La rabbia di Enzo Quaranta, il padre di Lorena, la ragazza uccisa il 31 marzo del 2020 dal compagno Antonio De Pace a Furci Siculo. Dopo la sentenza della Corte di Cassazione sono aspre le polemiche sulla motivazione. Secondo la Suprema Corte i giudici avrebbero dovuto valutare diversamente e meglio la componente legata allo stress da covid come attenuante. Il padre di Lorena, però, è sgomento. Lo ha raggiunto, raccogliendo le sue parole, Francesco Triolo
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NovitàTrascrizione
00:00quando ha sentito la motivazione e lo stress da Covid, cosa ha pensato?
00:06Ma sgomento, sgomento, l'ho detto, sgomento, non c'è già niente, che cosa dobbiamo pensare?
00:10La motivazione, l'ho detto ora, come hanno preso la motivazione questa, quando sto dicendo che
00:18la motivazione erano site. Di dove si tira una motivazione? Perché c'era il Covid, mi
00:25stresso e uccido una ragazza. Io sto dicendo, nel fatto di Lorena, ci sono tutti i whatsapp
00:33del signor De Pace dove parla che di stress non c'era niente, parla che nei giorni andava
00:40col motorino a uscire fuori, andare a trovare gli amici e non si preoccupava di niente per
00:46divertirsi. Allora lo stress dov'era? Io sto parlando di stress, dov'era il stress? Allora
00:51io quello che continuo a dire, il presidente e tutti quelli che erano là a giudicare questa
00:56cosa, dove l'hanno preso il fatto del stress? Voglio capire solo questo. Che manovra hanno
01:03fatto? Magari per capire dove se c'è un primo grado, un secondo grado e ci sono tutte, tutte,
01:11tutte, tutte le documentazioni, come si ci arriva lo stress? Voglio capire, perché nel
01:16periodo della pandemia la dobbiamo mettere così? Ci sono i whatsapp che parla. Ora voglio
01:21dire una perla. Per per il processo che ci sarà successivamente qua a Reggio Calabria,
01:31che i presidenti, che tutti tutti chi sono che e gli avvocati che si guarda bene e vogliono
01:39guardare tutti tutta la documentazione e tutto quello che c'è scritto e se fa un giusto
01:45processo, sia per Lorena sia per tutti.