e ai tanti amici
04:15che sono venuti a festeggiare la nazione stasera? Grazie Agnese, grazie a tutti voi presenti qui
04:22stasera, parlo a nome mio e parlo anche a nome dei miei fratelli Matteo e Bruno questa sera non
04:26presenti e cerco di trasmettere anche da parte loro tutta l'emozione che noi proviamo nell'essere
04:33testimoni e nell'essere editori di un giornale che non solo la storia l'ha raccontata ma probabilmente
04:39l'ha anche fatta scrivendola. Essere editore è una grandissima responsabilità nei confronti di voi
04:46lettori e anche delle persone che lavorano con noi, quindi ma papà citate voi i giornalisti,
04:51io ringrazio tutti i giornalisti che lavorano con Agnese e tutte le persone di staff che ci
04:56permettono tutti i giorni di uscire con un quotidiano, perché fanno questo lavoro che è
05:01una missione praticamente, non è solo passione. Immaginatevi comunque la difficoltà di un lavoro
05:08quotidiano di uscire con le notizie, non significa solo pubblicare notizie ma significa essere
05:13rilevanti e il digitale ha accelerato tutto questo, quindi significa essere rilevanti minuto
05:19dopo minuto e credo che il nostro compito a volte però sia anche fermarsi, fermarsi a pensare qual è
05:26la nostra missione, qual è il nostro scopo e fermarsi vuol dire anche ritrovarsi in occasioni
05:32come queste, quindi noi abbiamo un quotidiano, scriviamo sulla carta, scriviamo nel digitale,
05:37ma quello che ci piace fare è incontrare la gente, per questo organizziamo tanti eventi sul
05:42territorio. Stasera è l'inizio di questa celebrazione importantissima perché l'affluenza di stasera è un
05:49sintomo importante di quanto ancora possiamo valere e ci tengo che tutte le persone che hanno
05:55lavorato a questo evento stasera riportino il successo di questo evento anche alle altre persone
06:01che stanno in ufficio, perché ci dà forza, ci dà vitalità. Sappiamo, sapete tutti in che
06:07momento vive l'editoria in questa fase, ma nell'incontro per noi c'è l'autenticità e
06:13c'è il valore di quello che facciamo, quindi incontrarci e condividere una visione, un'emozione,
06:20dell'energia e anche questo dobbiamo fare come editori. Quindi stasera credo che sia la
06:26dimostrazione di una comunità, alla fine la Nazione di Firenze coltiva una community,
06:33se vogliamo utilizzare un termine digitale, che è la comunità di Firenze, la Nazione della Toscana
06:38coltiva la comunità della Toscana, ma però abbiamo anche la community di Modena, di Bologna,
06:43di Milano e la famiglia di Cuenera chiude tutte queste community. Ringrazio tantissimo
06:50Agnese e tutti i suoi collaboratori che valorizzano questo marchio, valorizzano queste comunità
06:55che insieme hanno un unico grandissimo intento che è la valorizzazione dei nostri territori
07:00e soprattutto la connessione delle persone che danno valore a questi territori. Quindi
07:05grazie a te e grazie al nostro padre che ci trasmette con tantissima tenacia quello che
07:11vuol dire essere editore. Grazie. Grazie

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