Roma, 19 set. (askanews) - "I testi che abbiamo sentito oggi hanno dichiarato come loro avevano percepito fin da subito che tutto il male del mondo si era abbattuto su Giulio. Ed era opera degli apparati di sicurezza egiziani, che hanno condiviso questa intuizione con le intelligence dei Paesi alleati". Così l'avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia di Giulio Regeni, al termine dell'udienza in Corte d'Assise a Roma, dove oggi stati ascoltati quali testimoni l'ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi e l'ex sottosegretario con delega ai Servizi ed ex ministro dell'Interno, Marco Minniti. "È molto importante il fatto che sia emerso con chiarezza che l'Egitto non è un Paese sicuro, neanche per gli italiani. Minniti ha detto in maniera chiara che l'Egitto è un regime autoritario e che di fatto è stata la paranoia di questo regime a decidere le sorti di Giulio. Poi che Giulio era un ricercatore brillante, che faceva un lavoro legittimo di ricerca e non ha mai lavorato per i Servizi". La penalista ha poi aggiunto: "Riteniamo grave e doloroso il fatto che una comunicazione dell'Ambasciata italiana del 28 gennaio in cui si chiedeva la massima attenzione sia rimasta evidentemente su qualche tavolo e non abbia consentito di attivare tutte le forze che servivano per salvare Giulio. Questo provoca molto dolore".
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00:00Entrambi i testi che abbiamo ascoltato oggi hanno dichiarato che loro avevano percepito fin da subito
00:06che tutto il male del mondo che si è abbattuto sul Giulio era opera degli apparati di sicurezza egiziani
00:12e che hanno condiviso questa intuizione con l'intelligence dei paesi alleati.
00:19E' molto importante anche tenersi con chiarezza che l'Egitto non è un paese sicuro,
00:24non è un paese sicuro neanche per gli italiani, non è un paese sicuro neanche per l'autorità delegata italiana
00:28che va giù poche settimane dopo il ritrovamento del corpo di Giulio
00:34e viene trattato non benissimo come ci ha raccontato.
00:38E sempre l'onorevole Mimniti ha detto in maniera piuttosto chiara
00:47che l'Egitto è un regime autoritario e che di fatto è stata la paranoia di questo regime
00:54a decidere le sorti di Giulio e che Giulio era un ricercatore brillante
01:01che faceva un legittimo, chiaro, sacrosanto lavoro di ricerca
01:06e che non ha mai lavorato per i servizi.
01:09Riteniamo grave e doloroso il fatto che una comunicazione dell'ambasciata italiana
01:17del 28 gennaio in cui si richiedeva la massima attenzione
01:24è rimasta evidentemente su qualche tavolo e non ha consentito di attivare tutte le forze
01:33che servivano per salvare Giulio e questo ovviamente provoca molto dolore
01:41ed ha anche un senso di sicurezza.