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Roma, 25 set. (askanews) - "E allora diamo, è questo che vi stiamo chiedendo, ai genitori e agli insegnanti non delle proibizioni, ma un quadro normativo chiaro che permetta loro di educare i figli anche all'uso delle tecnologie, perché questo è l'obiettivo comune. Nessuno vuole eliminare lo smartphone dal mondo, ce l'ho qui davanti agli occhi, tutta la mattina che mi rompe le scatole": lo ha detto Daniele Novara, pedagogista che ha lanciato assieme allo psicoterapeuta Alberto Pellai, la petizione "Stop smartphone e social sotto i 14 e i 16 anni", che su change.org ha raccolto quasi 50.000 firme, tra cui quelle di noti psicologi, psichiatri, educatori, ma anche di grandi nomi del mondo dello spettacolo."Vogliamo che lo si usi al meglio possibile, per far questo ci vuole un quadro normativo chiaro, altrimenti ci affoghiamo in questo mondo, ci perdiamo e chi ne fa le spese non siamo noi, che un cervello adulto ce lo abbiamo, ma chi un cervello non ce l'ha, perché in fase di maturazione", ha aggiunto il pedagogista."Prendiamo l'isolamento. Lo smartphone ci aveva promesso: connessi, collegati, tutti insieme, nessuno sarà più isolato. Risultato: il contrario, i ragazzini chiusi in camera, i bambini che invece di seguire quello che dovrebbe imparare stanno sui videogiochi", ha ricordato Novara."Quello che doveva essere un mondo senza che nessuno più fosse isolato è diventato un mondo che proprio quelli che devono stare con gli altri, ragazzi, ragazze, bambini e bambine, che hanno un bisogno estremo di stare in compagnia, di socialità, ecco che li vediamo anche in pizzeria tutti agganciati ai dispositivi dopaminergicamente, non parlano più", ha denunciato.

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00:00Allora diamo, è questo che vi stiamo chiedendo, ai genitori, agli insegnanti, non delle proibizioni,
00:09ma un quadro, un obiettivo chiaro, che permetta loro di educare i figli anche all'uso delle tecnologie,
00:18perché questo è un obiettivo comune, nessuno vuole eliminare lo sbarco dal mondo,
00:23sono qua sotto gli occhi, tutta la mattina che mi rompe le scarpe. No, vogliamo che lo usiamo il meglio possibile,
00:32ma per far questo ci deve essere un quadro, un obiettivo chiaro, altrimenti ci affoghiamo in questo mondo,
00:40ci perdiamo e chi ne fa le spese? Non siamo noi, che comunque più o meno un cervello adulto ce l'abbiamo,
00:48su questo si può discutere all'infinito, ma chi ce l'ha e chi non ce l'ha, perché in fase di maturazione,
00:56prendiamo l'isolamento, lo smartphone ci aveva promesso, con tessi, collegati, ce ne stiamo tutti insieme,
01:05nessuno sarà più isolato, risultato il contrario, i ragazzini che si chiudono in camera,
01:15i bambini che invece di seguire quello che devono imparare stanno sui videogiochi,
01:21è quello che doveva essere, un mondo senza che nessuno più fosse isolato, diventato un mondo in cui proprio,
01:28quelli che devono stare con gli altri, insieme, bambini, ragazzi, ragazze, bambine, che hanno un bisogno estremo,
01:37di stare in compagnia, in socialità, ecco che li vediamo anche in pizzeria, lì, agganciati,
01:45dopo a me energicamente, a questa macchinetta, a questo coso, così che non parlano più, non parlano neanche.

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