Venti giorni al porto, le origini della Compagnia Portuale di Civitavecchia

  • mese scorso
Trascrizione
00:0020 giorni al porto, le origini della compagnia portuale di Civitavecchia, da dove nasce l'idea di sviluppare questo concetto?
00:14L'idea è quella di ricostruire le ragioni che hanno portato alla nascita della cooperativa e la cosa importante è che alle ragioni alla base della nascita della cooperativa c'è un grosso sciopero,
00:32uno sciopero enorme di 20 giorni, il che significava per allora stare 20 giorni senza la misa retribuzione che già prendevano, che prendevano 20 centesimi a tonnellata.
00:47Quindi è importante capire e vedere quali sono le origini di questa cooperativa in seguito a un avvenimento epocale come fu uno sciopero che durò dal 19 gennaio al 6 febbraio del 1997, 20 giorni sono una durata eccezionale.
01:07Allora questa occasione fu il trampolino per cui questi portuali, allora scissi, allora isolati prendono coscienza, trovano il modo di unirsi tra loro, trovano uno sbocco unitario perché iniziano tutti insieme una lunga trattativa
01:37contro parte che sono la compagnia dei trasportatori.
01:41Che tipo di lavoro c'è dietro un volume del genere?
01:45Mi fa piacere perché dietro questo volume c'è un lungo lavoro di ricerca e soprattutto di ricerca ad archivio.
01:54Io sono stato fortunato perché quando cominciai la mia ricerca mi diressi presso la camera di commercio di Roma dove trovai un archivio intitolato secondaria camera di commercio di Civitavecchia.
02:13Cioè era accaduto che allora in quegli anni di fine ottocento tutto il materiale che riguardava la camera di commercio di Civitavecchia era stato depositato là.
02:23Comunque a parte questo il materiale della camera di commercio di Civitavecchia è in sostanza tutta la documentazione, lettere e rapporti che vengono inviati al presidente della camera di commercio.
02:38E a lui chi scrivono? Scrive il prefetto di Roma, il sottoprefetto di Civitavecchia, la pubblica sicurezza.
02:47Io sono stato fortunato perché ho messo alle mani questo fondo enorme attraverso il quale sono riuscito a raccontare giorno per giorno come faccio nel volume lo sviluppo di questo sciopero con i vari protagonisti che non sono solo i portuali ma sono i cittadini di Civitavecchia
03:14che danno una mano a questi portuali in sciopero, i negozianti danno credito, i fornai mandano il pane, tutte le donne della città quindi le mogli, le madri, i figli di questi portuali in sciopero scendono in piazza, salgono sulle banchine del porto per sollecitare tutti i portuali a scendere anche loro in sciopero.
03:39Quindi è uno sciopero unanime, uno sciopero collettivo che viene descritto in queste carte giorno per giorno soprattutto nelle relazioni delle autorità governative.
04:10Soprattutto non riesce a controllare questi lavoratori in sciopero che attraversano la città neanche a falla apposta nei giorni di carnevale e questo sotto prefetto c'è anche una nota di larità in tutto.
04:27Siccome è ormai ossessionato da questi scioperanti e deve assolutamente catturarli, durante il martedì grasso emette un decreto per cui sono vietate le maschere e non contento va durante il martedì grasso, si inserisce nel corteo del martedì grasso e per cercare questi scioperanti coglie gli infallo,
04:52stacca le maschere per vedere se dietro alla maschera ci sia qualche sovversivo. È un simbolo di questa reazione dello Stato che è eccessiva, che è autoritaria, che è repressiva e nonostante tutto ciò i portuali aiutati,
05:12soprattutto dalle donne che hanno una funzione determinante perché fanno da collegamento, fanno da portavoce, sono loro che vanno alla stazione di Civitavecchia ad accogliere Andrea Costa, il famoso socialista del tempo, il quale da Roma aveva preso il treno e il partito l'aveva mandato a Civitavecchia.
05:35Si era reso conto anche il partito socialista italiano che era appena nato, era nato da due anni, che era un movimento da tenere sott'occhio e manda Andrea Costa e le donne gli vanno incontro, lo abbracciano onorevole, lei sa come viviamo, lo stringono con le lacrime agli occhi. È un racconto molto colorito, molto appassionante e che a me è interessato molto.
06:05Parliamo della fine dell'Ottocento, ma è una pagina importante della storia di questa città, può essere ancora oggi attuale?
06:36Questa forte crisi finanziaria fa sì che uno dei progetti che si volevano realizzare per il rilancio di Civitavecchia non poteva essere attuato. Cos'era questo progetto?
06:49Era un progetto che aveva in mente il senatore Breda, i proprietari delle imprese di Terni, aveva in mente di installare sulle rivi di Civitavecchia degli alti furni che trasformassero il carbon coke che arrivava dall'Elba in ferro e questo ferro lo inviava tramite ferrovia ai suoi stabilimenti a Terni.
07:15Questo non fu possibile, sì che Civitavecchia da allora, pur rimanendo un porto di Roma, praticamente degradò a porto di secondo livello, proprio perché non aveva avuto le forze finanziarie ed economiche per decollare a porto di primaria importanza, essendo poi il porto di Roma.
07:38E quindi la fine dell'Ottocento, da una parte significa questo, dall'altra significa che allora, come dati importanti, ci sono le creazioni delle prime società di mutuo soccorso, poi leghe di resistenza e poi cooperative e soprattutto c'è lo sviluppo del socialismo italiano che è data dal 92 e che ha in Civitavecchia alcuni esponenti importanti che saranno presenti.
08:08In particolare altri protagonisti della lotta e dello sciopero.

Consigliato