• 3 mesi fa
(LaPresse) «Noi vogliamo abrogare totalmente questa legge, perché non è questo quello di cui ha bisogno il nostro Paese». Così il segretario della CGIL Maurizio Landini, a margine dell’evento di lancio della campagna di raccolta firme per il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Simbolicamente, il sindacato ha inaugurato il primo banchetto all’esterno dell’ospedale San Filippo Neri di Roma. Al momento della firma, piccolo siparietto di Landini, che ha dimenticato in auto il documento ed è dovuto tornare a prenderlo per poter effettivamente firmare. «Abbiamo bisogno che ci siano alcuni diritti garantiti a tutti: a partire dalla sanità pubblica, l’istruzione, all’assistenza, a un lavoro che sia non precario», afferma il sindacalista, secondo cui «l’autonomia differenziata va esattamente nella direzione opposta, di dividere il paese e limitare la libertà delle persone».Pertanto «questa non è una battaglia di difesa, ma è una battaglia per affermare un altro modello sociale, che rimette al centro il lavoro, le persone e la loro libertà».

Landini fissa poi anche l’obiettivo della campagna: «Il nostro obiettivo è ambizioso: portare a votare tra un anno 25 milioni di persone, in un Paese dove ormai il 50% a votare non ci va più. Uno che firma oggi sta dicendo una cosa molto precisa e cioè che vuol tornare lui a contare» e per questo motivo «il referendum ha questo valore, di rimettere al centro la democrazia».

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00:00Un percorso molto importante perché noi vogliamo abrogare questa legge totalmente, perché non è questo di cui ha bisogno il nostro paese, noi abbiamo bisogno di unire il nostro paese
00:25e abbiamo bisogno che ci siano alcuni diritti garantiti a tutti, a partire dal diritto alla salute, alla sanità pubblica, a partire dal diritto all'istruzione, alla scuola, all'assistenza, a partire dal diritto ad un lavoro che sia non precario e al diritto ad avere delle politiche nazionali che affrontano i temi delle politiche industriali.
00:47L'autonomia differenziata va esattamente nella direzione opposta, di dividere il paese va nella direzione di limitare di fatto la libertà delle persone e per questo credo che questa sia una battaglia non di difesa, questa è una battaglia per affermare un altro modello sociale che rimette al centro il lavoro, le persone e soprattutto la libertà delle persone.
01:09Non si è liberi se tu sei precario, una persona non è libera se non arriva alla fine del mese perché ha uno stipendio basso, non è libera se non ha il diritto di essere curata in qualsiasi parte del paese sia nata, non è libera se muore sul lavoro, non è libera se non ha il diritto di studiare, di conoscere e di istruirsi.
01:30Questi diritti fondamentali oggi sono messi in discussione e le scelte che questo governo sta facendo con l'autonomia differenziata non fanno altro che aumentare le diseguaglianze.
01:41Il nostro obiettivo è ambizioso, quello di portare a votare tra un anno 25 milioni di persone, questo è il vero obiettivo in un paese dove ormai il 50% a votare non ci va più.
01:52Mentre uno che firma oggi sta dicendo una cosa molto precisa che vuol tornare lui a contare, a decidere e da questo punto di vista il referendum secondo noi ha questo valore, rimette al centro la democrazia perché vuol dire che sono i cittadini in quanto tali che non delegano qualcuno ma che con il loro voto possono decidere cosa deve fare e dove deve andare questo paese.

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