A distanza di quasi mezzo secolo, un prezioso dipinto, rubato dalla Galleria Alberoni di Piacenza nel luglio del 1978, è tornato al suo posto: è stato ritrovato dai carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale di Udine mentre stava per essere messo in vendita per la cifra di 2 milioni di euro. «Nel controllare i cataloghi d'arte del Mercante in Fiera di Parma - ha spiegato il maggiore Alessandro Volpini del Nucleo Carabinieri Tutela Beni Culturali di Udine - abbiamo notato un dipinto nel catalogo di un antiquario di Trento, il quale lo aveva comprato da un’eredità di una famiglia milanese. Dopo essere stato sottoposto expertise fotografiche da parte di esperti, è arrivata la conferma che si trattava dell’opera “Isacco cieco che benedice Giacobbe", quello stesso quadro sparito nel 1978 da Piacenza».
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NovitàTrascrizione
00:00Il dipinto è stato recuperato da un'operazione del Nucleo Carabinieri per la Patrimonio Culturale di Udine
00:06ed era pronto per essere messo in vendita in una grande fiera per l'antiquario arco.
00:11Si tratta di un'opera che a quel tempo era attribuita a Bernardo Strozzi
00:16che venne trafugata presso l'Opera Pia Collegio al Veroni nell'estate del 1978.
00:24La tela è passata di mano prima dai privati per poi essere rimessa nel mercato
00:31e attraverso la consultazione della Banca Dati dei Beni Culturali è stata trovata la positività
00:37e con una informativa di reato dalla Procura della Repubblica di Trento
00:43abbiamo ottenuto un decreto di sequestro a carico di un commerciante di arte
00:48che nel frattempo lo aveva comprato da una eredità da cui proveniva il dipinto.
00:55Oggi perpetuiamo le volontà di questo mecenate che lo aveva donato la Galleria al Verona
01:03e questo che cosa permette? Permette di poter dire che se il bene viene rubato
01:09il bene prima o poi tornerà a circolare come è successo per il quadro che restiamo oggi
01:15e quando il bene tornerà a circolare eccoci saranno i carabinieri della tutoria del patrimonio culturale
01:21i carabinieri delle stazioni che sono sul territorio che potranno vigilare, controllare
01:28e controllare anche in maniera speditiva con moderni sistemi tecnologici
01:35e potranno accorgersi se questi quadri sono stati rubati.
01:39Dunque siamo partiti dal fatto che l'attribuzione a Bernardo Strozzi che era stata formulata nel 70'
01:45non convinceva, non sembrava assolutamente un dipinto uscito dalla mano di quest'artista genovese
01:51ma nemmeno dalla sua bottega.
01:52E allora quasi per gioco ho inserito questo dipinto come fotografia
01:58su un sito che si chiama Le Connoisseurs che è un gruppo all'interno del social facebook
02:03in cui cominciate a nascere proposte, a nascere intuizioni
02:06fino a quando un amico che si chiama Alberto Crispo che lavora all'università di Parma
02:11mi ha sollecitato il nome di Giovanni Peluzzini
02:15che è un artista conetano, membro di una famiglia di artisti molto nota fra 6 e 700
02:22e che non è molto conosciuto.
02:24In realtà il dipinto con il restauro ha svelato una firma
02:28e una firma che leggiamo adesso G per
02:33ho chiesto un'ulteriore parere a Loredana Lorizzo
02:36che è una professoressa dell'università di Salerno
02:39che aveva scritto qualche anno fa un saggio, forse l'unico vero, su quest'artista
02:44confermandomi la paternità anche al suo modo di vedere di quest'artista
02:48e quindi penso che al quadraturo del cerchio si ero mai perfetta
02:51abbiamo una firma, abbiamo pareri autorevoli
02:54e quindi possiamo confermare l'attribuzione a quest'artista Giovanni Peluzzini.