La vettura fu rivoluzionaria per la Jaguar perché abbandonava il classico telaio a longheroni e traverse delle precedenti vetture serie XK per una più moderna soluzione monoscocca con telaietto anteriore supplementare. Montava un motore Jaguar 6 cilindri in linea serie XK da 3.800 cm³ derivato da quello della XK150, alimentato da tre carburatori SU HD8 e con una potenza di 265 CV, abbinato ad un cambio meccanico a quattro marce MOSS, con prima non sincronizzata. Le sospensioni erano molto avanzate, al retrotreno fu adottata una sospensione a ruote indipendenti al posto del tradizionale schema a ponte rigido mentre all'avantreno si optò per doppi quadrilateri con barre di torsione. Con quest'auto la Jaguar anticipò tutti i costruttori di auto sportive e adottò per prima i freni a disco sulle 4 ruote servoassistiti Dunlop, già sperimentati in gara alla 24 Ore di Le Mans con la D-Type. I cerchi di serie erano a raggi grigi fissati con un gallettone.
La linea fu un capolavoro di Malcom Sayer e di Sir William Lyons, ricca di curve così aggraziate ma allo stesso tempo muscolose e aggressive fu definita "La più bella del mondo" da Enzo Ferrari. Il lungo cofano anteriore includeva i parafanghi, per accedere al motore infatti l'intera parte anteriore si ribaltava in avanti. Due serie di prese d'aria nella parte alta aiutavano il raffreddamento del 6 cilindri in linea e un rigonfiamento ne ricordava la presenza a chiunque guardasse la vettura. I fari erano carenati e le luci di posizione erano poste sopra i sottili paraurti cromati. Due rostri cromati affiancavano la "bocca" anteriore ovale ed erano collegati da un listello sempre cromato che sosteneva il piccolo logo circolare Jaguar. Editing Dr. Fernando Menichini.
La linea fu un capolavoro di Malcom Sayer e di Sir William Lyons, ricca di curve così aggraziate ma allo stesso tempo muscolose e aggressive fu definita "La più bella del mondo" da Enzo Ferrari. Il lungo cofano anteriore includeva i parafanghi, per accedere al motore infatti l'intera parte anteriore si ribaltava in avanti. Due serie di prese d'aria nella parte alta aiutavano il raffreddamento del 6 cilindri in linea e un rigonfiamento ne ricordava la presenza a chiunque guardasse la vettura. I fari erano carenati e le luci di posizione erano poste sopra i sottili paraurti cromati. Due rostri cromati affiancavano la "bocca" anteriore ovale ed erano collegati da un listello sempre cromato che sosteneva il piccolo logo circolare Jaguar. Editing Dr. Fernando Menichini.
Category
🚗
MotoriTrascrizione
00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
02:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
02:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
03:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
03:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org