Architettura del paesaggio - Lez 01 - Introduzione al concetto di paesaggio come trasformazione dei luoghi

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Architettura del paesaggio - Lez 01 - Introduzione al concetto di paesaggio come trasformazione dei luoghi
Trascrizione
00:00Salve a tutti, mi chiamo Mariella Zoppi e insegno alla Facoltà di Architettura dell'Università
00:25di Firenze. Questa è la prima lezione di un corso di dieci moduli per operatore dei
00:32beni culturali e riguarda la disciplina di architettura del paesaggio. Naturalmente noi
00:40staremo insieme in queste dieci lezioni e affronteremo vari aspetti di questa interessante
00:47disciplina che si occupa di luoghi particolari assolutamente affascinanti che hanno a che
00:59fare con la vita degli uomini e con il lavoro degli uomini. Naturalmente la denominazione
01:06del nostro corso è composta da due parole chiavi, architettura e paesaggio. Architettura
01:15indica un insieme di tecniche definite che costruiscono qualche cosa e lo costruiscono
01:22in qualche modo fisso nel tempo, mentre il paesaggio è un concetto che ha a che fare
01:30con la percezione dei luoghi, ma anche con il fatto che i luoghi sono in continua trasformazione.
01:39Alla base del nostro corso avremo questo concetto di paesaggio come trasformazione dei luoghi.
01:48I luoghi sono in movimento, in evoluzione, gli uomini lavorano i campi, lavorano nelle colline,
01:58costruiscono le città, villaggi e dunque niente è mai immobile. Naturalmente il concetto di
02:08paesaggio ha a che fare anche con un complesso disciplinare che soprattutto nei paesi anglosassini
02:17è stato assolutamente rilevante. Infatti la disciplina e anche da qui questa buffa traduzione
02:26letterare di landscape architecture in architettura e del paesaggio deriva dal fatto che questa
02:33disciplina è stata fondata negli Stati Uniti all'inizio del 900. Per la prima volta si insegna
02:42nell'Università di Harvard nel 900, proprio 1900 e per chi ama le curiosità questo è il primo
02:53corso di laurea in cui vengono ammesse le donne nell'Università di Harvard. La disciplina ha
03:00grande successo naturalmente anche nell'Università inglesi, mentre nel mondo mediterraneo in Italia
03:08e in Francia resta più legata a un concetto di arte o architettura dei giardini. Non c'è questa
03:17indicazione di area vasta, di rapporto complesso e con il territorio, ma c'è un'indicazione molto
03:28più stretta rispetto a quella che è la situazione del giardino monumentale, del giardino pubblico.
03:36In questa lezione in cui noi introdurremo i concetti della disciplina e vedremo come
03:44questa disciplina si articola, partiremo da, naturalmente abbiamo già cominciato a farlo,
03:50dalla definizione ed evoluzione dell'architettura del paesaggio. Tratteremo successivamente
03:58i campi di intervento disciplinare per poter meglio capire che cosa fa l'architetto del
04:04paesaggio, dove opera, quali sono i suoi sbocchi professionali e operativi, per poi passare a dare
04:13un'idea della struttura del corso in modo che tutti possiate avere già chiaro fin dall'inizio
04:19come e cosa tratteremo. Naturalmente se voi andate a cercare su qualsiasi dizionario la parola
04:30architettura trovate delle indicazioni molto precise, le abbiamo detto, sono tecniche,
04:36sono modi di costruire, sono indicazioni assolutamente definite. Mentre le stesse più o
04:43meno che valevano al tempo dei greci e dei romani, sono le stesse che in fondo mutate
04:48le tecnologie valgono ora. Se noi andiamo a vedere invece che cosa ci dice il vocabolario
04:54a proposito di paesaggio, vediamo come ci sia un'assoluta variabilità di questa definizione.
05:01Se consultiamo il Devoto Oli, che è uno dei vocabolari più noti della lingua italiana,
05:11vediamo che ci rimanda a una definizione di territorio come individuato da un punto di
05:20vista prospettico che viene riconosciuto per le sue caratteristiche e poi viene specificato
05:28che in geografia ci sono diverse caratterizzazioni del paesaggio, c'è il paesaggio desertico
05:35come potete qui vedere, c'è il paesaggio montano e qui potremmo andare avanti con tutta
05:41una serie di definizioni, il paesaggio marino, la pianura, la collina e così via che voi
05:47avete tutti certamente in mente. Poi se invece andiamo a vedere il grande dizionario La Russe
05:57in francese, vediamo che oltre questa indicazione di paesaggio si comincia a dare una visione
06:06più estetica del paesaggio, si parla di punto di vista, di un punto particolare di vista
06:14da cui si coglie una porzione di territorio del tutto particolare e quindi un paesaggio
06:22è un elemento definito fra due elementi precisi racchiusi nel cono visuale che un osservatore
06:30qualsiasi esercita nei confronti del territorio, ma ancora di più noi possiamo vedere come
06:40sia il dizionario spagnolo, il dizionario reale dell'Accademia Reale di Spagna, sia
06:45il dizionario e ancora di più il dizionario dell'arte ci parlano di paesaggio non solo
06:53come di componente visuale estetica, ma addirittura come di dipinto che ripropone una visuale
07:03estetica del tutto particolare. Quindi c'è tutta una letteratura che mette a confronto
07:08la parte di visuale, di vista, di estetica, di bellezza come la parte di visuale, di vista
07:22come si diceva fino a qualche anno fa, con quella che è una trattazione disciplinare.
07:29Dunque noi dobbiamo pensare quasi che un paesaggio può essere al limite il ritratto di se stesso
07:38e se voi guardate queste due diapositive che vi faccio vedere in sequenza capite cosa voglio
07:45dire? I girasoli della prima diapositiva che sono girasoli presi in un campo della
07:52Toscana e il grano di Van Gogh sono in fondo due elementi molto simili nella caratterizzazione
08:01del paesaggio, ma un paesaggio è anche spesso uno stato d'animo, quante volte vi sarete
08:09messi a vedere più difficile l'alba perché magari dormiamo, ma certamente un tramonto,
08:16un tramonto sul mare come questo per esempio addirittura ad Agrigento oppure un'altra
08:23visione sempre romantica come quella di Portovenere in Liguria e avete pensato a questo magnifico
08:31paesaggio come a un elemento unico, irripetibile perché mai quelle stesse condizioni di luce,
08:42di colori, di atmosfera, ma anche del vostro stato d'animo si ripropongono in questo aspetto.
08:49Ora una disciplina però non può essere una disciplina soggettiva, una disciplina non
08:57è fatta di emozioni, una disciplina è fatta di tecniche, di elementi di riconoscibilità,
09:04è fatta di leggi, è fatta poi di capacità di operare, abbiamo detto fin dall'inizio
09:12che quello che interessa a noi è come i paesaggi si trasformano e come l'uomo può intervenire
09:19in questa trasformazione e come un tecnico, l'architetto del paesaggio può guidare queste
09:25trasformazioni al fine di una maggiore vivibilità e quindi anche di una maggiore potenzialità
09:33estetica degli stessi luoghi. Quindi noi dobbiamo pensare come questi paesaggi hanno avuto protezione
09:45all'interno della nostra legislazione e dobbiamo subito dire che la cosa principale
09:55in Italia sono state le famose due leggi del 1939, la legge sulla protezione delle bellezze
10:05naturali e panoramiche, la 1477 e la legge sulla protezione delle cose di interesse storico
10:15artistico, la 1089. Con queste due leggi abbiamo in fondo ribadito il concetto di paesaggi
10:25come punto di vista univoco, quindi che cosa tutelavano queste leggi e tutelano ancora
10:32perché sono tuttora vigenti? Tutelavano il fatto che una determinata visuale era talmente
10:43particolare e perfetta che doveva essere in qualche modo tramandata, conservata. Nella
10:51nostra Costituzione abbiamo un ulteriore impegno che i padri costituenti hanno preso nei confronti
11:02del paesaggio, perché è una disciplina menzionata come tutela, quindi il paesaggio è in qualche
11:10modo una cornice, un quadro, un elemento di riferimento in cui ci muoviamo e che ha necessità
11:18di essere assolutamente salvaguardato o comunque controllato. Negli anni, metà degli anni
11:2670 è arrivato un altro complesso di leggi che non vi sto a raccontare perché non vi
11:31voglio fare un corso di legislazione sul paesaggio, però è bene che almeno per grandi filoni
11:39voi ne conosciate le indicazioni, alla metà degli anni 70, esattamente nel 75, è uscita
11:48un'altra legge importante che ampia il concetto di paesaggio a quello del sistema ambientale
11:56e ancora di più nel 1985 è uscita una legge, è stata emanata una legge, la 431 che è
12:04nota con il nome di legge Galasso che poi ha tutta una serie di decreti applicativi
12:10abbastanza complicati, che di fatto protegge gran parte del nostro territorio, pensate
12:17alle coste, alle montagne e soprattutto ha individuato questa grande categoria di bene
12:25che è il paesaggio. Direi che si è completamente sovrapposta
12:34l'immagine dei luoghi all'identità dei luoghi, noi non parleremo mai nel nostro corso di
12:42bei paesaggi o di brutti paesaggi, ma parleremo di paesaggi per come li comprendiamo, li vediamo
12:50e li viviamo. A questo punto devo dire che da due anni
12:58si è inserita in questa disciplina un'azione molto importante della comunità europea,
13:08che è la Convenzione europea sul paesaggio e questa è la nostra base di lavoro, noi
13:16faremo sempre e comunque riferimento a tutto quanto la Convenzione europea sul paesaggio
13:24ha stabilito, convenzione che è stata firmata nell'ottobre 2000 a Firenze ed è un po'
13:31uno dei nostri libri di testo, nel senso che è il nostro riferimento di azione rispetto
13:39a quello che noi pensiamo e vogliamo fare nell'azione disciplinare che riguarda il nostro
13:47corso. Intanto partiamo da una definizione di base
13:51che non è quella che abbiamo visto nei dizionari, ma che è quella che noi adopereremo come struttura
13:57del corso, il paesaggio designa una parte di territorio per come è percepito dalle
14:05popolazioni, le cui caratteristiche sono il risultato delle azioni e delle interazioni
14:12dei fattori naturali ed umani, è in fondo quello che abbiamo detto finora, nel senso
14:17che il territorio è un grande contenitore in cui la gente abita, che ha delle particolari
14:26caratteristiche, abbiamo detto può essere montano, marino, urbano, periurbano e così
14:34via, non è una intatta parte di natura, non siamo nella foresta amazonica, siamo
14:41in una parte dove la gente viva, lavora e col suo vivere e lavorare ha modificato questo
14:48ambiente in cui vive. L'altro elemento determinante che riguarda
14:56il paesaggio è come si agisce sul paesaggio, ovvero la politica del paesaggio, la politica
15:04del paesaggio identifica la formulazione da parte delle autorità pubbliche e competenti
15:12di principi generali, strategie e orientamenti che consentano di adottare misure particolari
15:20mirate alla protezione, gestione e pianificazione del paesaggio, protezione, gestione e pianificazione
15:28del paesaggio sono concetti che vedremo qui di seguito, ma su questo punto è necessario
15:36fissare il fatto che un paesaggio, proprio perché è in continua modificazione, anche
15:43se lo abbandono in continua modificazione, ha bisogno di politiche mirate alla sua conservazione
15:51condotte da parte delle autorità pubbliche competenti.
15:57Naturalmente queste politiche devono darsi degli obiettivi e questi obiettivi non possono
16:05essere altro che obiettivi di qualità del paesaggio, certo nessuno vuole che un paesaggio
16:13buono diventi un paesaggio invivibile, né vuole che un paesaggio invivibile resti tale.
16:21E allora gli obiettivi di qualità del paesaggio, per obiettivi si indica l'identificazione
16:29da parte delle autorità pubbliche competenti delle aspirazioni delle popolazioni che risiedono
16:36in un territorio per quanto concerne le caratteristiche del paesaggio che costituisce il loro ambito
16:42di vita. Che cosa vuole dire? Vuole dire che c'è una responsabilità pubblica nel permettere
16:50alle popolazioni, alla gente, agli abitanti di un dato territorio di poter avere un ambiente
16:58come piace a loro, nel senso questo vuole dire avere un ambiente confortevole, un ambiente
17:08gradevole, a nessuno piace vedere prati sciupati dove non si può stare sdraiati o leggere
17:19un giornale, parchi pubblici abbandonati, né vicoli malsani dove passare le proprietà
17:27in qualche tempo o comunque dove transitare. Quindi questo dell'obiettivo di qualità è
17:35un punto abbastanza essenziale. Naturalmente, conseguentemente agli obiettivi di qualità
17:43c'è tra questi la protezione dei paesaggi stessi. La protezione comprende le azioni
17:50di conservazione e mantenimento degli aspetti identificativi o caratteristici di un paesaggio
17:57giustificati dal loro valore storico che deriva dalla configurazione naturale e o dall'intervento
18:04umano. Non è una cosa complicata, ne abbiamo parlato finora, abbiamo detto che su ogni
18:12paesaggio, su ogni ambiente si compiono determinate azioni di conservazione e di mantenimento
18:22quando si riconosca in quel paesaggio un valore storico, artistico, ambientale, estetico,
18:31di memoria, di qualsiasi elemento che ci possa interessare da un punto di vista del tramandare
18:39questi valori e in questo modo noi agiamo con l'obiettivo di proteggere quel paesaggio.
18:49La protezione è dunque uno degli elementi cardine del paesaggio, del bel paesaggio,
18:58del paesaggio che voglio conservare e tramandare. Ma uno dei punti importanti è anche la gestione
19:06del paesaggio stesso, perché naturalmente in ogni paesaggio, abbiamo detto, vivono persone
19:14e allora la gestione dei paesaggi comprende le azioni volte in una prospettiva di sviluppo
19:21sostenibile ad assicurare una regolare e armonica evoluzione del paesaggio al fine di guidare
19:28i cambiamenti indotti dalle trasformazioni sociali, economiche e ambientali. Naturalmente
19:35nessuno di noi vive come viveva 50 anni fa e men che mai 200 o 300 anni fa, siamo cambiati,
19:44anche se ammiriamo tutto quello che è stato fatto nel Rinascimento, nessuno di noi potrebbe
19:52vivere in un palazzo del Rinascimento, oppure potrebbe cercare di usare sempre le fiammelle
20:02a gas per avere una determinata atmosfera, dobbiamo comunque cercare di adeguare ai tempi
20:10anche parti delle città molto delicate di cui non si vuole una trasformazione fisica,
20:17ma nello stesso tempo dobbiamo anche cercare di costruire nuovi pezzi di città perché
20:26le popolazioni aumentano, perché pensate a cosa è successo per esempio in Italia, ma
20:31in tutta Europa con il grande inurbamento conseguente alla Seconda Guerra Mondiale, cosa vuole dire
20:38oggi parlare di città, di megalopoli, di periferie, tutti i concetti che in fondo soltanto
20:46due secoli fa esistevano solo in particolarissime situazioni e lo stesso queste modificazioni
20:54sono avvenute nella nostra società, oggi voi seguite delle lezioni alla televisione
20:59per i vostri genitori, tutto questo non era assolutamente possibile né pensabile e quindi
21:07questo cambiamento che è economico, che è di abitudine, che è sociale, che è ambientale,
21:13noi dobbiamo adeguarci e dobbiamo pensarci in modo molto corretto per il nostro paesaggio,
21:21in che modo? Attraverso la pianificazione del paesaggio, pianificare ovvero prospettare
21:29delle azioni e quindi la pianificazione del paesaggio comprende le azioni che prospettano
21:35forti cambiamenti, forti elementi di cambiamento in una prospettiva di valorizzazione, restauro
21:42e creazione di un paesaggio, sostanzialmente tutto quello che abbiamo detto finora rientra
21:48in questa azione della pianificazione che è in grado di valorizzare e quindi di prospettare
21:56situazioni nuove all'interno di situazioni antiche, di restaurare e quindi di far tornare
22:04situazioni degradate in condizioni invece di perfetta vivibilità e piacevolezza e addirittura
22:11creare un nuovo paesaggio, non è così insolito, pensate a quando si interviene su una cava
22:17dismessa, oppure a quando avviene una catastrofe naturale, oppure a quando si sono fatte nel
22:27tempo e poi torneremo a parlarne delle bonifiche complessive sul paesaggio. Una cosa da tenere
22:35presente sul paesaggio, mi rendo conto che la prima lezione è inevitabilmente una lezione
22:42un po' pesante, perché dobbiamo rifarci a tutta una situazione di concetti abbastanza
22:52facili, ma comunque non sempre visti tutti insieme e allora noi dobbiamo dire che siccome
22:59il paesaggio è tutto quanto abbiamo sotto mano, dobbiamo considerarlo come una risorsa,
23:08il paesaggio è una risorsa degli uomini che vivono in una determinata area, ma anche degli
23:15uomini che non vivono in quell'area, ma che hanno a che stare per qualsiasi motivo con
23:22quel particolare pezzo di territorio, pezzo piccolo o grande, perché un paesaggio non
23:28ha limiti, non esiste il paesaggio piccolo, il paesaggio grande, esiste un tipo di paesaggio
23:33che ha delle dimensioni specifiche. Il paesaggio dunque è una risorsa, una risorsa importante,
23:40è una risorsa che abbiamo detto trasformabile, abbiamo parlato di trasformazioni, ma non
23:47rinnovabile, nel senso che il paesaggio può cambiare, ma non può cambiare su se stesso
23:55e per questo va protetta nella sua evoluzione, il che significa che ogni sua trasformazione
24:03deve essere compatibile e sostenibile. Sono concetti che usiamo spesso per l'ambiente
24:10e che mutuiamo in questo caso dalle politiche ambientali per portarle, per trasportarle
24:17sul territorio in generale, ma soprattutto sul campo del paesaggio. Che cosa vuol dire
24:24compatibile? Parola che usiamo in continuazione, ma che va ben definita. Intanto deve essere
24:32compatibile con la morfologia e con l'assetto dei luoghi, non deve essere una cosa violenta
24:39né una cosa imposta, ma deve essere una cosa che in qualche modo ha una sua evoluzione
24:45e un suo rapporto con i luoghi stessi. L'altro elemento è che deve essere compatibile con
24:52la storia che ha determinato l'aspetto attuale dei luoghi e qui vi verrà certamente in mente
24:59quanto è avvenuto in molti paesi, piccole città alla fine degli anni 60, all'inizio
25:08degli anni 70 quando era simbolo di modernità costruire ovunque e dappertutto un rattacielo.
25:15Questo è il chiaro esempio di non compatibilità fra un luogo che ha una presenza in qualche
25:24modo antica consolidata nel tempo e qualche cosa che esplode all'interno di questo luogo.
25:30Questo non vuol dire che non si possa fare architettura moderna all'interno dei centri
25:34antichi, un altro discorso lo affronteremo, anche questo in seguito. L'altro elemento
25:39di compatibilità è con il futuro aspetto dei luoghi, nel senso che in qualche modo
25:47dobbiamo ammettere che la natura, il paesaggio, il territorio non devono avere dei salti,
25:53ma devono operare attraverso mantenimento e trasformazione fra loro tenute in equilibrio.
25:59Mi rendo conto che non è facile, però vedrete che alla fine di questo corso riusciremo
26:06a trasferire questi concetti in campi di applicazioni molto facili da manovrare. L'altro concetto
26:13che è quello del sostenibile, è un punto legato alla sostenibilità, significa che
26:20le trasformazioni che possono avvenire nei luoghi devono assolutamente essere rapportate
26:28alla vita e al lavoro degli uomini che in quei luoghi oggi vivono e lavorano e di quanti
26:35vi vivranno e vi lavorevano in futuro. È chiaro dunque che il concetto di sostenibile
26:43non è un concetto limitato nel tempo, non è un concetto che si consuma in pochi anni
26:52o in pochi decenni, ma che si prospetta in un periodo abbastanza ampio di tempo. Vi faccio
26:59vedere, per meglio chiarire che cosa significa operare su un paesaggio, un esempio tipico
27:11dell'Europa meridionale, che è il paesaggio terrazzato. È un paesaggio molto suggestivo
27:19che tutti noi conosciamo in tantissime regioni italiane del meggior giorno francese e di
27:26cui qui vedete un esempio di un bel paesaggio terrazzato, equilibrato fra costruzioni e
27:36terrazzamenti con varie indicazioni di vita. Qui cominciate a vedere invece un paesaggio
27:47di montagna in cui i terrazzamenti cominciano a dare segni di difficoltà. Il particolare
27:59vi mostra come un terrazzamento tenuto a regola d'arte, tenuto bene come si conviene, possa
28:07essere suggestivo dal punto dell'immagine, ma ha una funzione importante dal punto di
28:13vista della coltivazione, perché all'interno dei muretti di sostegno c'è tutto un sistema
28:18di drenaggio che permette in questo caso agli ulivi di avere un terreno buono per la loro
28:25coltivazione e così via. Il paesaggio terrazzato è un esempio che noi troviamo nei quadri
28:32rinascimentali e prerinascimentali. Qui vedete un paesaggio terrazzato attuale, siamo in
28:41una zona di serre, potete pensare alla Liguria o alla Provenza e direi un paesaggio molto
28:51meno romantico di quelli che abbiamo visto finora, una trasformazione produttiva del
28:57paesaggio terrazzato. Qui vediamo invece un altro paesaggio che ha subito un altro tipo
29:05di degradazione, come vedete nella parte superiore i terrazzamenti sono spariti e si
29:12è piantata la vite, come si dice a Rittokino, abbandonando il sistema tradizionale. Questo
29:20è un altro dei problemi, perché la dilavazione dei terreni porterà non solo un cambiamento
29:26estetico, ma anche un cambiamento di tipo complessivo, strutturale nel paesaggio. Questo
29:34è un paesaggio terrazzato che ha subito un incendio, quindi anche qui siamo un esempio
29:40di degradazione, un altro tipo di esempio di abbandono e anche qui con un incendio.
29:47Questo è lo stesso muretto a secco che abbiamo visto all'inizio, tutto ben regimentato, quasi
29:56una piccola scultura che è diventato un cumulo di macerie. Qui vediamo invece un recupero
30:04interessante, dove il paesaggio è cambiato, perché non ci sono più i terrazzamenti con
30:12gli olivi che sono il terrazzamento classico del nostro Mediterraneo, al posto degli olivi
30:18che sono state piantate, delle piante di pesche e comunque alberi da frutto. Però
30:23il recupero complessivo del terrazzamento, degli elementi di scarico, delle acque e complessivamente
30:33la situazione di tenuta dell'ambiente è un'ottima situazione, quindi qui c'è stata una trasformazione
30:39del paesaggio compatibile e sostenibile, secondo quello che dicevamo prima.
30:46La diapositiva che vedete ora è tutta un'altra cosa e fa parte di quell'altro branca dei
30:55nostri studi, che è la progettazione di spazi. L'architetto del paesaggio è in fondo una
31:02persona fortunata, perché ha a che fare con una serie di campi professionali di grande
31:09suggestione e di grande possibilità di uso e di piacevolezza. Io dico sempre che in fondo
31:18parlare di paesaggio e di giardini è un po' come sognare, è un po' come evadere da una
31:26pesante vita quotidiana. Quindi l'architetto del paesaggio impara e imparerete a progettare
31:35dei giardini di vario tipo, dei parchi, delle rive di piccoli laghi o di fiumi per il tempo
31:44libero. Questa è un'ambizione un po' grande, quella di imparare a progettare Piazza San
31:51Pietro, ma indubbiamente qualcuno è riuscito anche a progettare delle piazze di così grande
31:59impegno. Qui siamo a Varsavia, abbiamo un piccolo campo giochi, percorsi vita per esempio
32:06all'interno dei parchi, abbiamo delle situazioni di spazi verdi di vario tipo, un lungo fiume
32:15alberato, qui siamo a Lione. Questo è un esempio interessante di recupero di una cava
32:24dismessa, anzi di una zona di cave dismesse di carbone nella Rur, dove è stato fatto
32:31un grande programma ambientale e paesaggistico di recupero che ha rimesso in discussione
32:39tutta una zona mineraria per farne una zona di tempo libero e di attrazioni culturali.
32:47Naturalmente c'è chi progetta e cura le autostrade in modo che abbiano una situazione
32:54non terribile da un punto di vista ambientale e poi c'è tutta la pianificazione degli
33:00spazi verdi in area vasta, qui siamo a Berlino o in aree più urbane rispetto a quello che
33:10è la nostra città, come vedete un campo assolutamente enorme di applicazioni di cui
33:17ne abbiamo viste solo una piccolissima parte. Dunque il concetto di paesaggio si deve applicare
33:26a tutte le parti del territorio, naturali, rurale, urbane e perurbane e questo capite
33:35bene che pianificazione del territorio e pianificazione del paesaggio hanno in fondo
33:41molte caratteristiche comuni. Naturalmente la progettazione è una progettazione
33:50che riguarda spazi molto nobili, spazi assolutamente marginali e degradati e spazi di squalli
34:01da periferia, queste sono 3 bellissime foto di Cartier-Bresson che vi faccio vedere perché
34:09in queste foto è colta al tempo stesso la vita che si svolge, i bambini che giocano
34:14in fondo con un muro che divide una parte di città dalla ferrovia e che tuttavia la
34:20vita, quel discorso che si è sempre fatto fin dall'inizio che nei luoghi è la vita
34:26che conta, viene assolutamente limpido da queste foto.
34:32L'ultima cosa che vi vorrei dire è come noi ci occuperemo della storia dei luoghi,
34:40l'abbiamo vista come componente essenziale, spesso noi pensiamo che i luoghi che noi conosciamo
34:46come può essere una Poneta,

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