New York, 25 set. (askanews) - Giorgia Meloni dice "no" alla riforma della cittadinanza. Nel giorno in cui il comitato promotore del referendum per modificare la legge in vigore annuncia il superamento delle 500 mila firme richiesta, da New York la presidente del Consiglio chiude la porta all'ipotesi di modifiche."La proposta su cui sono state raccolte le firme - ha detto parlando con i giornalisti a margine dell'Assemblea generale dell'Onu - propone di dimezzare i tempi per la concessione della cittadinanza. Io penso che il termine dei dieci anni sia congruo, penso che l'Italia abbia un'ottima legge sulla cittadinanza, penso che sia dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concedono ogni anno il maggior numero di cittadinanze agli stranieri. Non ne ravvedo la necessità poi se c'è un referendum quella è democrazia, devono decidere gli italiani e io ho sempre rispetto di quello che decidono gli italiani".Meloni appare anche decisamente "fredda" sull'iniziativa degli alleati di Forza Italia, che giovedì riunirà i gruppi per mettere a punto la pdl da sottoporre al centrodestra. "Crediamo che si debba dare la cittadinanza a chi ha studiato in Italia e concluso con profitto un corso di studi di almeno dieci anni", ha spiegato oggi sempre a New York Tajani. Un'accelerazione che non sembra trovare l'accoglienza entusiasta della premier, che commenta laconicamente: "Non conosco la proposta di legge di Forza Italia".
Category
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Quella di Forza Italia non la conosco. Per quello che riguarda la proposta
00:03sulla quale sono state raccolte le 500.000 firme
00:07che propone di dimensare i tempi per l'ottenimento della cittadinanza
00:13io penso che il termine dei 10 anni sia un termine congruo, penso che l'Italia
00:16abbia una ottima legge sulla cittadinanza, penso che questo sia
00:19dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee
00:21quello che concedono ogni anno il maggior numero di cittadinanze
00:26agli stranieri e quindi diciamo non ne ravedo la necessità
00:30poi se c'è un referendum quella è democrazia, insomma lì devono decidere gli italiani