"Siamo Serie": Outer Range, I ragazzi della 56a strada e Lucio Amelio di Nicolangelo Gelormini

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00:00Outer Range di Brian Watkins due stagioni su Prime. Alla fine ciò che rimane più impresso
00:28in questa serie che porta lo spettatore a farsi continuamente domande sul mistero che
00:33avvolge l'intera storia e lo stile di impassibilità sovrano di fronte a individui e montagne che
00:39compaiono e spariscono tra le tante straordinarie stranezze di cui è disseminato. La prima
00:45imprescindibile domanda è ma è un western o un thriller fantascientifico? In effetti questa
00:51serie che racconta di Josh Brolin, sempre più simile a Jeff Bridge, proprietario di un ranch
00:55che deve difendere dall'avidità di un latifondista limitrofo, a capo di una famiglia e di una vita
01:01non priva di angoli bui, si muove con ostentata abilità tra il supernatural, che diavolo sarà mai
01:07quell'enorme buco nero apparso nel verde brillante del Wyoming della sua terra, e il crime. Come farà
01:13a risparmiare ad uno dei figli la condanna per omicidio? E la seconda stagione riesce in modo
01:19abbastanza geniale a trovare un sorprendente scamotage narrativo. Tutto ciò in realtà è
01:24proprio una delle grandi novità della nuova serialità. Il coraggio di shakerare con audacia
01:30generi diversi, sempre alla ricerca di nuovi giacimenti di racconto. E se le prime quattro
01:35puntate giocano con l'attenzione meglio di quanto facciano le ultime, nella prima stagione, con
01:40l'enigma e con una certa anarchica bizzarria dei caratteri quasi linciana, il set è quello del
01:46buon cinema, ricco di penombre, montaggio febbrile, paesaggi incantevoli quanto gli attori e le loro
01:52facce. Soprattutto la moglie di Brolin, Lily Taylor e Immogen Pott, nei panni della presenza
01:59più ambigua e affascinante. Fatta di buchi neri e anime nere, come ha scritto un critico su un
02:05quotidiano indiano, questa serie gioca con il tempo e con la memoria come un fisico quantistico
02:10o come uno scrittore che ne conoscono la natura ingannevole e sfuggente. Nonostante una certa
02:16attitudine un po' diffusa a servire le battute come oracoli profetici, preveggenza, simultaneità
02:22di un personaggio in scena in diverse fasi della sua biografia, paradossi della durata, quattro anni
02:28nel West nel 1800 possono durare due giorni di oggi, ne fanno un singolare laboratorio dello
02:34storytelling dove tante linee e tipologie di storie cercano nuove sintonie in un identico
02:40fascinoso mood. I ragazzi della 56esima strada di Francis Ford Coppola, film su MUBI. In questa
02:48guerra di bande giovanili raccontate da Coppola, un'epopea pop colorata con i neon degli anni 60,
02:55odorosa di popcorn e coca cola, i greaser, gli imbrillantinati e i socials si sfidano per le
03:01strade di Tulsa finché, come nella migliore delle tradizioni, ci scappa il morto. Gli autori
03:07dell'omicidio, poco meno che quindicenni, scappano nelle campagne e trovano rifugio in una vecchia
03:12chiesa abbandonata dove compiranno un atto eroico che li riscatterà. Da The Outsiders di Susan
03:20Eloise Hinton del 1967, scritto per lo più quando la sua autrice aveva 16 anni, Coppola ricava un
03:29racconto di formazione tanto adrenalinico quanto fiabbesco, un mix sconosciuto di action ed epifanie
03:36visive dove la conflittualità nascente della diversa estrazione sociale è venata da un commovente
03:42toccante lirismo. Su tutte, la scena del tramonto, che richiama i colori di Via col Vento, più volte
03:48citato nel film, e la citazione da Niente che sia d'oro resta di Robert Frost, un brano di cinema
03:55che rimane impresso nel cuore. A riprova della statura e della personalità del regista, tutti
04:01gli interpreti selezionati da lui da cuccioli diventeranno qualcuno. Matt Dillon, Ralph Macho,
04:06Patrick Swayze, Rob Lowe, Emilio Ostevec, Tom Cluetz, Tom C. Howell e soprattutto Diane Lane, il cui
04:14personaggio sembra scritto pensando alle tensioni sensuali che ogni suo sguardo provoca anche da
04:19ragazzina. Lucio Amelio di Nicolangelo Gelormini, documentario su Sky. Aver portato la grande arte
04:27contemporanea a Napoli alla fine degli anni 60 non deve essere stata un'impresa facile, ma Lucio
04:32Amelio, cresciuto tra le testimonianze delle pitture romane di Ercolano, poliforme e versatile,
04:38grande viaggiatore, conoscitore di artisti e galleristi, c'è riuscito. Guai però a chiedergli
04:43il significato di un'opera, l'arte contemporanea è una bomba a scoppio ritardato e richiede il suo
04:49tempo, replicava. Fu promotore della rassegna sulla nuova creatività del Mezzogiorno e punteggia nel
04:54suo lavoro incessante, supportato da colleghi e collaboratori di valore, l'inaugurazione della
04:59galleria in piazza dei martiri con Kuhn Ellis, il rapporto privilegiato con Joseph Bowie che imparò
05:05a condividere l'amore per capri, l'invito ad Andy Warhol testimoniato dalla rappresentazione di un
05:10esplosivo Vesuvio rimasto al museo di Capodimonte, la mostra congiunta dei due artisti inaugurata il
05:17primo aprile del 1980 rese per un giorno Napoli una New York mediterranea, è bello vedere Warhol
05:23a passeggio per i vicoli di Napoli e Keith Haring che dipinge anfore e busti maschili, dopo il
05:29terremoto del 1980 Lucio Amelia aveva coinvolto tutti gli amici artisti affinché le loro creazioni
05:35potessero costituire una leva di riscatto, racconta divertito Tony Servillo che seduto di fronte a
05:42lui lo sentiva parlare in 4 o 5 lingue mentre stava al telefono per poi rivolgersi a lui in perfetto napoletano

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