(Adnkronos) - "Il linfoma diffuso a grandi cellule B è il prototipo dei linfomi di tipo non-Hodgkin aggressivo. La sua incidenza in Italia è di circa 18-20 casi ogni 100mila persone per anno, quindi è una neoplasia linfatica che ha un'incidenza importante, simile a quella del carcinoma della vescica”. Sono le parole di Antonello Pinto, direttore Sc ematologia oncologica dell’Istituto nazionale dei tumori Irccs Fondazione “G. Pascale”, a margine del 51° congresso nazionale Sie - Società italiana di ematologia, in svolgimento al MiCo di Milano dal 23 al 25 settembre e al quale è presente anche Sobi, azienda biofarmaceutica con focus su malattie ematologiche rare o poco conosciute, e oncoematologia.
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00:00L'infoma diffusa a grandi cellule B è il prototipo dell'infoma di tipo non-Hodgkin
00:10aggressivo.
00:11L'infoma non-Hodgkin si dipende da due gruppi aggressivi indolenti, l'infoma diffusa a
00:15grandi cellule è l'infoma di tipo aggressivo più frequente.
00:20Le deve considerare che la sua incidenza in Italia è intorno a 18-20 casi ogni 100.000
00:32persone per anno, quindi è una neoplasia linfatica che ha un'incidenza importante perché
00:40è simile per esempio a quella del carcinoma della vescica, quindi parliamo di una malattia
00:45importante tra l'altro nell'ambito dei linfomi non-Hodgkin e tra i più diffuse.
00:50Il concetto dell'infoma diffuso a grandi cellule in realtà va considerato come un contenitore
00:56al cui interno ci sono diversi tipi di entità, quindi è una malattia biologicamente e clinicamente
01:03terogenea e sono riconosciute oggi in base alle più recenti classificazioni al suo interno
01:11almeno una decina di entità cliniche diverse, il che è importante perché ognuna di queste
01:17entità risponde in maniera diversa sia alla terapia di prima linea che a eventuali terapie
01:24di salvataggio in seconda e terza linea.
01:27Come gruppo di neoplasie linfome diffuso a grandi cellule e le sue varianti HGBL presentano
01:34ancora oggi una serie di unmet needs, la prima è sicuramente quella correlata alla necessità
01:42di avere una diagnosi istopatologicamente precisa, quindi con lo studio di una serie
01:47di marcatori immuno-istochimica, ma anche è necessario l'accesso a dei centri che siano
01:56in grado di applicare quelle tecniche diagnostiche come la FISH, una florescenza particolare
02:02che serve a studiare proprio le alterazioni dei geni MYC, BCL2 e BCL6 e meglio ancora una
02:09profilazione molecolare ad alta efficienza si chiama NGS, la tecnica che è in grado
02:18di darci il profilo di mutazioni genetiche che la malattia in quel paziente specifico
02:26ha.
02:27Questo è importante perché applicando quest'ultima tecnica dell'NGS assieme a una che è già
02:33precedente che è la determinazione della cellula di origine con una tecnologia che si
02:38chiama Nanostring è possibile identificare nell'ambito dei GL e BCL almeno 4 se non 5
02:45gruppi diversi che hanno non solo una prognosi differente ma per i quali la risposta ad alcuni
02:53farmaci è diversa, quindi anche se tecnologicamente impegnativa la disponibilità alla diagnosi
03:01di una profilazione molecolare il più completa possibile è importante.